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The Void: Un tuffo nel passato

di Raphael Tonchia

Pubblicato il 2020-10-05

The Void – Il vuoto è la prima opera canadese di due registi come Jeremy Gillespie e Steven Kostanski, famosi come professionisti del make up attraverso celebri collaborazione in IT, Suicide Squad, Pacific Rim e La forma dell’acqua di Guillermo del Toro. La Trama (Spoiler):”Chi è fuori non cerca di entrare”Un omaggio agli horror movieI …

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The Void – Il vuoto è la prima opera canadese di due registi come Jeremy Gillespie e Steven Kostanski, famosi come professionisti del make up attraverso celebri collaborazione in IT, Suicide Squad, Pacific Rim e La forma dell’acqua di Guillermo del Toro.

I due sono riusciti a finanziare gli effetti speciali grazie alla raccolta fondi sulla piattaforma indiegogo con risultati più che soddisfacenti

The Void – Il Vuoto

La Trama (Spoiler):

Daniel Carter è un poliziotto annoiato che, durante il servizio notturno di pattuglia, incontra sul ciglio della strada uno strano ragazzo insanguinato.
Il protagonista decide di portarlo al pronto soccorso, dove la vittima, visibilmente agitata e preoccupata, viene necessariamente sedata dal medico.

All’improvviso, in un’altra stanza della struttura, l’infermiera Beverly uccide un paziente con delle forbici e aggredisce Daniel costringendolo ad ucciderla. Da qui inizieranno una serie di avvenimenti davvero strani.

“Chi è fuori non cerca di entrare”

L’intera vicenda si svolge all’interno di una struttura ospedaliera, inquietante già di per sè, sperduta in mezzo alla campagna canadese.
Uno degli obiettivi, attraverso le riprese a campo lungo dall’esterno dell’ospedale, è quello di dare l’idea di isolamento e calma prima della tempesta che coinvolgerà i protagonisti.

Infatti essi si troveranno in un certo senso ingabbiati, senza via d’uscita: da una parte con il sopraggiungere all’esterno di alcuni individui incappucciati e muniti di coltello, molto simili ai componenti del Ku Klux Klan, dall’altra con la presenza di alcune creature raccapriccianti all’interno della struttura.
Questo senso claustrofobico e di isolamento contribuisce a creare un clima di ansia e di smarrimento che pervade l’intera pellicola, aiutando a mantenere un ritmo sostenuto capace di tenere incollato lo spettatore.

Un omaggio agli horror movie

Questo film presenta alcuni easter eggs o continui rimandi a famose e storiche pellicole di genere horror, da cui sicuramente ha preso spunto.
Basta guardare la gif precedente per intravedere un’arma molto simile al coltello utilizzato dal ghost-face di Scream (1996) di Wes Craven.
Viene citato direttamente George A. Romero attraverso la proiezione de “La notte dei morti viventi” (1968), all’interno della stanza dell’unico degente dell’ospedale. La trama richiama fortemente una pellicola di John Carpenter “Distretto 13 – Le brigate della morte” (1976), in cui però, a differenza di The Void, i personaggi riescono ad allearsi in maniera più sinergica e solidale.

In The Void, invece, le persone sono lontane l’una dall’altra, non ragionano come se fossero una squadra, ognuno pensa esclusivamente al proprio interesse e a salvare la pelle. I registi faranno capire che con questo genere di atteggiamento non si andrà da nessuna parte, se non verso un viaggio di sola andata per l’inferno.

Le creature tentacolari vengono sapientemente mostrate spesso in penombra, generando un alone di mistero per quanto riguarda le reali forme dei mostri, che dovrà essere completato dall’occhio dello spettatore stesso. Questo effetto “vedo-non vedo” è ben riuscito, tenendo anche conto delle risorse economiche limitate per portare su schermo costumi ed effetti speciali. Forte è la similitudine con Alien (1979) di Ridley Scott: la creatura appare di rado sullo schermo, riuscendo ugualmente a terrorizzare lo spettatore.

In The Void, si alternano mostri vicini all’universo lovecraftiano, quindi con tentacoli sinuosi e raccapriccianti, a esseri umani tornati in vita senza braccia e gambe, con le interiora esposte, apparendo come una versione più gore e disgustosa di quelli visti nel film di Silent Hill (2006).
Gli effetti speciali sono realizzati in maniera spettacolare e scabrosa, tanto da far storcere il naso anche agli stomaci abituati al body horror e al gore più estremo, come la scena in cui un personaggio trafigge un tentacolo dal quale uscirà una sostanza viscida e giallognola.

Quest’ultimo aspetto è la punta di diamante di questo film, nonostante non si possa affermare lo stesso per la sceneggiatura un po’ claudicante e per la prova attoriale dei personaggi, che risultano eccessivamente caricaturali in alcune espressioni del viso.


Questo The Void, per gli amanti dell’horror degli anni ’80, sarà una gioia per gli occhi che riesce a coinvolgere lo spettatore sfidandolo nel saper cogliere i diversi rimandi e gli easter eggs disseminati lungo tutto il film.
Mentre, per i neofiti del genere, questo film potrà risultare eccessivamente e banalmente splatter quasi a sfiorare il senso del ridicolo e senza senso, anche a causa di sviluppo dei personaggi e prove attoriali poco convincenti.

Potete trovare The Void su Prime Video o acquistarlo e noleggiarlo su Youtube.

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I Consigli della Redazione:

Se avete gradito The Void – Il vuoto, ecco altre pellicole interessanti:

  • Alien (1979) e i sequel
  • Distretto 13 – Le brigate della morte (1976)
  • Silent Hill (2006)
  • La Mosca (1986)

Il trailer:

7

Se siete nostalgici di J. Carpenter, D. Cronenberg e R. Scott, e stufi della CGI, The Void - Il vuoto fa per voi. Nonostante una sceneggiatura e un'interpretazione da rivedere degli attori, il film è tutto da apprezzare per il notevole lavoro dei registi/artisti di make up. Easter eggs, richiami a vecchi classici, anni '80 come sfondo, sono gli elementi che compongono questo piccolo confetto dal gusto discreto.

  • Effetti speciali, senza CGI, strabilianti
  • Citazioni di famosi film horror
  • Un body horror per gli appassionati del genere anni '80
  • Sceneggiatura scarna e superficiale
  • Prova attoriale dei personaggi abbastanza discutibile

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