Piccoli Brividi, Recensione della seconda parte della serie Disney+
di Simona Ciccarini
Pubblicato il 2023-11-19
Dopo una prima parte godibile, Piccoli Brividi rischia di rovinare tutto negli ultimi episodi, dove la serie Disney+ si perde un po’.
Lo scorso venerdì si è conclusa la prima stagione di Piccoli Brividi, la nuova serie televisiva targata Disney Plus basata sulla serie di romanzi di L. Stine.
Dopo una prima parte sicuramente divertente e piena di easter eggs e riferimenti ai romanzi originali, vediamo come si sono svolti gli ultimi quattro episodi della serie.

Un rallentamento nel ritmo
Dopo una sesta puntata piena di emozioni e eventi che rendevano i fan della saga pieni di gioia per il ritorno di Slappy, il resto delle puntate raggiunge un momento di stallo, soprattutto nella puntata 1×07, dove i ragazzi si trovano intrappolati nel quaderno di Harold senza riuscire a risolvere la loro situazione e non portando avanti la trama.
Gli episodi successivi riescono lievemente a far tornare il ritmo della serie, ma sempre in modo altalenante: se nell’episodio 8 c’è una ripresa, che sembra il perfetto finale della serie, in quello successivo vi è nuovamente un confuso rallentamento della trama, visto che sembrava tutto già concluso.
Problemi adolescenziali
Il rallentamento sopra menzionato si nota soprattutto per i temi che vengono affrontati in questi episodi, molto estranei alla saga di Piccoli Brividi.
Interi episodi vengono principalmente dedicati ai problemi adolescenziali dei ragazzi, i problemi di cuore e del loro futuro. Certamente questi temi sono importanti e non ci sarebbe stato problema se fossero stati accennati per brevi momenti durante tutto la serie, ma questi invece vengono inseriti in uno o due puntate che si concentrano quasi solamente su questi temi.

Una ragione stupida
Infine l’espediente per far tornare il pericolo, dopo che l’episodio 8 aveva concluso l’arco narrativo di Harold, è incredibilmente stupido. Il professor Brat decide di scrivere un avvincente romanzo basato sulle avventure vissute con i ragazzi e con Slappy.
Il suo romanzo viene accettato, ma l’editore vuole un nuovo finale ed il professore, incapace di trovarne uno interessante… decide di ricomporre Slappy.
Ovviamente il cliffhanger è stato fatto per aprire ad una probabile seconda stagione, ma il motivo è talmente ridicolo da far crollare una serie che tra alti e bassi era stata fino ad ora godibile, rovinandola quasi completamente.