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Andor, Recensione della serie targata Star Wars

di Julia Aiello

Pubblicato il 2022-11-24

La nostra recensione di Andor, nuova serie tv targata Star Wars arrivata su Disney+ il 21 settembre.

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Andor, la nuovissima serie tv di Lucasfilm, rimandata un paio di volte, è finalmente arrivata. Purtroppo, a causa di altre delusioni provenienti da altre serie tv come: The Book of Boba Fett e Obi-Wan Kenobi non se n’è parlato tanto, eppure ha saputo guadagnarsi un punteggio molto alto all’interno della saga cinematografica di George Lucas.

Serie tv bel realizzata e che, a differenza di altre, riesce a raccontare e a fare luce su un altro ramo della galassia, prendendo una via totalmente diversa da ciò che è stata The Mandalorian. Il regista, Tony Gilroy, è stato uno dei pochi ad aver condotto una storia Star Wars in un mondo differente, il che forse è servito per poter vedere Andor, interpretato da un magnifico Diego Luna, con uno sguardo diverso.

Aria nuova per l’universo Star Wars

Come abbiamo recentemente visto all’interno della prima stagione di Andor, il regista ha voluto dare un’aria completamente nuova e mai vista all’interno dei prodotti di Lucasfilm, infatti, in circa 55 anni di esistenza, mai nessuno ha raccontato una storia simile a quella che Gilroy ha voluto affrontare all’interno di questa serie tv. 

Sì, è vero, in Star Wars l’amore è presente, è presente anche l’eredità dei figli, è presente qualsiasi forma d’amore, ma in Andor è leggermente diverso ed ben delineata l’unicità del personaggio, come?

All’interno di questa serie tv vengono affrontate tante tematiche: la lotta tra impero e ribelli, l’amore tra alcuni personaggi, l’abbandono, il ritrovo, l’amore di un figlio e alcune cose che potrebbero essere ritrovate anche in un qualsiasi film di Star Wars, ma qui la differenza la fa il personaggio: fuggitivo, assassino e, in alcuni casi, donnaiolo. Andor non parla e non tratta storie di Jedi o di spade laser, ma affronta tematiche come l’oppressione, il colonialismo, l’abuso di potere e di rivoluzione, anzi, di ribellione!

Una storia con la S maiuscola, una storia che è stata capace di affrontare il coraggio del personaggio mettendo storie secondarie da parte. Per molti non serviva una serie tv, essendo che Rogue One ha fatto la sua figura, ma è comunque servita per approfondire uno schema politico difficile di quel periodo.

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Cassian Andor

Il lungo viaggio di Andor

Bisogna specificare che la serie tv di Andor è ambientata 5 anni prima di Rogue One, onde evitare dei fraintendimenti lungo la recensione.

Il suo viaggio, come ci viene mostrato, ha inizio su Morlana One, dove il nostro Cassian oltre ad aver frequentato un bordello per avere ulteriori risposte su sua sorella, ucciderà due uomini che erano di guardia quella notte. Questo evento possiamo identificarlo come un qualcosa che darà inizio ad una guerra contro di lui e contro chi gli sta accanto. Inoltre, Cassian Andor si unirà poi ad una ribellione dove conoscerà direttamente il leader tramite Bix, una sua vecchia fiamma. Attraverso interazioni e dialoghi, fin da subito si percepisce l’amore tra i due, magari remoto, ma pur sempre amore che, tra l’altro, tornerà a fine stagione.

Cassian è costretto a fuggire continuamente perché sia forze dell’impero che Syril Karn, un ispettore di Morlana, lo cercano a causa dei suoi crimini. Fin dai primi momenti, la serie si prende le giuste pause per poter approfondire i personaggi come si deve e persino ai secondari viene data una storia logica, ben incrociata con la trama principale. I dialoghi tra i personaggi sono ben fatti, ben coordinati tra loro e spesso si riesce a percepire in anticipo la tipologia di rapporto che c’è tra chi si interfaccia.

Oltre al ritorno del nostro amatissimo Cassian, troveremo anche vecchie conoscenze: ricordate la senatrice Mon? Ecco, è tornata, e per chi è fan di Star Wars da tempo è stata una bellissima sorpresa, anche se stavolta a prestarle il volto è stata la fantastica Genevieve O’ Reilly. Senatrice che, inoltre, durante gli ultimi episodi avrà un ruolo fondamentale per lo sviluppo del racconto.

Stellan Skarsgard (Pirati dei Caraibi, Dune) ha prestato il volto ad un personaggio sfaccettato, profondo e inaspettato, che riesce a regalare uno dei primi colpi di scena.

Andor è piena di flashback inerenti alla vita di Cassian e, nonostante possano sembrare noiosi durante le prime puntate, con l’evolversi della trama diventeranno fondamentali per comprendere il protagonista, soprattutto della sua vita in compagnia di sua madre adottiva Maarva.

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Impero o Ribellione?

Va elogiata la sceneggiatura della serie, che riesce a mantenere un buonissimo livello per tutti gli episodi, riuscendo ad evitare qualsivoglia buco di trama. La storia di Andor però non è terminata visto che la serie è già stata confermata per una seconda stagione, la quale ci porterà fino ai giorni di Rogue One.

In Andor si torna a vivere una narrazione Star Wars con momenti politici unici, che entrano nel dettaglio mostrando potenti confronti con la storia, in particolare con azioni e modalità di oppressione. Per esempio Ferrix, pianeta che vede a capo la madre adottiva di Andor insieme alle sue sorelle, pian piano mostrerà di avere dinamiche dittatoriali parallele a quelle della nostra storia, in cui non si parla soltanto di una prigione fisica, ma anche mentale.

Molto bene anche lo sviluppo dei colpi di scena all’interno della serie, come accade ad esempio per il personaggio di Luthen Rael che, senza fare spoiler, darà vita ad una grandissima alleanza ribelle dove vedremo coinvolto anche Andor, trasformandolo tanto in un eroe quanto in un cattivo.

Sicuramente però la scena più bella e significativa proviene dall’ultima puntata, dopo la morte e il funerale di Maarva: un videomessaggio per il suo popolo rivela le aspettative diverse che aveva per il pianeta, per la guerra e per il concetto di bene e male, di buono e cattivo. Un videomessaggio che mostra la volontà dei Ribelli di fuggire dalla dittatura.

È qui che si è vista la vera forza della serie: presenta sia eroi che antieroi, mostra buoni che si trasformano in tiranni e viceversa, mostra una lotta continua per un mondo migliore, una speranza, un posto senza tutta questa oppressione.

Adesso non ci resta che aspettare la seconda stagione e capire come si arriva a 5 anni dopo, quindi a Rogue One, e dove, visto il finale, giungerà il viaggio di Andor.

8.5

Andor è una serie che fa del suo punto di forza la scrittura, la quale non lascia nulla per strada. Uno dei punti di forza della serie è il saper affrontare un contesto politico in parallelo a ciò che è la nostra storia, con eroi e antieroi che si scambiano il posto in cerca di un mondo senza tirannia.

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