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Motherland Fort Salem. Recensione con spoiler in 7 domande e 3 affermazioni.

di Nicola Artusi

Pubblicato il 2020-11-30

Motherland Fort Salem, uscita nel marzo 2020 negli U.S.A., è arrivata a novembre su Prime Video. Il trailer è una bomba. Nei primi venti minuti, la serie inizia con un suicidio di massa, un’autocombustione e una tizia che crea 6 tornado muovendo una mano. 2. Cosa c’entrano Russia e Cina?3. Perché ogni trio di supereroine …

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Motherland Fort Salem, uscita nel marzo 2020 negli U.S.A., è arrivata a novembre su Prime Video. Il trailer è una bomba. Nei primi venti minuti, la serie inizia con un suicidio di massa, un’autocombustione e una tizia che crea 6 tornado muovendo una mano.

I sei tornado della prima puntata.

Insomma, ci sono tutti gli elementi per un nuovo misto tra The Boys e American Horror Story. Incuriosito, mi sono guardato tutti i 10 episodi in 10 ore. Curiosi anche voi? Ecco le domande che mi sono fatto guardando questa serie.

1. Ehi, ma è una serie su delle streghe o uno spin-off di NCIS?

Streghe sul campo.

Ebbene, sempre nei primi venti minuti di Motherland: Fort Salem, vediamo anche 3 ragazze con poteri magici che si arruolano nell’Esercito degli Stati Uniti. Ci troviamo in un presente parallelo, e ovviamente immaginario, in cui lo US ARMY (lo so, NCIS parla della Marina, n.d.r.) arruola le discendenti delle streghe di Salem tra le sue fila: queste, infatti, dopo anni di persecuzioni, hanno raggiunto un accordo di collaborazione con il Governo degli Stati Uniti.

Questo corpo armato deve difendere l’America dagli attacchi dello Spree, gruppo terroristico che induce al suicidio chiunque ascolti un particolare incantesimo. E quindi ci cucchiamo dieci episodi di esercitazioni militari, boots on the ground, elicotteri, un generale con la benda tipo Nick Fury e tanto combattimento corpo a corpo. Ma con i poteri magici.

“Che cosa è successo? Non ne ho idea”

Cit. io guardando questa serie, ma giuro che è una cit. presa dalla serie.

2. Cosa c’entrano Russia e Cina?

Parliamo di USA e il giuramento militare parla di difendere gli Stati Uniti da tutti i nemici, sia interni sia esterni. Non poteva mancare, quindi, il twist internazionale, un po’ come quando si mette l’avocado nel pesto alla genovese: anche in questa versione del presente, nonostante la magia e il dominio femminile sul globo, gli Stati Uniti si pongono a capo del mondo libero, in opposizione a Russia e Cina.

Qui la trama si fa complessa, perché lo scopo dell’esercito americano è recuperare degli incantesimi super potenti conservati e tramandati solo da una tribù in estinzione nell’altopiano degli Altaj. Ma non preoccupatevi, alla fine arrivano anche i nemici centro-sud-americani dalla pronuncia latineggiante.

3. Perché ogni trio di supereroine deve avere una mora, una bionda, una rossa?

motherland fort salem
Da sinistra, Tally, Abigail, Raelle.

Le protagoniste di Motherland: Fort Salem sono tre reclute streghe, Abigail, erede di una lunga dinastia di graduate dell’Esercito, Tally, ingenua ma idealista, e Raelle, quella “stramba”-cit. (giuro, lo dicono, n.d.r.). Il trio, ovviamente, si caccerà nei guai e salverà il mondo innumerevoli volte, nel corso della stagione. Come faremo a distinguerle? Ci rinunceremo, come in Dark? Dai loro poteri, come avveniva in Streghe?

Dai vestiti, come le fate de La Bella Addormentata? Nah. Usiamo i capelli. La prima è mora, la seconda è rossa, la terza è bionda. Come le Totally Spies. O le Charlie’s Angels. O le nuove Charlie’s Angels. O le Superchicche. E, per sicurezza, pettiniamole anche diversamente. Genio!

4. Perché il ruolo di bambina mistica e saggia è affidato a un’asiatica, e il fratello pacifista deve indossare una pashmina?

