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Panzer Corps 2, Recensione – Tornano i Panzer

di Francesca Massari

Pubblicato il 2022-06-11

Lo sfavillante ritorno dello strategico incentrato sui carri

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Panzer Corps 2 è uno strategico a turni incentrato sulla seconda guerra mondiale rilasciato dalla Slitherine Software, casa editrice britannica famosa per aver realizzato innumerevoli wargame a partire dal 2000, anno in cui è stata fondata. Il sequel è stato realizzato dopo il grande successo del primo Panzer Cops, uscito nel lontano 2011. Scopriamo se è stato in grado di soddisfare la fame delle propria nicchia di appassionati, o addirittura espanderla.

Cosa aspettarsi?

Nella versione base del titolo, troviamo un totale di cinque campagne composte da oltre 60 scenari: Polonia 1939, Barbarossa 1941, Nord Africa 1941, Kursk 1943 e Italia 1943. I giocatori, a capo delle truppe armate tedesche (Wehrmacht), dovranno condurre alla vittoria il loro esercito. L’esercito si rimpinguerrà di missione in missione. Saremo così in grado di accumulare esperienza, eroi e prestigio. In diversi punti avremo la possibilità di scegliere il percorso che più preferiamo, permettendoci così di decidere quale direzione offensiva condurre, incentivando la rigiocabilità. È importante assicurarsi di non fallire nessun tipo di missione, in quanto l’alto comando ne rimarrà insoddisfatto e ci licenzierà, facendoci terminare prematuramente la campagna. Con il progredire della guerra, si assiste ad un graduale aumento di difficoltà. Infatti è consigliabile iniziare dalla prima campagna “Polonia 1939”, così da arrivare sufficentemente preparati alle tre, in particolare le ultime due, che sono adatte ai giocatori esperti in cerca di una sfida più ardua.

La trama di Panzer Corps 2 è ridotta all’osso per dare più spazio a un gameplay immersivo e pieno di sfaccettature, in grado di far immedesimare a pieno il giocatore in questo periodo storico così turbolento. Verranno, invece, presentati dei veri e propri briefing esplicativi che avranno una loro funzione guida per il giocatore, con un’ottima fedeltà storica da fare invidia anche ai migliori libri di storia. La principale criticità di queste cinque campagne è la scarsa varietà nelle missioni, in quanto tutte basate principalmente sull’invasione nemica o sulla distruzione dell’esercito nemico.

Le basi

Panzer Corps 2
La schermata Tutorial di gioco

Nel gioco non è presente la lingua italiana, cosa che potrebbe infastidire alcuni giocatori che hanno difficoltà con l’inglese o con un’altra delle lingue presenti. Una delle primissime cose da fare è iniziare il tutorial, il quale è diviso in diverse sezioni: la più importante è composta da sei scenari che durano dai 60 ai 90 minuti, perfetti per imparare al meglio tutte le meccaniche di gioco. Successivamente troviamo dei tutorial che ci reindirizzeranno a dei video su YouTube in lingua inglese, creati dagli stessi sviluppatori. Per ultimi, ma non per importanza, troviamo tutorial incentrati su determinate missioni di varia difficoltà da svolgere.

Si potrebbe pensare che giocare contro l’intelligenza artificiale potrebbe facilitare la vittoria nel giro di pochi turni, ma non è affatto così. Posizionare le truppe nell’esagono sbagliato potrebbe causare la distruzione del vostro Panzer, oppure l’uccisione di una delle truppe di ricognizione. Rimane quindi di vitale importanza il sapersi muovere nella mappa e il saper giocare d’astuzia.

Sono presenti cinque livelli di difficoltà, che proporzionalmente all’aumento di sfida offrono un tasso maggiore d’accumulo di risorse, e al contempo quelle inferiori presentano dei bonus utili ai novizi, ma comunque mai eccessivamente squilibranti.
Nel complesso il bilanciamento può dirsi riuscito, offrendo livelli di sfida adeguati ad ogni tipologia di giocatore e dalla grande scalabilità.

