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Battlefield 2042: recensione

di Emanuele Cavalli

Pubblicato il 2022-02-02

Battlefield 2042 è stato sicuramente uno dei giochi più attesi del 2021. Sin dal primo annuncio, Electronic Arts, ha catapultato tutti i player dei passati capitoli in una versione futuristica e altamente tecnologica del più amato sparatutto in prima persona.Come si presenta il giocoMultiplayerShuttle, tempeste di sabbia e tornadoAll-out WarfareHazard ZoneBattlefield PortalDal boom del lancio …

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Battlefield 2042 è stato sicuramente uno dei giochi più attesi del 2021. Sin dal primo annuncio, Electronic Arts, ha catapultato tutti i player dei passati capitoli in una versione futuristica e altamente tecnologica del più amato sparatutto in prima persona.

Come si presenta il gioco

La grafica accattivante, le mappe interattive e nuove modalità di gioco hanno stuzzicato l’interesse dell’intera community dei videogiocatori fino alla data di uscita. Battlefield 2042 viene considerato da EA come la punta di diamante per il mondo delle console next-gen. Ad oggi è possibile giocare alle
modalità “Conquista” e “Sfondamento”, con supporto per 128 giocatori in contemporanea, direttamente dalla propria Xbox Series X|S e PlayStation 5, oltre che da PC come lo è sempre stato.

Multiplayer

Il team DICE ha scelto volutamente di non creare una campagna single player ma di concentrarsi solo sul multigiocatore. Forse è proprio questa la caratteristica che, mescolata alle mappe meravigliose, permette ai player inesperti o sporadici di vincere partite ed aumentare di livello. La visione d’insieme dell’intero schieramento permette di avanzare e dominare in sinergia un punto della mappa, reso possibile al respawn quasi istantaneo.

Il tornado in Battlefield 2042

Shuttle, tempeste di sabbia e tornado

Le mappe interattive sono forse la novità che tutti i giocatori aspettavano. Durante il corso della partita è possibile assistere a vari cambiamenti climatici quali tornado, tempeste di sabbia o di neve che, se fruttate a dovere, possono cambiare le sorti della partita. Oltre al clima sono presenti mini-eventi ripetitivi che cambiano a seconda della squadra vincente: precisamente nella mappa “Orbitale” ambientata in una vera e propria rampa di lancio di uno space shuttle, si combatte contro il tempo per difendere oppure impedire che il razzo parta dalla stazione. Questi cambiamenti donano al gameplay un tocco di originalità e di imprevedibilità che costringono i giocatori a cambiare il proprio arsenale oppure a montare in sella all’assortimento di veicoli che il gioco mette a disposizione.

All-out Warfare

Le modalità “Conquista” e “Sfondamento” sono le più caotiche del gioco. 64 giocatori per schieramento scendono in campo per conquistare, settore dopo settore, tutti gli avamposti nemici in modo da ottenere
punti ed eliminare le risorse avversarie, vincendo infine la partita.

Hazard Zone

Quattro giocatori, sei squadre, un solo obiettivo. Una volta atterrati, armati a dovere, bisogna recuperare capsule contenenti unità dati sparse sulla mappa; infine rientrare e riscattare le ricompense. Sembra una modalità per principianti ma non lo è affatto. Hazard Zone permette ad ogni Task Force di dimostrare le proprie abilità sfruttando quello che le varie mappe offrono. Garantendo ai giocatori un mix di stealth e sparatutto, incentrato alla sopravvivenza e al perseguimento delle missioni.

Battlefield Portal

Grazie al potente motore grafico Frostbite, un vero capolavoro di EA, all’interno di Battlefield 2042 è possibile rivivere le più belle mappe di Battlefield 1942, Battlefield: Bad Company 2 e Battlefield 3. Sarà possibile creare un terreno di battaglia da zero grazie al nuovo editor, utilizzando armi e veicoli nuovi nelle vecchie mappe, creando scene e spettacoli unici, anche per chi è più nostalgico. Una modalità sviluppata per liberare l’immaginazione e per permettere ai content creator di intrattenere i propri spettatori con novità mai viste prima.

Dal boom del lancio al flop di inizio anno

Dalle stelle alle stalle, alcuni direbbero così. Dal 19 novembre lo sparatutto del team DICE sembrava aver ottenuto la giusta gratificazione per gli sforzi fatti gli ultimi anni. I server hanno raggiunto la loro capacità
massima facendo registrare parecchi bug, ma la community non vedeva l’ora di scendere sul campo di battaglia e sparare a più non posso. Dopo la prima settimana il maremoto si calmò diventando un mare
completamente piatto. Raggiunte le oltre 19.3 milioni di ore di visualizzazione con oltre 162 mila utenti collegati nel giorno del lancio ai neanche 4 mila visualizzazioni un mese esatto dopo, in continuo declino.
Electronic Arts nelle ultime settimane ha raggiunto un accordo con la casa di Redmond per rendere gratis il gioco a tutti gli utenti del game pass, esclusivamente nel weekend, per aumentare il proprio parco utenti anche se con pessimi risultati.

La caduta del gioco

Amaro in bocca

Le problematiche ci sono e sono tante.
Ai giocatori non è possibile cambiare schieramento, il sistema ci inserirà già all’interno di un determinata squadra senza aver la possibilità di scelta. Non è presente una chat vocale, ovviamente non con l’intero schieramento ma tra i quattro membri della squadra, ed i passaggi per comunicare come anche solo segnalare un nemico davanti a noi sono lenti e possono risultare imprecisi. Inoltre, è molto faticoso e poco intuitivo ricercare lo stato della nostra squadra o il numero di eliminazioni effettuate durante la partita. Sembrano funzioni magari di poco conto, ma per un gioco affermato e soprattutto venduto ad alto budget non lo sono. Il team di sviluppo crede di poter risolvere il tutto con delle patch durante le settimane a venire.
Forse non era meglio rimandare la data di uscita, ancora una volta, presentando un gioco dal gameplay più completo e con meno errori? Le strategia di Electronic Art sicuramente cambierà nel corso del tempo magari rendendo la modalità All-out Warfare gratuita con l’accesso online, permettendo di includere un bacino di utenze più ampio.

5

I bug e le imperfezioni sono troppo incidenti sul gameplay. La grafica spettacolare e le mappe interattive non riescono a bilanciare le mancanze.

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