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Judgment: la recensione

di Loris Lo Masto

Pubblicato il 2020-10-24

Si ritorna a Kamurocho in questo spin-off in chiave poliziesca.La giustizia è cieca: la trama (spoiler)Karatè e stile: il gameplayPedinamenti, droni e inseguimentiIl Dragon Engine: l’aspetto tecnicoFra principali, secondarie e mini giochi: la longevità. Mentre aspettiamo insieme Yakuza: Like a Dragon ecco la nostra recensione di Judgment ad un anno dall’uscita. Judgment è l’ultima fatica …

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Si ritorna a Kamurocho in questo spin-off in chiave poliziesca.

Mentre aspettiamo insieme Yakuza: Like a Dragon ecco la nostra recensione di Judgment ad un anno dall’uscita.

Judgment è l’ultima fatica del Ryu Ga Gotoku Studio, azienda nota per la saga Ryū Ga Gotoku, da noi conosciuta come Yakuza.

Judgment ci riporta per le strade di Kamurocho per la prima volta separati dall’ormai storico protagonista della serie Kazuma Kiryu, per seguire le vicende di Takayuki Yagami, le cui fattezze e voce sono prese dall’attore Takuya Kimura.

Takuya Kimura è Takayuki Yagami

Ambientato nello stesso universo di Yakuza, tiene conto solo in modo marginale delle vicende accadute nei capitoli della saga di Yakuza, fatta esclusione per le immancabili faide tra gang rivali.

La giustizia è cieca: la trama (spoiler)

Judgment è un coinvolgente noir contemporaneo, con una trama matura e ricca di colpi di scena.

Yagami è un ex avvocato, che in seguito ad uno scandalo ha abbandonato gli scenari giudiziari per mettersi in proprio. Adesso gestisce il suo omonimo studio di detective in compagnia del migliore amico Masaharu Kaito, un ex membro della yakuza. Lo scopo principale dell’avventura dell’investigatore è quello di trovare il misterioso assassino che si cela dietro una scia di cadaveri lasciati per i vicoli di Kamurocho.

Karatè e stile: il gameplay

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Il gameplay di Judgment segue la stessa formula utilizzata dagli altri capitoli ambientati nel quartiere a luci rosse giapponese. Un beat’em up vecchio stile che porta ondate di freschezza grazie allo stile di combattimento utilizzato dal protagonista.

Yagami può affrontare le ondate di criminali che incontra per le strade con due diversi tipi di Karatè , il primo, quello della Gru, uno stile rapido ed efficace contro gruppi di nemici. Il secondo è quello della Tigre: più lento, potente ed ideale per affrontare le battaglie uno contro uno.

Il combattimento risulta quindi divertente e soddisfacente, ed il tutto è reso più spettacolare dalle varie Heat Actions, uno dei pilastri della serie, con cui è possibile spaccare la faccia ad ogni nemico se soddisfatte delle determinate condizioni durante gli scontri.

La formula insomma resta invariata. Risse per strada divertenti e violente, come la saga ha sempre visto.

Del resto, squadra che vince, non si cambia.

Pedinamenti, droni e inseguimenti

Quando Yagami non è impegnato a pestare i criminali per strada, si ricorda del suo vero lavoro, fare il detective.

Oltre alle scazzottate per le strade, in Judgment ci sono fasi di pedinamento, spionaggio tramite un drone, inseguimenti a piedi e tanto altro.

Gli inseguimenti sono fra le più riuscite. Sequenze brevi e scriptate, ma che risultano divertenti e mettono una certa adrenalina.

Non si può dire lo stesso dei pedinamenti. Queste fasi consistono nel seguire un bersaglio evitando che esso si accorga della nostra presenza finchè non avremo raggiunto una determinata destinazione. Le sequenze sono molto lunghe (soprattutto nelle fasi di gioco avanzate) e nelle prime occasioni anche interessanti. Con la progressione risultano solo noiose e ripetitive, spezzando l’anima adrenalinica del titolo.

