Modì – Tre giorni sulle ali della follia, La recensione del folle film di Johnny Depp
Johnny Depp torna dietro la macchina da presa con Modì, un film che ha una storia lunghissima alle sue spalle. Ecco cosa ne pensiamo.
Johnny Depp è tornato dietro la macchina da presa per la seconda volta nella sua carriera, e a ben 27 anni di distanza dalla sua opera prima The Brave, Il Coraggioso. In questo caso dirige un film totalmente diverso, definito un biopic sull'artista italiano Amedeo Modigliani, Modì è di fatto il racconto (estrapolato dall'opera teatrale Modigliani di Dennis McIntyre) dei tre giorni di follia che hanno cambiato totalmente la vita di questo artista tormentato.
Da The Brave a Modì
Come già detto Johnny Depp non passava dietro la macchina da presa dai tempi di The Brave, un film in cui lui stesso veste i panni da protagonista al fianco di Marlon Brando. Anche in questo caso non si tratta di una sceneggiatura originale, ma di un riadattamento tratto dall'omonimo libro di Gregory Mcdonald.
La trama gira intorno a Raphael, un indiano d'America, che pur di provare a cambiare la sua situazione familiare (viveva con moglie e figli in una condizione disperata) accetta di partecipare ad uno snuff movie, consapevole che questa decisione l'avrebbe portato a morire, ma allo stesso con i 50 dollari di ricompensa ricevuti in anticipo, riesce a vivere una settimana fiero di avere finalmente provveduto alla sua famiglia, prima che comincino le torture.
Modì nasce invece tantissimi anni prima di The Brave stesso, dalla mente di un altro grandissimo attore e artista: Al Pacino. Nel 1970 per la prima volta Al Pacino mostrò interesse nel realizzare un biopic su Modigliani tratto dallo spettacolo teatrale di Dennis McIntyre. Dopo averne acquistato i diritti e iniziato a scriverne la sceneggiatura, l'idea venne presentata a Francis Ford Coppola, che però rifiutò il progetto. Successivamente la palla passò a Martin Scorsese, ma, nonostante Scorsese fosse rimasto affascinato dalla sceneggiatura, nessuna casa di produzione si mostrò disponibile per finanziare il progetto e quindi venne accantonato nuovamente.
Ed è proprio durante le riprese di Donnie Brasco che Al Pacino inizia a parlare del progetto con Johnny Depp, chiedendogli di interpretare il protagonista Amedeo Modigliani, nel momento in cui si credeva che a dirigere il film ci sarebbe stato proprio Pacino stesso. Gli impegni di Depp però fecero sì che dal 1997 al 2020 il film non trovò mai spazio per essere registrato. Proprio nel 2020, prima che cominciasse la pandemia da Covid-19 Depp ha i primi contatti con Pacino per dirigere lui stesso il film.
Insomma una storia lunghissima, durata oltre 50 anni, per riuscire ad arrivare al film che è stato proiettato prima in anteprima globale al festival di San Sebastiàn, e dopo in anteprima Italiana alla Festa del cinema di Roma, prima di arrivare nelle sale del nostro paese il 21 novembre. Ma sarà valsa la pena di tutto questo tempo e lavoro? Vediamolo insieme.
Modì: come 72 ore possono cambiare un destino
In questo film seguiamo in modo attento le 72 ore che hanno cambiato completamente la sorte di Amedeo Modigliani (Riccardo Scamarcio). L'artista italiano si trova a Parigi, dove tutte le sue aspirazioni di riuscire ad essere apprezzato da popolo e collezionisti sembrano essere ufficialmente fallite. Complici anche i problemi con la polizia, Modigliani vuole lasciare Parigi e con essa il suo sogno, per tornare alla sua città natale: Livorno.
Proprio quando Modì smette di crederci però il mercante d'arte Zbo (Leopold Zborowski) si lascia scappare un'informazione che riaccende la speranza dell'artista: il grande collezionista Maurice Gangnat ha visto dei bozzetti di Modigliani e li ha reputati "interessanti". Veire notati e acquistati da una personalità importante come Maurice Gangnat potrebbe cambiare completamente le sorti di Modigliani, e per questo Zbo lo convince a resistere altri tre giorni a Parigi e attendere fino al suo incontro con Gangnat.
