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L’Angolo del RetroGaming: Crash Bandicoot

di Simone Pietropaolo

Pubblicato il 2018-12-10

Nuova puntata de L’Angolo del RetroGaming, nuovo classico del mondo dei videogame! Oggi ripercorreremo insieme i primi passi di una software house ormai affermata nel panorama videoludico, e parleremo di uno dei titoli che piu’ di tutti ha caratterizzato non solo il parco titoli di Playstation, ma diventando addirittura una mascotte per la stessa Sony. …

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Nuova puntata de L’Angolo del RetroGaming, nuovo classico del mondo dei videogame! Oggi ripercorreremo insieme i primi passi di una software house ormai affermata nel panorama videoludico, e parleremo di uno dei titoli che piu’ di tutti ha caratterizzato non solo il parco titoli di Playstation, ma diventando addirittura una mascotte per la stessa Sony.

Crash Bandicoot e’ un videogioco uscito nel 1996 in esclusiva su Playstation, sviluppato da Naughty Dog. Il gioco usci’ nello stesso anno prima negli Stati Uniti, poi in Europa ed infine in Giappone. Dietro il design e la struttura della prima avventura di Crash su console, c’era l’intenzione di Naughty Dog di creare non solo un titolo platform in 3d, seguendo quindi la tendenza di quegli anni, ma soprattutto speravano di creare una mascotte che fosse per Sony cio’ che Mario e Sonic erano rispettivamente per Nintendo e Sega. Col senno di poi, possiamo dire che in parte ci siano riusciti.

I fondatori di Naughty Dog, Jason Rubin e Andy Gavin, si erano resi conto che i giochi dalla grafica tridimensionale rappresentavano il futuro, e studiarono con attenzione molti videogiochi di vario genere, come simulatori di guida, picchiaduro e sparatutto, che avevano gia’ abbracciato l’avanzamento tecnologico che il panorama videoludico stava vivendo. In seguito ad una deludente collaborazione con Electronic Arts, Rubin e Gavin cercarono di fare il possibile per salvare Naughty Dog, e poter continuare a sviluppare nuovi titoli. Riuscirono a chiudere un accordo con Universal Interactive Studios, che finanzio’ i fondi necessari per la realizzazione del progetto allora chiamato “Sonic’s Ass Game”, un titolo ironico che faceva riferimento all’intenzione degli sviluppatori di creare un gioco platform tridimensionale, nel quale in effetti il giocatore si trovava di fronte al proprio personaggio, osservandolo da dietro.

Per quanto riguarda il design di Crash, Gavin e Rubin volevano un protagonista che avess le fattezze di un animale vero e proprio, ma poco noto alla maggior parte delle persone, un po’ come avvenuto con Sonic e con Tazmania. Fino all’ultimo momento furono incerti su quale animale rappresentasse la scelta piu’ efficace per il titolo, che in fase di sviluppo veniva chiamato semplicemente “Willie the Wombat”. Nell’ottobre del 1994 il bandicoot fu scelto come modello per la creazione del protagonista, divenendo cosi’ Crash Bandicoot.

Crash Bandicoot e’ un gioco a piattaforme dalla struttura abbastanza lineare. Il giocate si ritrova a guidare Crash all’interno di trentadue livelli poligonali che guidano il protagonista attraverso tre isole che fanno da ambientazione a tutta l’avventura. L’incipit della trama e’ interessante: il Dottor Neo Cortex e il suo braccio destro, il Dottor Nitrus Brio, costruiscono un macchinario in grado di rendere gli animali simili agli esseri umani, con l’intenzione di creare un esercito in grado di conquistare il mondo. Ovviamente i loro piani prendono una piega inaspettata. I livelli sono costituiti da un percorso ricco di ostacoli, nemici di vario genere, e numerosi elementi da raccogliere, come i frutti Wumpa, o distruggere, come le casse di legno sparse per tutti i livelli, dalle quali e’ possibile raccogliere frutti Wumpa, che raccolti in grandi quantita’ permettono a Crash di guadagnare una vita, e maschere Aku Aku, una sorta di potenziamento temporaneo che rende Crash immune per un periodo di tempo limitato.

Per quanto riguarda le mosse eseguibili dal giocatore, Crash puo’ saltare, e roteare su se stesso. Del resto il titolo non e’ stato rivoluzionario dal punto di vista tecnico, ma ha rappresentato piu’ un fenomeno di massa, per tutta la prima generazione di console.

Crash Bandicoot vendette 6.8 milioni di unita’ in tutto il mondo, un successo incredibile, ricevendo commenti abbastanza positivi dalla critica riguardo grafica e gameplay. Al primo capitolo dedicato a Crash seguirono altri due titoli, rilasciati negli anni successivi, che rappresentano la trilogia classica di Crash Bandicoot, e che segnano in fin dei conti la fine dell’epoca d’oro del brand, che dopo il terzo capitolo affronterà un lento declino. Di certo non tutti i giochi usciti successivi a Crash Bandicoot 3: Warped sono da buttare. Ad esempio, Crash Team Racing, l’ultimo titolo curato da Naughty Dog, e’ un titolo fortemente ispirato a Mario Kart, ma e’ un racing game divertente ed una valida alternativa al concorrente su console Nintendo. Altri titoli invece non sono riusciti a cogliere lo spirito dei giochi originali, come Crash of the Titans, che cambia completamente le carte in tavola, andando a stravolgere l’identita’ del brand in modo decisamente deludente.

La trilogia classica di Crash Bandicoot, e’ uscita recentemente su console in una versione Remastered che ha fatto letteralmente impazzire internet al suo annuncio. La raccolta prende il nome di N’Sane Trilogy, ed e’ giocabile su Playstation 4, Xbox One, Steam e Nintendo Switch.

Crash Bandicoot e’ uno di quei videogiochi che porta con se un bagaglio di ricordi incredibile, soprattutto per le generazioni che hanno assistito al suo esordio ed, ahime’, al suo triste declino. Fin dalla sua apparizione, Crash e’ entrato nei cuori dei videogiocatori. Basti pensare che l’annuncio della versione Remastered dei titoli non ha sollevato il solito polverone di polemiche del tipo “Basta riciclare i giochi del passato!”, perche’ si, di Crash ce n’era bisogno, ce n’e’ bisogno ancora adesso. Speriamo che, in futuro, il nostro bandicoot preferito torni presto a farci trascorrere ore divertenti con nuove avventure. 

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