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My policeman, Recensione – Storia di un amore impossibile

di Martina Bellantuono

Pubblicato il 2022-11-07

La nostra recensione di My policeman, la storia di un triangolo amoroso con al centro Harry Styles, ispirato ad una storia vera

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Questo amore consuma tutto (This love is all-consuming). Compatisco le persone che non l’hanno mai provato.” Così scrive Patrick sul suo diario, riassumendo l’essenza del triangolo amoroso al centro di My Policeman, il nuovo film di Michael Grandage disponibile su Prime Video dal 4 novembre. Il regista, che si era dedicato nella sua carriera principalmente a opere teatrali, si occupa stavolta della trasposizione cinematografica dell’omonimo libro di Bethan Roberts del 2012, ispirato alla relazione segreta tra lo scrittore E.M. Forster (Camera con vista, Maurice) e il poliziotto Bob Buckingham.

My policeman è un film incredibilmente delicato e sensibile che indubbiamente ha conquistato subito le vette delle classifiche della piattaforma, complice il poliziotto Tom, Harry Styles, che si riconferma una grande calamita per il pubblico. Amore e distruzione in una cornice forse fin troppo patinata, in una Brighton dall’atmosfera malinconica accompagnata dallo scroscio frastornante delle onde.

my policeman

Il controverso triangolo amoroso

La monotona e piatta vita coniugale di Tom (Harry Styles da giovane e Linus Roache da anziano) e Marion (Emma Corrin/ Gina McKee) viene scossa dall’arrivo di Patrick (David Dawson/ Rupert Everett) che, reduce da un ictus, viene portato a casa loro dalla donna, quasi in dovere di prendersi cura dell’amico, mentre Tom, misteriosamente, cerca di evitarlo. Ecco che la storia si alterna tra la Brighton di fine anni ’90 e quella degli anni ’60 attraverso un montaggio che ci “sballotta” da un decennio all’altro.

Così ci viene raccontata la relazione amorosa di Tom, Marion e Patrick da un duplice punto di vista. Assistiamo all’inizio della storia d’amore tra Tom e Marion, un affascinante poliziotto e una futura insegnante, e al loro incontro con un giovane esteta, Patrick, che lavora presso il museo della città, il tutto visto dagli occhi della donna. C’è poi la versione di Patrick che emerge dalla lettura del suo diario; è il 29 luglio del 1957 quando Hazelwood, si rivolge al poliziotto Burgess per soccorrere una signora in strada.

Da lì prende vita la loro passione segreta scandita da opere d’arte, ritratti, dipinti di Blake e Turner, concerti di musica classica e vacanze a Venezia. Ed ecco che Emma Corrin si ritrova di nuovo ad essere il terzo incomodo, non tra Filippo e Camilla come in The Crown, ma tra Tom e Patrick. Un amore omosessuale in una Gran Bretagna del secondo dopoguerra, dove queste “devianze” sono un crimine punibile penalmente.

Harry Styles cantante e attore?

In My policeman, il giovane Tom è interpretato dal cantante Harry Styles, che non è di certo nuovo al mondo cinematografico, aveva infatti preso parte al Dunkirk di Christopher Nolan nel 2017 in un ruolo secondario e recentemente era sbarcato a Venezia con il film fuori concorso Don’t worry darling. Nonostante la maggior parte della visibilità e del successo della pellicola deriverà proprio dalla presenza di Harry Styles, purtroppo il cantante britannico è ancora un po’ acerbo e le sue doti attoriali a tratti scarseggiano, soprattutto nei maggiori momenti di pathos.

La sua figura statuaria e il suo volto classicheggiante sono però esteticamente impeccabili e si prestano alle descrizioni artistiche presenti nella storia: Patrick vuole ritrarre Tom, la linea sottile delle sue spalle, la sua “innocenza mista a curiosità”.

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Tutto il film presenta riferimenti colti e un certo rispetto per l’arte: anche nelle scene più intime, i corpi sono trattati come sculture plastiche, quasi a formare un unico blocco marmoreo da scolpire. Si deve inoltre sottolineare che, se in Don’t worry darling, emergeva la titanica differenza tra la performance di Florence Pugh e quella del suo coprotagonista maschile, in My policeman anche gli altri attori giovani non sono particolarmente eccelsi.

Il personaggio di Marion mantiene la sua sobrietà e castità anche in età adulta, mentre il personaggio di Patrick, interpretato da Dawson, che tra i tre è quello che spicca di più, ha l’aurea romantica e raffinata dell’esteta dandy. Gli attori maschili adulti, invece, lasciano trasparire dai loro sguardi, quella solitudine interiore dettata dall’impossibilità di stare insieme. Nell’insieme, i protagonisti, contribuiscono alla sensibilità e alla delicatezza che sono i tratti distintivi del film.

L’estetica Romantica

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La fotografia di My policeman è realmente convincente. Innanzitutto è uno dei mezzi privilegiati per esprimere il passaggio e la distanza tra i periodi storici, distanza non solo cronologica ma anche emotiva. I toni freddi e spigolosi rispecchiano la fredda Brighton di fine secolo e il freddo che si respira in casa e che rimarca la lontananza tra Tom e Marion, nonostante siano sposati da quarant’anni. Ad essi sono contrapposti i colori caldi e ovattati degli anni ’60, quando i tre erano ancora giovani e “innocenti”.

Ci sono poi i campi lunghi, gli scorci veneziani e un sapiente uso degli specchi per le inquadrature. Tralasciando l’aspetto visivo, la colonna sonora del film sembra essere il rumore incessante delle onde che si infrangono contro la costa inglese, onde che sono anche al centro del quadro di Turner “Tempesta di neve” che i tre si soffermano a contemplare in alcune sequenze della pellicola, quasi simbolo e suggello del loro controverso rapporto.

6.5

Una storia d’amore scorrevole, ma a tratti piatta. Harry Styles è ancora alle prime armi dal punto di vista attoriale, ma il suo viso si presta perfettamente all'estetica del racconto. Convince il sapiente uso di una fotografia accattivante, accompagnata da una colonna sonora in linea con la narrazione.

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