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Fall Guys: Ultimate Knockout – Recensione del fenomeno dell’Estate

di Matteo Rossi

Pubblicato il 2020-09-04

Regalato a sorpresa tramite abbonamento PS Plus di Agosto, Fall Guys si è trasformato da subito in un fenomeno videoludico e di intrattenimento.Show o Videogioco? – Fall Guys fa discutereUn prodotto colto, ma non innovativoFuoco di paglia o prodotto solido?Connettività nell’epoca del distanziamento Disponibile sia su Playstation 4 che su Steam, il gioco vuole ripetere …

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Regalato a sorpresa tramite abbonamento PS Plus di Agosto, Fall Guys si è trasformato da subito in un fenomeno videoludico e di intrattenimento.

Disponibile sia su Playstation 4 che su Steam, il gioco vuole ripetere il fenomeno Fortnite e, grazie alla propria immediatezza, conquistare il mercato.

Sin da subito l’utenza ha accostato l’opera Devolver Digital al celeberrimo programma televisivo giapponese Takeshi’s Castle. Uno show demenziale in cui decine di scavezzacollo fanno a gara a chi completa nel minor tempo possibile percorsi a ostacoli unici nel loro genere.

Fall Guys ruba la formula con la logica della massima resa con la minor spesa. Il titolo rende dei pupazzetti totalmente personalizzabili le star di un videogioco che forse punta più ad intrattenere il pubblico di Twitch, piuttosto che la persona attaccata al pad.

Giocatori in azione su Fall Guys

Show o Videogioco? – Fall Guys fa discutere

Per quanto possa essere prevedibile il successo di un prodotto improntato su immediatezza e divertimento, il riscontro che poi esso avrà su Twitch è un vero e proprio terno al lotto.

Il successo costante della piattaforma viola ha posto le basi per un investimento sempre più massiccio sia sulla spettacolarità di un titolo, che su una vera e propria integrazione di funzionalità legate alla diretta.

Un esempio di quest’ultima caratteristica è Hyper Scape che è stato sviluppato con l’ottica più improntata allo show che al battle-royale.

Si apre quindi, grazie a questa nuova tendenza, una nuova era che non è più intrattenimento dell’utente, ma riesce a coinvolgere su larga scala il pubblico al seguito di streamer e youtuber.

Fall Guys, chiaramente ispirato a show come Takeshi’s Castle e Ninja Warrior, diverte pad alla mano, ma intrattiene con molto più vigore coloro i quali ridono dei fallimenti e gioiscono delle vittorie dei propri beniamini.

Se valutato in termini di programma TV, dunque, non si può fare altro che tessere le lodi di un prodotto così ben pensato, ma quando l’analisi si sposta sul cuore del videogioco , i risultati si capovolgono.

Stage finale di Takeshi’s Castle

Un prodotto colto, ma non innovativo

L’analisi videoludica di Fall Guys non produce un voto sufficiente. Il prodotto è pensato come Party game su vasta scala che mette in piedi partite di 60 giocatori.

I 60 contendenti, tra i quali possono esserci anche amici che partecipano da avversari alla stessa partita, si danno battaglia su 5 stage consequenziali, al termine dei quali viene decretato un vincitore.

Gli stage si intercambiano di partita in partita e ne esistono di diversa tipologia: da scenari ispirati a Rocket League, a veri e propri livelli platform, molto simili a Little Big Planet o un qualsiasi Super Mario in 3D.

L’influenza principale è però sicuramente quella di titoli come Crash Bash o Mario Party.

Ciascuno scenario offre sfide diverse e richiede esperienza e fortuna, più che una vera e propria padronanza dei comandi.

A fare da contorno a queste semplici dinamiche vi è un vasto guardaroba di cosmetici acquistabili tramite monete in-game (ottenibili di partita in partita) e tramite corone, assegnate ai vincitori. Infine, grazie all’esperienza ottenuta a fine partita, vi è una progressione in un sistema battle-pass a premi.