Nel gioco sono presenti molte fasi furtive ( tuttavia senza un approccio stealth con cui disfarci degli avversari) dove Yagami può utilizzare tutto il suo inventario. Droni per spiare dalle finestre, grimaldelli per scassinare porte e travestimenti sono ciò che il nostro detective ha a disposizione per entrare in luoghi altrimenti inaccessibili.

Il Dragon Engine: l’aspetto tecnico

Judgment utilizza come motore grafico il Dragon Engine, lo stesso utilizzato per Yakuza 6 e Yakuza Kiwami 2.

L’engine favorisce un ottimo colpo d’occhio impressionante, e le strade della città sono ricostruite in maniera estremamente dettagliata, facendoci sentire come se fossimo davvero all’interno di Kamurocho.

Menzione d’onore per gli effetti particellari, davvero ben realizzati e grazie a questi ultimi le Heat Moves risultano estremamente piacevoli da guardare.

I modelli dei personaggi ispirati ad attori reali sono realizzati molto bene ma è evidente la differenza quando vengono accostati a personaggi che non hanno una controparte reale.

Per quanto sia bello combattere per le strade, il frame rate non riesce a stare al passo, ed i 30fps calano durante gli scontri su PS4, in particolare durante i combattimenti contro molti nemici. I continui cali risultano fastidiosi e possono far storcere il naso, ma non intaccano l’esperienza generale. Lo stesso problema affliggeva anche gli ultimi due Yakuza ( 6 e Kiwami 2), entrambi aventi il Dragon Engine come motore grafico.

Déjà vu

Per quanto si possa essere affezionati a Kamurocho, il distretto di giapponese comincia a stancare e la mancanza di altre città evidenzia ancora di più questo problema. Per quanto belle, molte delle animazioni del gioco sono riutilizzate. Heat moves, prese e persino i moveset dei boss sono stati copiati e incollati dai capitoli precedenti.

Certo chi gioca a Judgment senza aver giocato gli altri Yakuza (e può essere fatto tranquillamente) non noterà neanche questi elementi riciclati, mentre potrebbe dare fastidio ai veterani della saga.

Fra principali, secondarie e mini giochi: la longevità.

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I vari Yakuza ( leggete questo articolo per saperne di più sugli altri capitoli) hanno sempre avuto come punto di forza la longevità, e Judgment non è escluso.

Per completare l’avventura di Yagami saranno necessarie circa 25 ore ed in addizione a questa ci sono oltre 50 missioni secondarie.

Ma le attività da fare a Kamurocho non finiscono qui.

Nel gioco è possibile stringere amicizia con alcuni NPC (gli stessi che ci incaricheranno di missioni secondarie) e persino intraprendere relazioni amorose con alcuni di loro. I mini giochi non mancano. Fanno il loro ritorno il baseball, mahjong e shogi ma il migliore fra quelli disponili è il VR Paradise.


Il VR Paradise è un minigioco stile Monopoli ambientato in una realtà virtuale, dove tentare la sorte, superare sfide e con la giusta dose di fortuna, vincere milioni di Yen.

Ma se siete amanti di altri tipi di giochi, il Club Sega è ciò che fa per voi. Li vi accolgono vecchie glorie targate Sega come Virtua Fighter 5 o Puyo Pop Fever.
Se tutto questo non vi interessai, rilassarvi bevendo vino di notte in qualche bar del quartiere a luci rosse potrebbe essere ciò che cercate.

7.5

Judgement ci dimostra ancora una volta la qualità dei titoli sviluppati dal Ryu Ga Gotoku Studio. Una trama matura ed appassionante mossa da un gameplay divertente e spettacolare, il tutto circondato dalla miriade di attività disponibili a Kamurocho rendono il gioco un pacchetto completo e ben riuscito, dandoci nuove motivazioni per tornare fra le strade giapponesi a sferrare calci volanti.

  • Trama e personaggi ben scritti
  • Tantissime attività secondarie
  • Gameplay divertente e soddisfacente
  • Frame rate altalenante
  • Alcuni elementi riciclati
  • Alcune sequenze meno riuscite di altre

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