Potenziati che ti passa

Tra le tante caratteristiche da tenere conto abbiamo, in primis, i punti prestigio. Questi punti vengono considerati la valuta principale di Panzer Corps, utili per acquistare nuove unità oppure per riparare/potenziare quelle danneggiate in battaglia.
Successivamente troviamo i potenziamenti, disponibili ogni volta che si inizia un nuovo scenario o quando l’unità in questione si trova vicino a una città o a una stazione ferroviaria, che consente un aggiornamento dell’equipaggiamento.

La soppressione quantifica la disorganizzazione o la mancanza di morale, essa viene causata quando una qualsiasi unità viene danneggiata da quella avversaria. Più la soppressione viene destabilizzata e più l’unità sarà inefficiente. Viene mostrata nel pannello dell’unità come un cuore spezzato blu e un numero adiacente. Se il numero è zero significa che non c’è stata nessuna soppressione, mentre se il numero è uguale alla forza rimanente dell’unità, essa viene completamente soppressa e non può rispondere al fuoco. Si tratta di uno dei migliori aspetti di Panzer Corps 2, perchè funziona alla perfezione e riesce a donare al gameplay una personalità propria, distinguendosi dalla concorrenza.

La vera guerra ha inizio

La creazione del nostro Generale

Appena iniziata campagna ci troveremo davanti alla schermata per la creazione del Generale (o Comandante) che andremo a personificare. Dopo averne scelto il nome e l’aspetto, avremo la possibilità di scegliere quali dei diversi punti forza e/o debolezza avere nel corso della nostra campagna. Da questo punto di vista, il gioco ne è davvero ben fornito. Tra questi ne troveremo alcuni di maggiore utilità, per esempio quello di potenziare le armi delle nostre unità o quello di ridurne il costo. Finito ciò, il gioco ci fornirà un breve briefing riguardo il contesto in cui ci troviamo e quello che sarà l’obiettivo finale per vincere la partita. Una delle fasi più importanti è quella del deployment, in italiano tradotto come ”distribuzione”, in quanto i giocatori dovranno ingegnarci al meglio nel posizionamento nostre truppe. La stessa mappa funziona come una scacchiera, in cui ogni unità ha un proprio spazio esagonale.

La massima attenzione andrebbe dedicata ai diversi terreni presenti nella mappa. Quelli ravvicinati (come città, foreste e montagne) rendono difficile l’uso di armi a lungo raggio, imponendo così un limite all’unità combattente. Per fare un esempio, la fanteria è addestrata per combattere in terreni ravvicinati, sfruttando così i punti deboli di un’unità nemica. Anche il meteo è importante, in quanto può avere effetti drammatici sul combattimento. Le previsioni, indicate nella barra in alto, sono accurate all’80% e non forniscono una vera e propria certezza meteorologica. Da questo punto di vista, gli sviluppatori hanno pensato davvero in grande per rendere l’esperienza di gioco più realistica possibile. La condizione climatica più adatta a mantenere la situazione ”normale” è quella soleggiata, in quanto non costituisce condizioni avverse o effetti negativi sulle operazioni delle unità. Quando, invece, è nuvoloso si crea qualche fastidio in più, poichè c’è una diminuzione del raggio di osservazione degli aerei che li rende meno efficaci. Pioggia e neve presentano un maggiore ostacolo per le nostre unità, in particolare per quelle che attaccano. Sotto queste due precipitazioni, le unità aeree non possono attaccare o essere attaccate, mentre l’avvistamento scende a zero. Abbiamo apprezzato particolarmente queste ultime due per la loro massima accuratezza, conferendo al gameplay, ancora una volta, maggiore realismo e dinamismo.

Panzer Corps 2 offre una grande quantità di unità, addirittura un numero che va oltre le mille, riuscendo a pieno nell’intento di caratterizzarle similarmante a quelle reali. Ogni unità ha delle specifiche caratteristiche, conferendole grande unicità. Per esempio, una tipologia potrebbe essere in grado di passare sopra una mina senza prendere danni. Nel loro utilizzo è importante fare attenzione al terreno, in quanto possiamo utilizzarlo a nostro vantaggio contro il nemico. I ricognitori invece, hanno un eccellente raggio di avvistamento, ma una potenza di combattimento mediocre. Il loro più grande vantaggio è la capacità di “movimento graduale“, che consente loro di suddividere le azioni di movimento in più passaggi separati: possono muoversi, fermarsi e poi muoversi di nuovo entro il limite di movimento, così da potersi intrufolare nelle zone nemiche. I carri armati eccellono nei terreni pianeggianti, dove possono sfruttare la loro potenza di fuoco contro le forze nemiche. Tuttavia, sono tutt’altro che invulnerabili contro le unità anticarro e i bombardieri tattici, che sono ben equipaggiati per sconfiggerli in battaglia. Sono affetti inoltre da una difesa ravvicinata esigua, il che li rende vulnerabili contro la fanteria trincerata.