La famosa tribù (vd supra) dell’altopiano degli Altaj, sito tra Mongolia, Cina, Russia e Kazakistan, è capeggiata da una bambina saggia e mistica. Il fratello, un dichiarato pacifista, indossa abiti in tessuti naturali e una leggera pashmina. In realtà, mi sto interrogando sulla quantità di stereotipi presenti in Motherland: Fort Salem.

Il problema della raffigurazione dei personaggi asiatici nelle produzioni atlantiche era già recentemente emerso con The Boys, The Umbrella Academy e, prima ancora, con Rogue One. Per quanto io sia contrario alla iperproblematizzazione che la stampa e la critica stanno vivendo in questo periodo storico, è innegabile che il ruolo della guida mistica sia affidato a orientali da quanto? Sessant’anni, almeno? Sia al cinema sia nelle serie TV.

5. Perché non si può avere un saluto normale?

Motherland: Fort Salem si inserisce di diritto nel filone distopia. Da Matrix in poi, c’è stato un crescendo di popolarità nelle distopie in campo letterario, con Hunger games, e, successivamente, cinematografico da giustificare la deriva distopica della serie. Ogni serie distopica ha il suo saluto. Anche Matrix, da qualche parte in Reloaded, mostra il saluto di Sion.

In Motherland, i personaggi non applaudono. Per esprimere gaudio, approvazione, partecipazione emotiva o plauso, essi battono i piedi a terra. Se la cosa può essere scenograficamente resa accettabile mentre sono seduti, immaginatevela in piedi: 20-30 persone tremanti dal freddo, in coda per il bagno, fuori da un locale che mette “Maniac” a tutto volume.

In realtà, il problema della distopia è più ampio; con essa, infatti, arrivano gli altri allegati obbligatori: un sistema che costringe i propri sudditi a sacrifici inutili, per testare le loro capacità e sottomettere le coscienze, un leader dispotico e arrivista, la divisione in classi in base ai propri talenti e, sopratutto, gli immancabili protagonisti adolescenti.

Leader dispotico e arrivista in posa da leader dispostico e arrivista.

6. Perché, nonostante tutto, è un teen drama?

Eh già. Nonostante il disclaimer iniziale, a causa della tematica di terrorismo interno e le immagini crude e violente, consigli la visione a un pubblico adulto, ci troviamo di fronte a un film per teenager spalmato su 10 episodi. La scuola militare è una scuola superiore in tutto e per tutto: le ragazze vivono in piccoli dormitori tipo campus estivo, ci sono differenze di classi sociali, rivalità, storie d’amore, sperimentazione. Sembra di essere sul set di Elite, solo, con la magia.

E quindi, invece di assistere a 10 episodi di una trama bizzarra ma con un fantastico impiego di magia tradizionale originaria dell’altopiano degli Altaj, ci sorbiamo una struggente storia d’amore con plot-twist telefonato dopo 2 minuti, l’incerta evoluzione dei poteri delle protagoniste, che sono legati alle loro emozioni, e ore di training afinalistico sull’uso della frusta (sul serio, la frusta?!? n.d.r.) come arma da combattimento.

Essendo la base militare a egemonia femminile, le reclute streghe sono separate dalle reclute stregoni; i due mondi, in uno scrosciare di ormoni, teoricamente possono incontrarsi solo durante il Beltane, la festa pagana di inizio primavera, resa nella serie fondamentalmente come uno spring break, con idromele, sesso e musica; il che va bene, ma …

8. Perché è coreografato?

Durante la festa del Beltane, episodio 4, c’è una specie di scena musical in cui parte una canzone rituale, ovviamente pop, che teoricamente nessuno dovrebbe mai aver sentito, ma che, ovviamente, tutti sanno coreografare alla perfezione in pieno stile Hollywood. Cos’è, avevamo dei ballerini extra e non sapevamo dove metterli?

Nell’episodio successivo, al matrimonio della zia di una delle protagoniste, durante il ballo degli sposi, ci sono contemporaneamente una coppia che balla una salsa, una che balla un lento, e una che imita un valzer. Ecco, QUELLA era l’occasione per piazzare dei ballerini veri.

Seriamente?!

A parte questo, ciò che veramente non si capisce è l’aspetto di continuità: i poteri delle streghe di questo mondo sono basati sui suoni, a differenza di altri poteri basati sui movimenti (Avatar: l’ultimo dominatore dell’aria). Qual è la ragione per coreografare gli incantesimi, allora? Puramente estetica?

