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The Forest e l’esplorazione della paura – Recensione

di Riccardo Retez

Pubblicato il 2020-10-22

Appartenente al genere survival horror in free roaming, con una visuale in prima persona, The Forest è un videogioco sviluppato e distribuito dall’azienda canadese Endnight Games per PC e PS4, nel 2018. Racconta la storia di un uomo che, a seguito di un incidente aereo, precipita in una foresta. Al suo risveglio vede una strana figura antropomorfa rapire …

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Appartenente al genere survival horror in free roaming, con una visuale in prima persona, The Forest è un videogioco sviluppato e distribuito dall’azienda canadese Endnight Games per PC e PS4, nel 2018. Racconta la storia di un uomo che, a seguito di un incidente aereo, precipita in una foresta. Al suo risveglio vede una strana figura antropomorfa rapire suo figlio, seduto accanto a lui fino a pochi istanti prima. 

All’interno dell’area di gioco, il protagonista deve sopravvivere raccogliendo materiali utili alla costruzione di abitazioni e oggetti artigianali, gestire varie statistiche tra cui la fame, la resistenza e persino la sanità mentale. Ma, è l’aspetto horror di The Forest che lo separa veramente dagli altri giochi del genere survival.

Logo introduttivo a The Forest

Sopravvivere nella foresta 

A seguito del rocambolesco atterraggio il giocatore muove i suoi primi passi in The Forest con totale libertà di scelta, sia narrativa che di gameplay. Di fatti non sono previste missioni o incarichi predefiniti, se non l’obiettivo ultimo del gioco – ovvero trovare il piccolo Timmy –, ed è quindi possibile decidere quale strategia adottare.

Allontanandosi, anche di poco, dai resti dell’aereo sarà possibile percepire la presenza di qualcun altro nella foresta, che si intensifica progredendo nel gioco. Inizialmente, gli strumenti a disposizione sono un taccuino (in cui sono annotate tutte le possibili costruzioni e le istruzioni circa i materiali necessari a completarle, così come le statistiche relative a salute e abilità), un inventario e un’accetta (raccolta dal cadavere di una hostess).

La successione di giorno e notte ha un forte impatto sull’esperienza di The Forest. Se di giorno è consigliabile cacciare e progredire con la ricerca e costruzione di oggetti e rifugi, di notte è meglio nascondersi poiché la foresta si anima. Di fatto, basteranno pochi giorni di gioco affinché il giocatore si renda conto di chi/cosa altro abita la foresta: trattasi di cannibali e mutanti estremamente aggressivi, responsabili non solo della scomparsa di Timmy ma anche della morte di tutti gli altri passeggeri sopravvissuti.

Il genere survival horror mette la sopravvivenza al primo posto, oltre la narrazione, con un’attenzione maggiore alle dinamiche che instaurano tra giocatore e mondo di gioco. Ma, mentre in molti surival horror la narrazione è talvolta dimenticabile, in The Forest essa prospera, in parte, grazie a numerosi elementi di narrazione ambientale. Di fatto, il giocatore può imbattersi spesso in luoghi che hanno una propria storia, partendo da un gruppo di tende con scie di sangue sparse e potenziali indizi sotto forma di disegni, arrivando a yacht abbandonati in mezzo al mare, ricchi di risorse.

Questo tipo di narrazione guiderà il protagonista alla ricerca di Timmy e a seconda della propria strategia, ma anche grazie a una buona dose di fortuna, sarà possibile terminare il gioco più o meno difficilmente.

I resti di un uomo nei pressi di un santuario in The Forest

Il silenzio della foresta

Per quanto riguarda gli aspetti del gioco legati alla costruzione, quindi crafting e farming, l’enorme  e fitta foresta ha molto da offrire. Tutto può essere costruito, utilizzando i campioni di esempio predefiniti all’interno del taccuino o personalizzando ogni aspetto delle proprie abitazioni e difese. La costruzione di un rifugio parte dalla sua progettazione, visivamente proposta dal gioco come anteprima trasparente di ciò che sarà poi costruito, insieme alle indicazioni circa i materiali da raccogliere. 

Indicazioni utili alla costruzione di un rifugio

L’interfaccia utente proposta dal taccuino risulta molto efficace, cosa che non vale per l’inventario. La disposizione degli oggetti al suo interno è visivamente caotica e, soprattutto durante gli scontri, l’apertura dell’inventario e la scelta di un’arma o la costruzione di un ordigno possono risultare azioni macchinose che richiedono un tempo non necessario.

L’inventario raccoglie oggetti di vario tipo, dalle armi alle risorse alimentari utili al sostentamento del protagonista. Alcuni sono di facile costruzione (basti pensare che per costruire un arco basta un bastone e una corda) altri richiedono materiali molto rari, la cui ricerca può mettere alla prova la sopravvivenza del giocatore. Inoltre è possibile potenziare i propri attrezzi, avvelenando frecce e asce o utilizzando i denti strappati ai cannibali per potenziare lame e coltelli. 

Esistono anche oggetti e armi che non possono essere costruiti, reperibili all’interno del mondo di gioco. In particolare, è presente una grande area sottostante la foresta, fatta di grotte e sistemi di gallerie sotterranee. L’esplorazione di queste definisce realmente il concetto di horror coniato da The Forest. L’intelligente level design e sound design che caratterizza le grotte, le presenta come luoghi estremamente bui, pieni di nemici tanto quanto di risorse, un luogo che il giocatore è destinato ad affrontare nel suo percorso di completamento del gioco.

