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Gli spiriti dell’isola: analisi e spiegazione del finale

di Martina Bellantuono

Pubblicato il 2023-02-08

Ecco la nostra spiegazione del finale dell’ultimo film di McDonagh, Gli spiriti dell’isola, tra attualizzazione ed estremizzazione.

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Gli spiriti dell’isola è l’ultimo film di Martin McDonagh con Colin Farrell e Brendan Gleeson che ha debuttato nelle sale lo scorso 2 febbraio. Tanti premi già ricevuti e le nove candidature agli Oscar, compresa quella al miglior film, hanno sicuramente trascinato al cinema diversi curiosi. Ma il film merita davvero tutti questi riconoscimenti? Trovate la risposta qui, leggendo la nostra recensione. Per chi ancora non ha visto il film, il consiglio è sempre quello di andare al cinema, ma per coloro che, avendo già guardato Gli spiriti dell’isola, sono rimasti un po’ interdetti dal finale, ecco che andremo ad analizzare le ultime sequenze della pellicola per scorgere il vero significato e darne un’interpretazione quantomeno parziale.

Gli spiriti dell’isola: la fine di un’amicizia?

Gli spiriti dell’isola inizia appunto con Pàdraic (Colin Farrell) e Colm (Brendan Gleeson), che hanno sempre vissuto in amicizia nella tranquilla Inisherin fino a quando il secondo non si stanca del loro rapporto e decide di non parlargli più, ritenendolo noioso nonché un intralcio alla sua passione per la musica. Con l’incedere degli anni occorre non sprecare il tempo e rivolgersi a qualcosa di immortale che possa resistere anche alla loro dipartita. Essendo un pretesto quasi “astratto” (manca, infatti, un vero motivo che spieghi il loro litigio), si può pensare di vedere un film a tratti evanescente, e nel corso delle due ore, i meno abituati potrebbero avere cedimenti e non cogliere il senso metaforico de Gli Spiriti dell’isola.

gli spiriti dell'isola
Gli spiriti dell’isola

Attualizzazione ed esasperazione della guerra fratricida

In realtà, la pellicola di McDonagh mostra un litigio fratricida che è la trasposizione domestica di quello che accade oltre Inisherin. Nel 1923, infatti, si combatteva la Prima Guerra Civile irlandese e i personaggi de Gli spiriti dell’isola osservano indignati i bombardamenti della vicina Belfast senza rendersi conto di essere i protagonisti di un altro combattimento altrettanto corrosivo e insensato. In guerra combattevano gli irlandesi a favore del Trattato anglo-irlandese e quelli anti-trattato; erano tutti irlandesi, tutti fratelli, così come Colm e Pàdraic uniti dallo stesso identico legame di fratellanza.

La volontà di non spiegare la causa motrice del diverbio tra i protagonisti evidenzia la sua insensatezza, caratteristica dunque di ogni tipo di guerra ingiustificata. Messaggio che appare oggi più attuale che mai. Oltre all’attualizzazione occorre sottolineare l’esagerazione e l’esasperazione cui giunge la guerra locale e famigliare.

Colm decide di tagliarsi un dito della mano sinistra, quella con cui suona il violino, ogni volta che Pàdraic gli rivolgerà la parola. Ecco che Colm si ritroverà con tutta la mano mozzata e sanguinante a lanciare le sue dita contro la porta di Pàdraic. Non voleva più parlare con l’amico per dedicarsi a suonare e adesso non può fare neppure quello. L’insensatezza di questo atto autodistruttivo rivela l’assurdità della guerra che non può portare altro che distruzione e devastare anche l’iniziatore dell’impresa.

gli spiriti dell'isola
Gli spiriti dell’isola

La “vendetta” di Pàdraic

Nel finale de Gli spiriti dell’isola, il protagonista logorato dalla consapevolezza della solitudine sprofonda in un vortice di rancore che lo conduce alla vendetta. L’asinella di Pàdraic, unica amica rimasta, infatti, si strozza mangiando le dita che Colm ha lanciato. Dunque Pàdraic vuole sganciare la bomba finale, quella che porrà fine all’orrendo conflitto: domenica, nonostante sia il Giorno del Signore, alle 14:00 darà fuoco alla casa di Colm, avendo cura solo di far uscire il cane senza preoccuparsi della presenza dell’amico. Colm potrebbe sfuggire a questo gesto spietato, ma quando Pàdraic arriva e inizia ad incendiare la casa, tra le fiamme scorgiamo la figura di Colm, seduto, inerme, davanti al turbine di fuoco che avvolge la sua dimora.

Il presagio delle banshees

Il titolo della macabra ballata composta da Colm prima di tagliarsi tutte le dita (che Colm vorrebbe suonare al funerale di Pàdraic) è The Banshees of Inisherin, anche titolo originale del film. Le “banshees” di cui si parla nella pellicola sono figure mitiche irlandesi, streghe fiabesche che con il loro lamento presagiscono una morte imminente. Esse sono prefigurate dalla “strega” del villaggio, presente dall’inizio della pellicola e che tutti cercano di evitare. La strega/banshee è sostanzialmente la morte cui tutti tentano di sfuggire, nascondendosi dietro i muri al suo passaggio, ma la sua presenza tanto marginale quanto ingombrante indica l’impossibilità di scappare da un destino già predisposto. Quando si entra in guerra non c’è possibilità di sfuggire alla morte.

Gli spiriti dell'isola
Gli spiriti dell’isola

Abbiamo, nel corso de Gli spiriti dell’isola questo senso funesto invadente che ci segue lungo il percorso crescente del litigio e si ha l’impressione sin da subito che il conflitto tra i due amici si concluderà con la morte di uno dei due. Il primo a morire è però Dominc (Barry Keoghan), il matto del villaggio, emblema della sfortuna cui anche gli innocenti sono destinati. Il presagio funereo però non si limita ad una vittima ma si estende anche a Colm, almeno da quanto emerge nella sequenza finale.

La sequenza finale: una distanza incolmabile

L’ultima scena ci viene anticipata direttamente dalla locandina, della quale possiamo cogliere il vero senso soltanto a film concluso. Siamo sulla spiaggia, la casa di Colm è stata logorata dalle fiamme e Colm è immobile davanti al mare di Inisherin. Pàdraic lo raggiunge con il suo cane e segue un dialogo con battute che ci lasciano perplessi. Colm è ancora vivo? 

Dalle frasi che si scambiano i due “ex” amici capiamo che la casa è bruciata e con essa anche il suo padrone. Colm ringrazia, infatti, Pàdraic di badare al suo cane, indicando questa azione come qualcosa di prolungato. I due protagonisti sono finalmente vicini, uno affianco all’altro, quasi ad indicare un ricongiungimento finale. In realtà non sono mai stati più distanti perché Colm non fa più parte del mondo di Pàdraic, è solo una sua proiezione.

A maggior conferma di questo significato, quando Pàdraic si allontana dall’amico, l’inquadratura si allunga e al centro dello schermo si insinua la banshee. La strega del villaggio, di spalle, troneggia ingombrante tra i due amici. L’unica conclusione possibile alla guerra fratricida tra Colm e Pàdraic è la morte, il presagio si è avverato. Emerge tutta l’illusione macabra di una “commedia” che non racconta solo di un’amicizia ma anche della degenerazione cui la guerra conduce anche gli uomini più gentili.

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