TOP 5 Film che “giocano” con il tempo

Il tempo e la fantascienza Il tempo è forse il concetto più discusso in ambiti quali la filosofia, l’arte e l’intrattenimento. A seconda della visione e della percezione che se ne ha, scrittori, artisti, registi e autori lo hanno interpretato e “manipolato” per creare storie uniche e originali.  Oggi, quando si parla di manipolazione, contrazione, […]

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Il tempo e la fantascienza

Il tempo è forse il concetto più discusso in ambiti quali la filosofia, l’arte e l’intrattenimento. A seconda della visione e della percezione che se ne ha, scrittori, artisti, registi e autori lo hanno interpretato e “manipolato” per creare storie uniche e originali. 

Oggi, quando si parla di manipolazione, contrazione, estensione o percezione del tempo si fa riferimento spesso a prodotti della cultura popolare: fumetti, film, serie televisive e videogiochi, accumunati da elementi che li riconducono ad un singolo genere letterario/audiovisivo: la fantascienza. 

In questi termini, la prima storia che dà al tempo un nuovo significato è La macchina del tempo, romanzo di H.G. Wells pubblicato nel 1895 (lo stesso anno in cui è “nato” il cinema, coincidenza?).

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L’idea dell’autore riscuote un successo tale che nell’immaginario collettivo, il fantascientifico spostamento è garantito solo da una tecnologia, da una macchina appunto. Negli ultimi decenni però, questa concezione è andata modificandosi e sono così emerse nuove concezioni legate al tempo e alla sua manipolazione. Ecco quindi, di seguito, 5 validi film che lo dimostrano, ognuno con approcci e metodi differenti – SPOILER ALERT.

Ritorno al futuro - Tecnologia

Il primo di questi fa parte della trilogia cult, classe 1985, di Robert Zemeckis: Ritorno al Futuro. Nel film, il giovane Marty McFly torna indietro nel tempo con la Delorean DMC-12, automobile modificata dallo scienziato Emmet “Doc” Brown. L’obiettivo del protagonista è, una volta tornato indietro di trent'anni nel passato, salvare la vita di Doc.

La concezione e percezione dello spostamento di Ritorno al Futuro riprende la “teoria classica” di H.G. Wells, che prevede quindi l’impiego di una tecnologia (o macchina), rielaborata in chiave postmoderna (automobile). Inoltre, i toni comici e ironici del film, ne permettono la fruizione da parte di un pubblico il più eterogeneo possibile (non composto quindi solo da fan del genere fantascientifico). 

Donnie Darko - Malattia

Film del 2001 diretto da Richard Kelly, racconta la breve vita dell’omonimo protagonista, un adolescente schizofrenico e paranoico che segue i consigli del suo amico immaginario Frank (un coniglio nero gigante) il quale gli svela che il mondo finirà entro 24 giorni. La fine a cui fa riferimento il coniglio, va intesa non come una fine del mondo in senso assoluto, ma la fine del singolo individuo.

Una doppia fine, quella di Frank, ucciso da Donnie in un istante compresente a se stesso, e quella di Donnie, ucciso (prima o dopo non fa differenza), da quello stesso incidente dal quale era stato salvato da Frank perché Donnie stesso potesse procedere a ucciderlo. Il film confluisce in un gigantesco paradosso che non coinvolge e concepisce il tempo nel senso assoluto, ma malato, come percepito da Donnie.

Arrival - Linguaggio

Tratto dal racconto Storia della tua vita di Ted Chiang, il film del 2016 di Denis Villeneuve racconta la storia di Louise Banks, una linguista contattata dal governo americano nel momento in cui 12 astronavi extraterrestri arrivano sulla Terra. Lo scopo di Louise è avviare un dialogo con i visitatori e capirne le intenzioni. L’esperienza didattica di Lousie con gli eptapodi è intervallata da ricordi legati a quello che sembra essere il suo passato.

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Si scoprirà che ciò che gli alieni consegnano alla protagonista è uno “strumento”, il loro linguaggio, sistema in grado di concepire il tempo come un elemento universale, non lineare, per cui è possibile ricordare sia il passato che il futuro. Così facendo, Arrival eleva i naturali dogmi del dialogo a una sorta d’universalità linguistica pura, in cui la reale comprensione concede il dono di infrangere la linearità del tempo.

About Time - Potere

Questa commedia romantica del 2013, diretta da Richard Curtis, racconta la storia d’amore di Tim e Mary, contraddistinta da una particolarità; Tim, al suo ventunesimo compleanno scopre che gli uomini della sua famiglia hanno il potere di viaggiare nel tempo. Così, il giovane userà la sua abilità per capire come funzionano le relazioni, innamorandosi di Mary e costruendo una famiglia con lei.

Non è il primo esempio in cui lo spostamento è frutto di potere o abilità, anzi, è il secondo impiego più comune dopo quello della tecnologia; si considerino le decine di supereroi dei fumetti che lo utilizzano per salvare il mondo. Tra questi sono un esempio i supereroi in grado di piegare il tempo grazie alla loro supervelocità (Flash o Godspeed) o coloro che lo utilizzano come un potere tra gli altri (Doctor Strange, Cable, Lanterna Verde).

Il caso di About Time è interessante perché il tempo è vissuto in una dimensione intima, legata al singolo individuo e al rapporto con i suoi cari, dimostrando che le relazioni sono perennemente in bilico e spesso non alterabili.

Interstellar - Sentimento

Infine, il film che negli ultimi anni ha fatto più parlare di sé per le scelte “scientifiche” in materia di spostamento temporale è Interstellar, del 2014, diretto da Christopher Nolan. Ambientato in un distopico futuro in cui una "piaga" annienta i raccolti della Terra, Joseph Cooper, ex ingegnere e pilota della NASA deve decidere se rimanere sul pianeta natale e vivere gli ultimi anni della sua vita con la propria famiglia o rischiare di non rivederla per salvare la razza umana. L’unica soluzione alla debacle è un viaggio interstellare.

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Durante il percorso il tempo è alterato per molteplici motivi e infine, il “salto” in un buco nero, porta Cooper a “incontrare” la figlia nel corso del tempo, divenendo il fantasma da cui lei è sempre stata attratta. Tralasciando le critiche mosse al film, il concetto che veicola e guida il viaggio di Cooper è l’amore. Un sentimento che, nel film, non si presenta cristallizzato in un tempo materializzato, ma capace di muoversi al suo interno, tra il ricordo e il sogno; in un non-luogo dove un buco nero destabilizza la linearità temporale, l’amore continua ad avere un suo senso, una sua scansione oltre-il-tempo. 

Tempo del cinema

Nel suo romanzo, H. G. Wells propone l’idea di una tecnologia, uno strumento, in grado di spostare un uomo avanti e indietro nel tempo, facendogli compiere un vero e proprio “viaggio”.

Unendo i punti in comune dei 5 film, si potrebbe dire che ogni giorno viaggiamo tutti nel tempo, procedendo verso il futuro e guardandoci indietro, attraverso la memoria e i ricordi, sollecitati da fotografie, libri e film. D’altronde il cinema, attraverso i paradigmi estetici e tecnici con cui è creato, “gioca” da sempre con la linearità del tempo.

Non sai dove recuperare tutti questi film? Ecco un'ottima guida per te!

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