La dolina al centro della mappa in The Forest

Come spesso accade anche per il cinema horror, la componente sonora è quella che caratterizza e catalizza al meglio le emozioni del giocatore che esplora The Forest. Non è presente alcuna musica d’ambiente, muovendosi nell’area di gioco è possibile ascoltare i suoni della natura, tra gocce d’acqua, rocce che si sbriciolano e lontani rumori astratti (più profondi all’interno delle grotte).

In caso di scontri con i cannibali il suono garantisce il fattore spavento: le creature nemiche urlano, digrignano i denti e corrono intorno a noi. I cannibali sono spesso nudi o parzialmente coperti da maschere o brandelli di stoffa, possono essere armati o meno, e l’unico scopo che hanno è eliminare il giocatore. Il loro comportamento varia, nelle prime ore di esplorazione osservano a distanza il protagonista, man mano che si progredisce lo attaccano.

Il gioco permette una “prima morte”, per cui a seguito del fallimento di un primo scontro con i nemici, una cutscene ci porterà all’interno di una grotta dove, una volta liberi, sarà possibile raccogliere strumenti utili come mappa e bussola. Ulteriormente, una seconda morte porta alla fine della partita che può essere ricominciata da zero o riavviata attraverso caricamento manuale di un salvataggio.

Una torre di guardia e una chiesa costruite all’interno di The Forest

Oltre The Forest 

Tutto quello che è stato descritto fino a questo momento, può essere condiviso. Infatti, The Forest presenta una modalità multigiocatore (che ospita fino a 4 utenti su PS4 e 8 su PC) in cooperativa. Collaborare per la propria sopravvivenza è un’esperienza unica in The Forest. Tutto si fa in qualche modo più semplice grazie all’aiuto di uno o più compagni, ma non bisogna dimenticare che oggetti, costruzioni e risorse andranno condivise.

Inoltre, una delle differenze principali rispetto alla modalità giocatore singolo risiede nel fattore morte. In caso di decesso di uno dei compagni, questi rinascerà all’aereo dove inizia l’avventura e avrà del tempo a disposizione per recuperare lo zaino con tutto l’inventario.

Questo perché solo l’host della partita può salvare il mondo di gioco e le sue modifiche (costruzioni e distruzioni), mentre i compagni possono solo salvare i progressi in termini di elementi e statistiche

Partita condivisa con un compagno di gioco

Durante la cerimonia dei The Game Awards 2019 è stato annunciato e presentato il trailer del sequel di The Forest, denominato Sons of the Forest. Purtroppo, oltre al video promozionale non sono state rilasciate altre informazioni circa la data di uscita. Il video mostra nuove armi, nuovi nemici e nuove zone della mappa, sarà interessante scoprire cos’altro attende gli esploratori.

Conclusione

In una foresta che si estende in lungo e in largo con spiagge, colline e montagne innevate, The Forest si afferma come un survival horror innovativo, in grado di mettere a seria prova il coraggio del giocatore, soprattutto nei primi momenti di gioco. L’impatto con l’ambientazione, i suoni e i cannibali è molto forte, non adatto a tutti.

Di fatto, oltre agli ambienti suggestivi presenti in The Forest, i cannibali e i mutanti sono indubbiamente uno degli elementi più interessanti del gioco, sia da un punto di vista narrativo che di gameplay. Purtroppo, a causa di un’intelligenza artificiale poco sviluppata, risultano spesso legnosi e prevedibili in combattimento, per cui, dopo alcune ore di rodaggio, sarà molto semplice abbatterli mantenendo le distanze.

Analogamente, lo stesso discorso vale per la selvaggina, che spesso ripercorre gli stessi passi, creando loop infiniti in specifiche aree della mappa di gioco, rendendo la caccia e quindi il sostentamento, un problema del tutto secondario.

Bug grafico che appare nell’atto di condivisione della motosega

Ma forse, paradossalmente, il vero problema di The Forest è la sua eccessiva libertà di scelta. Con un’area di gioco così grande, da esplorare in orizzontale e in verticale (includendo grotte, caverne e oceani), la narrazione – intesa come la ricerca di Timmy – passa totalmente in secondo piano e l’atto di sopravvivere si riduce alla ripetizione di gesti e azioni (caccia, costruisci, dormi). Inoltre, l’esplorazione è inizialmente poco stimolata (chi si addentrerebbe in una grotta dopo essere precipitato da un aereo?) e può portare ad un abbandono precoce del gioco.

Se giocato in compagnia, la longevità di The Forest aumenta del 100% e le pecche precedentemente descritte svaniscono poiché, facendosi coraggio a vicenda, si è portati ad esplorare e raccogliere quanto più possibile. The Forest è quindi un’esperienza di gioco consigliatissima, soprattutto se si ha qualcuno con cui condividere la paura ma anche il divertimento che propone.

8

The Forest è un survival horror innovativo con un valido potenziale in grado di spaventare e divertire per ore anche se limitato dall'eccessiva libertà di scelta. Se giocato in compagnia dà il meglio di sé.

  • Un survival horror ricco di crafting
  • Un multiplayer cooperativo eccellente
  • Sound design di ottima qualità
  • IA a lungo ripetitiva
  • Eccessiva libertà di scelta
  • Il completamento del gioco si affida alla fortuna

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