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Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere, Recensione del quarto episodio

di Naomi Rusciano

Pubblicato il 2022-09-17

Il quarto appuntamento con Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere non convince del tutto

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Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere giunge al giro di boa con il quarto episodio della prima stagione pubblicato nella giornata di ieri su Prime Video.

L’attenzione è stata tutta concentrata sui tre elfi protagonisti (Galadriel, Elrdon e Arondir), abbandonando del tutto l’arco narrativo dei Pelopiedi e con pochi spiragli dedicati agli uomini insediatisi nella Torre per sfuggire all’esercito degli orchi.

Un quarto episodio che non convince del tutto perché, sebbene McKay e Payne abbiano cercato di mettere il piede sull’acceleratore facendo smuovere così la storia de Gli Anelli Del Potere (dopotutto la serie tv cerca di concentrare circa migliaia di anni di Terra di Mezzo in cinque stagioni totali), lo spettatore viene lasciato con la sensazione di aver appena visionato un episodio filler.

WARNING: potrebbe contenere spoiler

Numénor

Una delle protagoniste più importanti di questa prima metà de Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere è stata senza ombra di dubbio Numénor.

Regalata dai Valar agli uomini per aver combattuto con gli elfi durante la Grande Battaglia contro il Signore Oscuro Morgoth, è lì che Galadriel giunge (in seguito ad un naufragio) e resta con la speranza di poter ottenere un esercito e combattere così contro il nuovo Signore Oscuro Sauron (nonché apprendista dell’ormai defunto Morgoth).

Ancora una volta ci viene mostrato un mondo degli uomini chiuso profondamente nei confronti degli elfi e quasi spaventati nei confronti della straniera elfa che è giunta sulla loro terra; una rappresentazione politica di Numénor che forse vuole anche essere una critica verso il mondo attuale, con una tendenza verso la chiusura (o forse paura) nei confronti dello straniero.

Inoltre, in questo quarto episodio, ci viene mostrato il futuro di Numénor: una volta che Galadriel metterà piede sull’isola, si innescherà una catena di eventi che porterà alla distruzione dell’isola-continente con un’inondazione.

Da menzionare ancora una volta il compartimento degli effetti speciali de Gli Anelli Del Potere, che qui danno libero sfogo alle loro capacità rendendo del tutto verosimile la scena dell’inondazione di Numénor lasciando lo spettatore sbigottito da ciò che ha appena visto.

Galadriel e Mìriel

Negli episodi precedenti vi era la dicotomia tra la guerriera-elfo Galadriel e la regina degli uomini Mìriel, con quest’ultima disposta a spedire la prima di nuovo verso la Terra di Mezzo senza concedere l’armata da lei desiderata. Due donne messe al confronto e mosse dalla suprema volontà di fare ciò che è giusto nei confronti del loro popolo, ma che purtroppo in quest’episodio vengono mostrate in una chiave di lettura non del tutto convincente.

In quest’episodio de Gli Anelli Del Potere, Galadriel continua a mostrarsi impetuosa e poco diplomatica nei confronti di Mìriel, ma soprattutto poco rispettosa anche verso la stirpe degli uomini, chiedendo di essere portata al cospetto del padre della regina (il quale, in passato, fu deposto dal trono per la sua particolare “amicizia” nei confronti degli elfi). Una richiesta che porterà Galadriel a passare una notte in cella di fianco a Halbrand. L’elfo-guerriera è sicuramente una donna impavida, ma a tratti viene rappresentata dall’attrice Morfydd Clark come immatura, impaziente e a tratti anche un po’ snob.

Mìriel, invece, deve fare i conti con i segreti che una regina porta con sé mentre è al potere. Una donna forte che rifiutava ogni collegamento con gli elfi, forse basandosi sui racconti degli antichi che parteciparono alla Grande Battaglia contro Morgoth, ma nel quarto episodio ci viene mostrato il motivo di tanto odio nei confronti di Galadriel. Si può governare un regno se poi ci si lascia condizionare da superstizioni ed oggetti che prevedono il futuro, ma che non sono sempre affidabili?

