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Becoming Elizabeth, Anteprima dei primi quattro episodi – L’impotenza di una regina

di Mattia Loiacono

Pubblicato il 2022-06-20

Il 12 giugno esordisce la mini-serie firmata STARZ, Becoming Elizabeth, e noi vi portiamo in anteprima la recensione dei primi quattro episodi

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Becoming Elizabeth esordisce in un periodo storico in cui va di moda ripescare storie di re e regine, di corti e di reami, dove quindi è difficile fare la differenza. Starzplay però, piattaforma ormai esperta in questo tipo di narrazione (The White Queen, The Spanish Princess), decide di affrontare l’ascesa di Elisabetta I d’Inghilterra con una chiave diversa dal solito, portando sullo schermo tutte le fragilità e le debolezze di un’adolescente ancora inconsapevole della propria potenza, ma che è sulla strada per riconoscerla.

Lo strappo verso l’età adulta

Il primo episodio di Becoming Elizabeth butta immediatamente lo spettatore nella precaria ed improvvisa condizione in cui si trova Elisabetta, ovvero la morte del padre, nonché re, Enrico VIII. La sua morte provoca un effetto domino su un regno che, senza alcun preavviso, sente mancarsi la terra sotto i piedi, e che allo stesso tempo fiuta l’odore di possibilità. Al trono sale il figlio di Enrico VIII, Edward, ma questo non fermerà le varie fazioni familiari nel tentativo di avvicinarsi il quanto più possibile al trono, anche perché vista la giovane età del ragazzo e lo shock in cui versano le altre figlie del re, è il momento migliore per mischiare le carte.

Con lo sviluppo della vicenda durante le prime quattro puntate che abbiamo avuto la possibilità di guardare in anteprima, emerge lo stato confusionale della protagonista, Elisabetta, che non solo deve far fronte all’assenza di un padre e di una madre, ma che deve anche imparare a muoversi tra il viscidume presente nel regno. In particolare, il racconto si sofferma sul rapporto che la futura regina ha con suo zio e tutore, Thomas Seymour, un affascinante uomo legato alla matrigna di Elisabetta, Catherine Parr, che si destreggia tra i giochi di corte e che vede nella ragazza una possibilità di una posizione decisamente migliore.

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Le fragilità messe a nudo

Elisabetta, la protagonista della serie e la futura regina d’Inghilterra, qui è dipinta (quasi) come un’adolescente “qualsiasi”, questo è uno dei punti cardine di Becoming Elizabeth. Il personaggio è ben gestito in tutte le sue contraddizioni tipiche dell’età (15/16 anni), ma anche nella sua incomprensione, e conseguente confusione, di ciò che gli sta accadendo intorno. Vengono messi allo scoperto quindi i nervi della futura regina nella sua momentanea impotenza davanti agli avvenimenti, ma non sono del tutto assenti i momenti in cui si percepisce la sua magnificenza.

Altro personaggio veramente ben caratterizzato in Becoming Elizabeth è lo zio, Thomas Seymour, talmente tanto ben fatto che spesso diventa un’arma a doppio taglio. Interpretato da un ottimo Tom Cullen, Thomas spesso riesce a prendersi la scena, mettendo in secondo piano Elisabetta. I motivi sono principalmente dovuti allo sproporzionato ego dello zio, che non manca mai di mettersi al centro dell’attenzione e di mostrare la propria forza, ma questo è un lato che poteva essere sicuramente gestito meglio.

Difatti, sono queste due le interpretazioni che dominano durante i primi quattro episodi di Becoming Elizabeth, quella di Alice von Rittberg come Elisabetta e quella di Tom Cullen come Thomas, perfetti nel ruolo e per distacco i protagonisti indiscussi della serie. Non che il resto del cast però non se la cavi, infatti sono ottime interpretazioni anche quelle di Romola Garai come Mary e Jessica Raine come Catherine Parr, un peccato che la prima trovi poco spazio nella prima parte di stagione.

Un regno che si muove nell’ombra

Una delle prime caratteristiche che balza all’attenzione dello spettatore è l’intensità di Becoming Elizabeth, sotto diversi punti di vista. Fin dal primo episodio il ritmo è serrato e veloce, soprattutto nel primo episodio, il che permette di immergere il pubblico nella situazione di caos che vive Elisabetta, dandogli la possibilità di sentirsi parte dei grandi stravolgimenti di corte.

La fotografia è parte essenziale dello show, tanto da diventare un elemento presente a più piani: la maggior parte delle sequenze sono girate nel buio, con delle ombre dominanti, proprio come gli eventi che si susseguono nella narrazione. Difatti, la fotografia riesce a rendere visivo ciò che si sta raccontando a parole, quindi un regno che si muove nell’ombra, che prende decisioni nel buio e che tenta di non uscire mai allo scoperto, alla luce.

La regia è sicuramente più negli standard e meno caratteristica rispetto alla fotografia, tanto che si ha la sensazione che sia quest’ultima a dominare la prima. Sicuramente è una buona regia, ma che non si esalta mai, che non ha sussulti e che rimane spesso anonima, tranne per qualche raro momento di azione, circense o di rottura della quarta parete. Da notare invece i costumi di scena di Becoming Elizabeth, sempre precisi e puntuali, è evidente lo studio fatto sul periodo da questo punto di vista.

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Tra re e religione

Altro focus su cui spinge Becoming Elizabeth è la religione, importante non solo per la narrazione in sé, ma anche per la caratterizzazione dello show in generale. Infatti la religione, oltre ad essere spesso motivo di conflitti tra Paesi e all’interno del regno, viene utilizzata in più di qualche occasione per mettere in evidenza la regalità di una situazione, e questo avviene sia con Elisabetta, ma anche con Edward tramite un interessante parallelo re-Dio sul finale del quarto episodio.

Proprio durante il quarto episodio però iniziano ad uscire un po’ di problemi relativi alla scrittura che inspiegabilmente inizia ad effettuare nella narrazione dei salti temporali che destabilizzano lo spettatore e che non permettono una totale comprensione del momento vissuto nel regno. Un vero peccato visto che fino a quel momento lo show stava girando molto bene.

Vi ricordiamo che Becoming Elizabeth, mini-serie targata STARZ sull’affascinante storia dell’iconica Regina Elisabetta I, debutterà a partire da domenica 12 giugno sulla piattaforma streaming premium Starzplay.

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