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Diablo IV: analisi della beta del nuovo capitolo

di Daniele Mastrangeli

Pubblicato il 2023-03-26

Dopo aver testato con mano la beta di Diablo IV ci apprestiamo a parlarvene.

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Sono passati ormai tantissimi anni dall’uscita del primo capitolo di Diablo, uscito il 31 dicembre 1996 e dopo decenni siamo infine giunti a Diablo IV, che si preannuncia essere una sorta di “reinventazione” della serie. D’altronde c’era la necessità di rinnovarsi, e in questo a quanto pare Blizzard Entertainment è perfettamente in grado.

Ma prima di tuffarci con anima e corpo in questa introspezione di Diablo IV è doveroso fare un piccolo recap della storia fino ad ora, anche perché in caso contrario i nuovi videogiocatori del brand potrebbero non cogliere tutto ciò che la nuova creatura di Blizzard Entertainment intende trasmettere a chi è dall’altra parte dello schermo.

Diablo IV: la storia fino ad oggi

In uno dei trailer mostrati vediamo un Arcangelo del Paradiso Celeste (Inarius) che, nel mezzo di una battaglia fra Angeli e Demoni (chiamata l’Eterno Conflitto, di cui parleremo fra poco), si appresta a lanciare la sua arma contro quella che ci è già stata presentata come Lilith, che nient’altro è che la “Figlia dell’Odio”, figlia per l’appunto di Mephisto il Signore dell’Odio, uno dei tre Primi Maligni (insieme a Diablo e Baal).

Diablo IV

Ma pochi sanno il perché quella scena ha fatto venire la pelle d’oca ai vecchi giocatori della saga, per questo vedremo di fare un “piccolo” riassunto, per quanto piccolo possa essere iniziando dall’Eterno Conflitto. Tale conflitto è una guerra fra gli Angeli del Paradiso Celeste e i Demoni degli Inferi Fiammeggianti per il possesso della Pietra del Mondo, un artefatto che se posto nelle mani di uno dei due schieramenti può essere la causa dello sterminio dell’altro.

È una guerra che un inizio ed un fine, ma che è vittima di uno stallo perpetuo e che si presume non avrà mai ne vinti ne vincitori. Di questo ne sono convinti sia Lilith che lo stesso Inarius, i quali si “incontreranno” sul campo di battaglia (in eventi narrati molto prima degli eventi di Diablo IV) e vedranno quest’ultimo essere catturato dalla stessa Lilith.

Inarius, seppur Arcangelo del Paradiso Celeste, si innamora di Lilith e insieme a lei (che sembrerebbe averlo ammaliato e usato soltanto per i suoi scopi) decidono di rubare la Pietra del Mondo e fuggire via insieme. Proprio utilizzando la stessa Pietra creeranno Sanctuarium (il mondo in cui si svolgono gli eventi della saga di Diablo) e nascondendolo alla vista del Paradiso Celeste e degli Inferi Fiammeggianti daranno vita al loro piccolo mondo “felice” senza l’Eterno Conflitto.

Anche altri Angeli e Demoni si uniranno a loro, stanchi di combattere una guerra che sembra non avere mai fine e dall’unione delle due specie nasceranno quelli che vengono descritti come Nephilim, cioè esseri dalle fattezze umane ma con poteri di gran lunga superiore alle due “razze” che li hanno generati. L’umanità nasce quindi dall’unione di Angeli e Demoni e porta dentro di se il potete di entrambe le fazioni.

Diablo IV

Questo spaventa parecchio Inarius, che si prenderà del tempo per riflettere se sia il caso di sterminare totalmente la nuova razza onde evitare il serio pericolo che questa nuova progenie rappresenta, sia per il Paradiso Celeste che per gli Inferi Fiammeggianti. D’altro avviso invece è Lilith, che intenderebbe utilizzare i suoi stessi figli per porre fine all’Eterno Conflitto (e in questo modo regnare indiscussa, aggiungerei).

Lilith venuta a conoscenza del piano di Inarius decide di sterminare tutti gli Angeli e i Demoni presenti su Sanctuarium, lasciando che soltanto i loro figli Nephilim possano vivere serenamente. Mossa non apprezzata da Inarius, che non appena scoperti i piani di Lilith deciderà di imprigionarla nel Vuoto e usando la Pietra del Mondo di far si che i Nephilim perdano i loro poteri nel corso degli anni con le nuove generazioni.

In tutto ciò successivamente accadranno altri eventi, tra cui una guerra su Sanctuarium che esporrà quel mondo alla vista del Paradiso Celeste e degli Inferi Fiammeggianti, guerra che porterà l‘Arcangelo Tyrael e Mephisto il Signore dell’Odio ad una tregua e ad un patto di “non intromissione” nel mondo di Sanctuarium. Patto che verrà suggellato consegnando Inarius a Mephisto, il quale strapperà le palpebre all’Arcangelo e lo imprigionerà in una stanza piena di specchi, costringendolo così al tormento di vedere continuamente la sua immagine, un tempo bellissima, ora deturpata.

Diablo IV: l’importanza di Inarius e Lilith

Fatto un breve (possiamo assicurarvi che lo è) riassunto della storia che circonda il mondo di Sanctuarium, è d’obbligo ora concentrarci su Diablo IV e sugli aspetti tecnici che lo circondano. Seppur non siamo ai livelli di “oscurità” presenti in Diablo II (che anche i fan più accaniti ritengono essere il miglior episodio della saga) fortunatamente Blizzard Entertainment nel suo Diablo IV ha deciso di tornare ai vecchi albori.

