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65 – Fuga dalla Terra, Recensione – Fantascienza e Dinosauri

di Emidio Sciamanna

Pubblicato il 2023-04-29

65 – Fuga dalla Terra è un thriller fantascientifico con protagonista Adam Driver. Ecco la nostra recensione.

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Distribuito nelle sale italiane a partire dal 27 aprile 2023, 65 – Fuga dalla Terra è un’opera sci-fi firmata Sony e Columbia Pictures, che mette in risalto l’imponente figura attoriale di Adam Driver, in questo caso (sorprendentemente, è il caso di dirlo) nel ruolo di un protagonista che sembra avere ben poco a che fare con uno dei volti più importanti dello star system hollywoodiano contemporaneo.

Realizzato dai registi Scott Beck e Bryan Woods – co-sceneggiatori di A Quiet Place e autori dello slasher Haunt del 2019 – il film è infatti confezionato in modo discretamente solido, ricco di atmosfera e leggerezza, ma soffre terribilmente a causa di una sceneggiatura opaca e priva di qualsiasi ambizione.

65 – Fuga dalla Terra è a tutti gli effetti un prodotto carente e incompleto. Lo è dal punto di vista identificativo: un thriller fantascientifico che mescola la narrazione di un dramma familiare con l’inquietante presenza di dinosauri dalla dubbia computer grafica e armi futuristiche. Anche quando pare non prendersi troppo sul serio, la pellicola sbanda pericolosamente verso un’angosciante sensazione di déjà vu, sfociando in una deriva – nonostante le innumerevoli citazioni alla saga di Jurassic Park – decisamente scialba e poco credibile.

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Viaggio nel Cretaceo

In 65 – Fuga dalla Terra Driver interpreta un pilota spaziale di nome Mills, proveniente dal pianeta Somaris. Nel prologo iniziale scopriamo che l’uomo ha appena accettato un incarico che lo terrà lontano da casa per ben due anni, con il solo obiettivo di potersi permettere le cure della figlia malata. In un litorale molto simile a una spiaggia terrestre, Mills insegna alla figlia Nevine (Chloe Coleman) a fischiare e, prima di partire per il suo viaggio, dice addio alla moglie (Nika King), dimenticata per la restante durata del film.

Il viaggio del pilota a bordo dell’astronave “Zoic” – che trasporta passeggeri ibernati all’interno di alcune capsule criogeniche – non va tuttavia come previsto: una tempesta di asteroidi danneggia l’impianto e la nave finisce per schiantarsi sulla Terra di 65 milioni di anni fa, durante il periodo Cretaceo. Mills sembra essere l’unico sopravvissuto all’impatto, ma nel tentativo di trovare una via di fuga si imbatte in una giovane ragazza di nome Koa (Ariana Greenblatt), che purtroppo non parla l’inglese nordamericano del protagonista. I due affrontano insieme i pericoli di un mondo ancora inesplorato, con l’obiettivo di far ritorno nella loro terra natia.

Il percorso che conduce i protagonisti alla navetta per la fuga è ostacolato da pericoli di ogni genere: sabbie mobili, pareti rocciose insormontabili, insetti insidiosi e, ultimo ma non per importanza, una foresta piena di feroci e letali dinosauri. Come se non bastasse, l’asteroide che ha investito la nave spaziale “Zoic” sta per abbattersi sulla Terra, provocando presumibilmente l’estinzione dei dinosauri sul pianeta. A Mills e Koa restano dunque poche ore per sfuggire a morte certa.

65 - fuga dalla terra

65 – Fuga dalla Terra, un ibrido senza identità

Se, da un lato, le premesse appaiono interessanti, lo stesso discorso non può essere applicato per lo sviluppo della storia e per l’evoluzione dei personaggi, pressoché assente. Si intuisce esattamente dove si andrà a parare dopo appena dieci minuti, senza sorprese. Per di più, l’azione all’interno nell’opera risulta altalenante e fatica a tenere alto il livello di tensione.

Tralasciando il discorso sui dinosauri – le creature compariranno si e no quindici minuti in tutto il film e gli effetti speciali non sono propriamente memorabili – ciò che dovrebbe essere il fulcro reale della narrazione, ovvero il rapporto tra l’uomo e la ragazzina, appare a dir poco abbozzato e decisamente prevedibile. Nella maggior parte delle storie di questo tipo, l’eroe – solitamente burbero e scontroso – è inizialmente resistente all’innocenza infantile del suo compagno, ma alla fine tra i due si instaura un legame profondo e affettuoso: si pensi a Joel in The Last of Us, o all’Alan Grant di Sam Neill nel primo Jurassic Park.

In 65 – Fuga dalla Terra, invece, Mills viene definito fin dalla prima scena come un padre gentile e affettuoso, che si attacca istintivamente all’unico passeggero sopravvissuto come un surrogato di sua figlia, trasformando la bambina in un ancora di salvataggio, un motivo per andare avanti. Non solo impariamo poco sul suo personaggio, ma non c’è nemmeno un arco narrativo per il suo viaggio personale. Nessun tipo di sviluppo o progresso.

Questo tipo di leggerezza strutturale non avrebbe in fondo arrecato troppi danni se il film fosse riuscito a essere una semplice ed efficace combinazione di fantascienza e azione. Il problema è che l’opera è priva di una propria identità. Non è certamente un horror, così come non può essere definito un vero e proprio action movie: è un sci-fi incompleto, a metà tra il divertissement e il cinema di genere, un ibrido tutt’altro che funzionale.

Come nella storia emotiva del Mills di 65 milioni di anni fa, c’è ben poco di innovativo o impressionante, in grado di sorprendere o di provocare suspense. C’è solo un piano elaborato in fretta e furia per lasciare un pianeta abbandonato al suo destino.

5.5

Nonostante 65 – Fuga dalla Terra sia un film narrativamente leggero e ricco di atmosfera, con una scenografia evocativa e un'interpretazione coinvolgente da parte del solito Adam Driver, i problemi sono evidenti e sono radicati nelle fondamenta dell'opera. Una sceneggiatura a dir poco insipida e per nulla ambiziosa offusca un soggetto particolarmente originale, che avrebbe invece meritato maggior considerazione.

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