La struttura è quella di un qualsiasi free-to-play degli ultimi anni, con la differenza che per il momento il titolo è a pagamento e le ricompense no. In passato Crash Team Racing – Nitro Fueled adottò la stessa dinamica, salvo poi cambiare rotta: toccherà la stessa sorte a Fall Guys?

Fuoco di paglia o prodotto solido?

Il videogioco è sempre più visto come servizio che come opera. La potenza dei free-to-play ha sconvolto l’industria e ogni publisher cerca di inventarsi qualcosa perchè il proprio titolo continui a macinare indotto per anni o addirittura decenni.

Sicuramente questo è ciò che si auspica Devolver Digital per quanto riguarda Fall Guys, per il quale Mediatonic ha già in mente una futura seconda stagione e DLC a pagamento già disponibili.

Se inoltre continuerà il supporto degli spettatori su Twitch, questo semplice prodotto potrebbe tramutarsi in una nuova irrefrenabile macchina macina soldi.

Ma a supporto di ciò vi è un gioco valido?

Il baratro di incompiutezza di Fall Guys è ben occultato dai cosmetici simpatici e dalla demenzialità del prodotto, ma ciò sicuramente non cancella la pochezza di un gioco che copia ma non innova.

Andando a pescare un qualsiasi Party Game di successo, presente o passato, si nota subito come questo pargolo di Mediatonic sia godibile ma inferiore ad un datato Crash Bash o a un recente Super Mario Party.

Per quanto malleabili, i pupetti di Fall Guys sono completamente privi di carisma, di cui invece sono pompati i titoli sopracitati, grazie ai pilastri del videoludo che li popolano.

Ma la poca qualità videoludica crolla dinnanzi all’enorme potenziale, che questo gioco, ha di poter divertire chiunque, proprio grazie all’anonimato e alla semplicità di cui è dotato.

Anche il più rigido dei detrattori o il membro più anziano della famiglia ne sarebbe attratto, grazie alla semplicità dei comandi e l’immediata padronanza delle dinamiche.

Fall Guys è metafora del divertimento puro, che in compagni di amici, parenti o semplici rivali in carne ossa, prende piede anche nelle più semplici delle circostanze.

Connettività nell’epoca del distanziamento

La forza inebriante del titolo sta nell’aver avuto l’intuizione di proporlo su vasta scala, coinvolgendo gruppi enormi di persone in contemporanea.

Nel periodo di distanziamento che stiamo vivendo, il collegamento virtuale ha contribuito a salvare i rapporti sociali. Sfidare altre 59 persone è emozionante, anche se il campo di gioco è un prodotto insufficiente.

Il divertimento dato dal percorrere uno scenario assieme ad amici e rivali e non dalla complessità o dalla genialità dello stesso.

La condivisione rende il piattume disturbante di Fall Guys un palcoscenico perfetto per la presa in giro, la cooperazione, il sabotaggio e le risate grasse scatenate da azioni buffe.

L’alta competitività, che inevitabilmente si viene a creare in una così popolata pletora di sfidanti, è la spezia che funge da ingrediente segreto del piatto dello chef. Il brivido della vittoria incarna la scarica dopaminica che si tramuta nell’assuefante dinamica del “ancora una partita“.

Fall Guys fallisce quasi in tutto se lo si spoglia e ne si analizza le membra, ma vince a pieno titolo nel mettere in contatto i giocatori e divertire gli spettatori.

5.5

Fall Guys fallisce sotto ogni punto di vista come videogioco, ma la sua enorme capacità di interconnettere le persone lo rende un prodotto epocale. I mesi e gli anni ci sapranno dire se il gioco di Devolver Digital sia un fuoco di paglia o un fenomeno, ma per il momento ha allietato l'Estate di milioni di persone.

  • Adatto a tutti
  • Semplice, intuitivo, colorato
  • Party Game su vasta scala come pochi prima d'ora
  • Personaggi completamente assenti di carisma
  • Scenari poco ispirati
  • Giocabilità intuitiva ma che non sprona il miglioramento

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