Diablo IV

Nonostante il gioco sarà un open world caratterizzato da una spiccata vena MMO, in cui saremo sempre e perennemente collegati ad internet, ci verranno presentati dei dungeon molto più tenebrosi ed oscuri se confrontati con quelli visti in Diablo III. La stessa ambientazione strizza l’occhio, e non poco, all’acclamatissimo Diablo II.

In Diablo IV avremo 5 classi giocabili (l’uscita di un’espansione con relativa classe aggiuntiva e relativa aggiunta di location, come nei precedenti capitoli non è esclusa) tra cui Barbaro, Druido, Negromante, Tagliagole e Incantatrice. La classe Tagliagole è la vera nuova sorpresa e ci incuriosisce, in quanto sembra un ibrido fra l’Assassina (Diablo II) e il Cacciatore di Demoni (Diablo III). La beta tuttavia ci ha permesso di esplorare soltanto una piccola porzione della mappa di gioco, nonostante ci sia stato permesso di arrivare fino al livello 25 con il nostro personaggio.

La componente open world e MMO ci permetterà di incontrare altri avventurieri, ed insieme a loro affrontare degli eventi casuali o dei mini boss che compariranno nel mondo di gioco. Ci sarà anche la necessità di liberare degli avamposti (qualcuno ha detto Far Cry?) per poter così dar vita ad un villaggio e sbloccare un “Town Portal” (lontani sono i tempi in cui in Diablo II si leggeva in chat la scritta “TP” a ripetizione) utile a spostarci velocemente sul mondo di gioco.

Se nel complesso, a livello di gameplay Diablo IV non stravolge poi molto lo stile di gioco, seppur presentando un mondo aperto e una certa verticalità nell’esplorazione, lo stesso non si può dire per ciò che riguarda le varie abilità del nostro personaggio e la sua caratterizzazione. Avremo un’ampia possibilità di personalizzazione sia nell’aspetto che per ciò che riguarda le abilità di combattimento, le quali presentano una struttura più simile a Diablo II di quanto ci aspettassimo.

Non fraintendeteci, la cosa non può che farci piacere, vista la possibilità di avere in questo modo molte build diverse le une dalle altre, differentemente da quanto accadeva (e accade tutt’ora) in Diablo III. Anche se non possiamo negare che molte abilità sono le medesime già viste in altri capitoli, seppur giustamente riviste per ciò che concerne l’aspetto grafico e le hit-box. Queste ultime infatti saranno molto più precise dei precedenti capitoli, e seguiranno esattamente il movimento dell’arma o dell’abilità utilizzata.

Diablo IV

Diablo IV: tecnicamente sbalorditivo ma altalenante

Graficamente e tecnicamente in Diablo IV ci siamo trovati davanti a qualcosa che ci ha lasciati di stucco, a maggior ragione se pensiamo ai requisiti che saranno richiesti, ampiamente sotto la media dei videogiochi dei giorni d’oggi. Questa manovra ha chiaramente lo scopo di poter permettere ad una maggior fetta d’utenza di poter giocare (ed acquistare) Diablo IV, ma è pur sempre lodevole in un’epoca in cui gran parte delle software house puntano a requisiti tutt’altro che mediocri.

L’impatto grafico, d’illuminazione, e tutto ciò che ruota intorno a Diablo IV ci è sembrato semplicemente perfetto, ma non esattamente privo di problematiche di sorta. Il primo problema che si è palesato ai nostri occhi è stato quello dell’accesso ai server di gioco, già saturi nelle prime ore d’apertura della beta destinata ai soli preorder del gioco, mentre il secondo problema è stato di ottimizzazione. Non è stato raro vedere il gioco soffrire di lag, di cali di framerate, e di uno spiacevole “effetto elastico” che riportava indietro il nostro personaggio a causa di un’errata comunicazione con i server.

A volte anche il proseguire lungo un cammino ci presentava dei “muri invisibili”, sintomo del fatto che in quel momento la comunicazione con i server di gioco era interrotta o non corretta. Abbiamo ovviamente intenzione di credere che saranno tutte problematiche che verranno risolte in fase d’uscita del titolo, anche perché sarebbe veramente uno spiacevole passo falso presentarlo così al suo debutto d’uscita.

Un’ulteriore applauso a Blizzard Entertainment per ciò che riguarda le funzionalità cross-play e cross-progression di Diablo IV. Abbiamo testato il gioco con utenti che giocavano da PlayStation 5 e, seppur delle brevi problematiche iniziali sempre dovute ai server, una volta iniziato a giocare insieme niente ci ha più separato dai nostri compagni di gioco. Per ciò che concerne il lato cross-progression avremo i nostri progressi di gioco salvati su tutte le piattaforme, il che è doveroso e ottimale, vista la presenza dello stesso già in Diablo II: Resurrected.

Diablo IV, al netto dell’essere fan o meno della saga, rappresenta un titolo a cui secondo noi dovreste dare una possibilità. Anche se non conoscete il mondo di Sanctuarium e non conoscete il mito di Deckard Cain, magari questo Diablo IV potrebbe darvi proprio quello spunto per recuperare i precedenti capitoli (incluso Diablo Immortal, che ricordiamo essere un free-to-play) e tuffarvi in questo mondo dove il destino della razza umana è tutt’altro che scontato.

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