Un esempio di scenario personalizzato

Ti sei guadagnato una promozione

Gli eroi sono potenziamenti speciali ricevuti dalle unità, rappresentati da veterani di guerra. Ogni unità può avere fino a tre eroi. Questi vengono generati casualmente e servono ad aumentare alcune delle nostre statistiche di base, ma la sua aleatorietà rende la meccanica talvolta inutile, e perciò troppo inaffidabile per considerare questo fattore nella pianificazione strategica.

I premi invece forniscono un aumento delle statistiche quando un’unità compie una determinata impresa, e a differenza degli erori, non esiste una restrizione numerica di questa tipologia di potenziamento che è possibile ottenere. Al netto delle piccole imperfezioni, l’insieme delle meccaniche dona un senso di progressione soddisfacente.

Ore e ore da poterci dedicare

Uno di punti a favore degli strategici a turni, come la serie Civilization, è la lunga longevità che offre ai propri giocatori. Se consideriamo che soltanto l’intero tutorial ci farà perdere delle ore per imparare ogni meccanica, il giocatore potrebbe arrivare a superare anche le 100 ore di gioco (se non oltre). In Panzer Corps 2 è presente anche il multiplayer, che offre una molteplicità di scenari aggiuntivi. Avremo sia la possibilità di combattere contro le unità avversarie, che giocare in modalità cooperativa. In quest’ultima, i giocatori controleranno entrambi parte di un esercito, combattendo contro un terzo avversario guidato dall’intelligenza artificiale.

Alcuni degli scenari offerti sono basati su battaglie storiche, tra cui la Battaglia di Aquisgrana, mentre altri sono puramente fittizi, ma divertenti allo stesso modo. Entrambe le modalità sono divertenti e appaganti, soprattutto quando si combatte contro un’altra persona in carne e ossa.

La Lobby della sezione Multiplayer

Ci metterei qualche pianta

A differenza del suo vecchio predecessore, Panzer Corps 2 ci riserva un tipo di grafica esagonale modernizzata in 3D utilizzando l’Unreal Engine. Ogni modello è stato realizzato accuratamente nei minimi dettagli, anche riprendendo quelli che sono i veri Panzer utilizzati durante la seconda guerra mondiale. Grazie alla funzione zoom avremo la possibilità di vederle in tutto il suo splendore.
Per quanto riguarda, invece, l’estetica dei vari terreni e dei singoli modelli presenti nella mappa, è stato fatto un lavoro al dir poco misero, presentando scenari spogli e con una povertà esagonale disarmante.

L’accuretezza di ogni singola unità

Quel che non delude è il comparto sonoro. Fin dalla prima apertura di Panzer Corps 2, verremo deliziati da una traccia orschestrale a dir poco magnifica, a cui è stato aggiunto anche un coro per alcune parti. In totale ci sono all’incirca due ore di soundtrack, una meglio dell’altra, che trasfortando con prepotenza nella buia atmosfera di guerra e sofferenza.

8

Uno strategico a turni a cui non saprete dire di no se siete amanti del genere, perfetto anche per la sua vasta scelta di scenari su uno dei più interessanti contesti storici di sempre. Il livello di accuratezza della campagna e delle singole unità è davvero alto, riuscendo a far immergere a pieno il giocatore. Perfetto da giocare con e contro altre persone, anche grazie alla buona longevità che offre.

  • Il titolo offre delle ottime sfide tattiche al giocatore
  • Buona rigiocabilità grazie agli scenari personalizzati
  • Le unità sono state ricreate alla perfezione
  • Potrebbe risultare ostico a tutti coloro che non hanno troppa dimestichezza con il genere
  • Nella campagna principale c'è poca varietà nelle missioni

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