Io, guardando il balletto dell’episodio 4.

Collegandomi a questo, entriamo nelle affermazioni!

1. La scelta della mitologia di base è molto azzeccata

La mitologia, intesa come l’insieme di storie e quindi norme che regolano il mondo magico, scelta per questa serie è approssimativa ma, proprio per questo, ottima. E’ un impianto tipicamente wiccan, con una focalizzazione sulla magia della risonanza, una derivazione “magicoquantistica” degli anni ’70. I poteri di queste streghe dipendono dalla loro voce, dalla capacità di entrare in risonanza con il mondo circonstante.

Compito della strega è quello di imparare i diversi pattern di vibrazione e di costruirne di nuovi, con armonie tipiche in base al culto che le ha inventate. E’, in sostanza, una magia del canto.

Risonanza magica in azione.

Le scelte di non dare direttamente a ogni strega dei poteri attivi differenti, come fatto ad esempio in W.I.T.C.H., e di rendere più forte la congrega del singolo offrono ottimi spunti narrativi e limitano, seppure solo in parte, l’effetto “supereroe”.

Sono abbastanza chiari i riferimenti ad altri prodotti recenti, come Le terrificanti avventure di Sabrina, sopratutto nell’orgiastica rappresentazione dei riti pagani e nella cruenta e sanguinosa descrizione del rapporto tra streghe e morte.

2. Ha delle scene fantastiche

Un pentacolo di cadaveri.

A tal proposito, infatti, le scene più convincenti sono proprio quelle sanguinose e tendenti allo splatter, adeguate sia al tipo di magia rappresentata sia al contesto militare scelto. Purtroppo, queste sono molto ridotte nel numero e si concentrano fondamentalmente alla fine stagione; per il resto, notevoli le autopsie, con i dettagli anatomici di laringe e trachea, e la semi-decapitazione di uno dei personaggi.

Questa ambivalenza nelle scene, tra pudore e franco esibizionismo, macabro e riservato, dipende probabilmente dall’ambivalenza nell’identità della serie, nel suo target e conseguentemente nei suoi livelli di lettura.

Motherland: Salem Fort, Episodio 5

3. Ha diversi livelli di lettura

Infatti, se un ragazzo giovane può vederci una storia d’amore e tradimento, di amicizie che sopravvivono nonostante le avversità, si possono trovare altri aspetti.

Una critica ben assestata al capitalismo, all’espansionismo economico e politico degli Stati Uniti; un invito alla riflessione sull’identità dei terroristi interni e sulla loro umanità; un ultimo riferimento totalmente non celato al rischio di cedere all’assolutismo di fronte al terrore. Anche se ammetto di aver pensato a loro per quasi tutto il tempo:

Quello che non arriva è la promozione del movimento femminista, quanto piuttosto una sua critica: le donne della serie sono talmente impegnate a incarnare (alcuni) uomini del nostro tempo da dimenticarsi che la magia femminile, per secoli, è stato il tramandarsi di conoscenze, tradizioni, e cultura. Speriamo che nella seconda stagione, già confermata, lo Spree punti a questo: ricordare allo spettatore che il valore di una strega, e di un donna, è intrinseco nel suo essere umana, e non secondario al potere che raggiunge.

Anche se dubito che sarò in ansia per scoprirlo.

Se ti va di leggere qualcosa su un altro difensore della libertà, ecco qui il link giusto per te.

5.5

Motherland: Fort Salem parla di un gruppo di giovani streghe che viene arruolato dall'esercito americano per difendere gli Stati Uniti da una minaccia terroristica. Sebbene parta da un impianto mitologico interessante, la serie si propone conteporaneamente come serie fantasy, distopica, adolescenziale, d'avventura e romantica, perdendosi su troppe linee narrative e su scelte stilistiche poco audaci. Un'esperienza da non ripetere se non in quarantena.

  • Interessanti la magia di risonanza e del canto
  • Non si parla mai abbastanza dell'altopiano degli Altaj
  • Critica non molto velata all'aggressività politica internazionale americana
  • Troppi elementi e tutti resi con superficialità
  • Dinamiche da telefilm per adolescenti ma in un contesto teoricamente per adulti
  • Poco audace nonostante le belle idee di base
  • Alcuni elementi di scarsa originalità

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