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La strada per El Dorado: Un capolavoro sfortunato

di Ferdinando Lo Monaco

Pubblicato il 2022-01-14

La strada per El Dorado è ad oggi considerato un capolavoro dell’animazione. Ma è sempre stato cosi?

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La strada per El Dorado è tutt’oggi considerato come uno dei prodotti Dreamworks di maggiore successo. Ciò è ampiamente comprensibile data la pregevole fattura della pellicola e l’incredibile profondità dei temi trattati, il tutto accompagnato da una stupenda colonna sonora a cura di Elton John.

Il film si ispira chiaramente alle esplorazioni dei conquistadores e narra cosi le vicende di Tullio e Miguel, due furbi ladri che grazie a una serie di eventi fortuiti entrano in possesso di una mappa che sembra conduca alla mitica El Dorado, la città d’oro. Essi, dopo una serie di peripezie, riusciranno a raggiungerla e giunti sul posto verranno scambiati dalla popolazione locale per due divinità il cui arrivo era già stato predetto da un’antica profezia.

Nella pellicola Dreamworks vediamo il percorso di crescita dei due personaggi, che passano da semplici furfanti interessati solo a raccogliere quanto più oro possibile per il proprio tornaconto, fino a raggiungere una sorta di redenzione morale, abbandonando i beni materiali per uno scopo moralmente più alto.

La strada per El Dorado

La Strada per El Dorado: un’opera da riscoprire

Il film oggi si colloca tranquillamente tra i migliori prodotti di animazione degli ultimi decenni, ma non fu un processo semplice quello che lo portò ad essere considerato ciò che è adesso. Di fatto il lancio del film fu a dir poco un disastro, e i numeri al botteghino non furono affatto esaltanti. Ciò portò alla cancellazione di diversi progetti futuri che vedevano Tullio e Miguel protagonisti di nuove avventure.

La Dreamworks di fatto aveva già da tempo valutato l’opzione di abbandonare la tradizionale tecnica 2D dei film di animazione, per abbracciare invece al suo posto la CGI. Ciò che la spinse ulteriormente su questa strada fu l’enorme successo di Shrek, altro capolavoro Dreamworks, che, uscito solo un anno dopo La strada per El Dorado (Shrek uscì nel 2001, La strada per El Dorado nel 2000) ebbe di gran lunga più successo rispetto all’avventura dei due furfanti ispanici. La Dreamworks dunque decreto che forse la strategia vincente fosse quella di abbandonare l’animazione in 2D per favorire la CGI.

La strada per El Dorado

A distanza di diversi anni possiamo senz’altro dire che la Dreamworks in parte ci vide lungo, la saga di Shrek è tutt’oggi considerata un altro pilastro dell’animazione, ma senz’altro ci amareggia il fatto che non avremo mai la possibilità di vedere come si sarebbe potuto ampliare l’universo narrativo che ci è stato presentato da La strada per El Dorado, e quali altre avventure avrebbero potuto vedere luce attorno alle sagome dei due simpatici protagonisti.

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