Gli anelli del potere

Alla regina Mìriel non resta fare altro che mandar via Galadriel con la speranza che Numénor possa ancora salvarsi, ma intervengono i Valar (ancora una volta è doveroso fare un plauso agli effetti speciali) che intercedono a favore dell’elfo-guerriera.

In questo quarto episodio, seppur sembra che si sia cercato un pretesto per portare avanti una narrazione che altrimenti sarebbe sembrata piatta e lenta (critica che tra l’altro era stata mossa ai primi due episodi della serie tv), finalmente si vede uno spiraglio per il proseguo de Gli Anelli del Potere grazie alla decisione di riformare l’alleanza tra uomini ed elfi per affrontare insieme la minaccia di Sauron.

Le Terre Del Sud

L’altra ambientazione protagonista di questo quarto episodio de Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere sono le Terre del Sud, ormai caratterizzate dal dominio incessante degli orchi.

In queste terre ritroviamo Arondir, precisamente dove lo avevamo lasciato alla fine del terzo episodio, ovvero in procinto di incontrare il “padre” degli occhi Adar, interpretato dal magistrale Joseph Mawle.

Gli anelli del potere
Adar

Non è ben chiaro chi sia in realtà questo personaggio, ma da quel che si evince è un elfo-caduto a capo della legione degli orchi; anzi, queste creature malvagie sembrano considerare Adar come una sorta di padre spirituale. Il personaggio in questione risulta essere molto più profondo di ciò che sembra ed alcune scene lo confermano, mostrando come nonostante sia al servizio del male più oscuro, Adar non è solo questo.

Come in Numénor, anche qui il pretesto che permette alla narrazione di proseguire sembra essere piuttosto effimero, ma allo stesso tempo vincente poiché Arondir viene rilasciato da Adar e per tornare alla Torre degli uomini.

Sul suo cammino incontrerà Theo, il quale forse rappresenta il personaggio meno riuscito fino ad ora de Gli Anelli Del Potere. Tralasciando l’interpretazione piatta del giovane Tyroe Muhafindin, Theo sembra essere il classico ragazzino ribelle che non ascolta i consigli della madre e per questo motivo si ritroverà nei guai. Infatti, il giovane uomo ritroverà un’elsa di una spada magica in cui è rappresentato il marchio di Sauron; un’arma che forse significherà che Theo sarà al servizio dell’Oscuro Signore, ma anche in questo caso verrà spiegato tutto negli episodi a venire.

Gli anelli del potere

Elrond

Infine, il terzo arco narrativo de Gli Anelli Del Potere riguarda l’alleanza delicata tra elfi e nani, vedendo Elrond protagonista. Purtroppo, è proprio attraverso queste scene che allo spettatore viene data l’impressione di essere davanti ad un episodio filler dal ritmo blando in cui non accadrà nulla di sorprendente.

Il lavoro dell’opera di Celebrimbor è iniziato con l’aiuto dei nani, ma proprio il Signore degli Elfi non è sicuro di quest’alleanza e con l’aiuto di Elrond vorrebbe capire le reali intenzioni di Durin e di suo padre (il re dei nani).

Elrond, così, si ritroverà ancora una volta all’interno delle miniere e darà una piacevole sorpresa anche a noi spettatori, permettendoci di rivivere con leggera malinconia un ricordo indelebile della prima trilogia cinematografica: i nani, capeggiati dal suo amico Durin, hanno scoperto un nuovo minerale da alcune proprietà incredibili, chiamandolo “mithril”.

Gli anelli del potere

In Gli Anelli Del Potere non viene replicata del tutto l’amicizia già vista tra Legolas e Gimli, ma Elrond e Durin, grazie anche alle interpretazioni formidabili di Robert Haramayo e Owain Arthur, reggono sulle loro spalle quest’arco narrativo non completamente riuscito.

Il quarto episodio ha peccato quindi in colpi di scena, lasciati solamente sul finale con alcune scelte fatte da Mìriel, ma non hanno neanche convinto del tutto alcune sequenze riguardanti Elrdon e Durin. A difesa della serie però, questo sarebbe solamente il primo episodio dal tono calante fin qui, il che potrebbe starci visto che ricordiamo essere soltanto al giro di boa della prima stagione.

Il prossimo episodio de Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere sarà disponibile il 23 settembre 2022 su Prime Video.

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