Il film mostra proprio queste 72 ore all'insegna della fuga, dell'amore, l'amicizia, l'arte, ma anche della follia e delle allucinazioni.
L'umorismo e lo stile di Depp
Modì è un film estremamente ritmato e divertente. I presupposti che vengono posti nella prima scena in cui Modigliani finisce per distruggere la vetrata di un lussuoso caffè parigino, sono ottimi. Proprio quelle sequenze lasciano lo spettatore incollato alla poltrona, lo divertono e lo stupiscono. Subito dopo comincia la caccia all'uomo della polizia, e anche qui Depp stupisce lo spettatore creando delle sequenze che ricordano i film di Charlie Chaplin, ma anche The Great Train Robbery e tanti altri.
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Insomma fin dai primi minuti Depp dimostra maturità registica. Un vero e proprio salto di qualità rispetto a The Brave, per quanto non fosse comunque un cattivo esordio. Sono infatti passati oltre 20 anni in cui l'attore ha avuto modo di lavorare con grandi registi che sicuramente l'hanno influenzato, il primo che salta in mente vedendo il film è infatti Tim Burton.
Inoltre uno degli aspetti più belli, oltre questa scena iniziale, sono gli spazi dedicati alla produzione artistica di Modigliani. È chiaro da queste scene che dietro la macchina da presa vi sia un artista. L'attenzione verso l'atto artistico è estrema, e il risultato è poetico.
Certo ci sono sicuramente dei difetti, il primo che salta in mente è forse quello di perdere man mano questa fuga dalla polizia, che invece risultava molto efficace e che avrebbe continuato a dare un ritmo ancora più serrato alla pellicola.
Jack Sparrow a Parigi
Johnny Depp è senza alcun dubbio uno degli attori migliori di sempre. Non solo per la sua capacità recitative, ma per il suo modo di caratterizzare i personaggi. Senza di lui personaggi come Jack Sparrow non avrebbero mai visto la luce del sole come li conosciamo. La sua intelligenza e predisposizione verso il mestiere dell'attore e il lavoro di caratterizzazione lascia senza parole. E forse è per questo che guardando il film non puoi he pensare che avresti voluto vedere lui vestire i panni del protagonista.
Riccardo Scamarcio non riesce ad essere efficace in tutte le scene. Passa dallo sembrare una caricatura di Jack Sparrow nella scena del caffè, dove quasi verrebbe da pensare che nell'uscita di scena dalla finestra pronuncerà "Ricorderete questo giorno, come il giorno in cui avete quasi catturato Amedeo Modigliani", all'essere estremamente sotto le righe come nella scena in cui bussa alla porta di Beatrice Hastings (Antonia Desplat).
La sua non è una brutta performance, ma è sicuramente sottotono rispetto a quelle dei colleghi. La già citata Antonia Desplat è delicata e potente nella sua interpretazione di Beatrice, efficace anche Bruno Gouery nei panni di Maurice Utrillo così come Ryan McParland nei panni di Chaim Soutine, questi due regalano dei siparietti estremamente divertenti. Per quanto siano poco presenti anche Luisa Ranieri e soprattutto Al Pacino risultano perfettamente in parte.
Pacino del resto riesce a salvare una scena estremamente lunga grazie alla sua interpretazione sempre magistrale, una volta finito il film non si può dimenticare la sua performance, nonostante il pochissimo screen time.
Modì merita di essere visto?
Modì - tre giorni sulle ali della follia, merita assolutamente di essere visto per diversi motivi. In primis lo sforzo ideativo e produttivo partito da Al Pacino nel 1970 e arrivato fino a Depp oggi e che ha fatto abbracciare diversi produttori e distributori in tutto il mondo. In secondo luogo questo è un film divertente, realizzato da un artista a tutto tondo che dimostra grande maturità ed esperienza.
Non stiamo parlando di un capolavoro sicuramente, e forse stando ancora più attenti ai dettagli verrebbero a galla delle sbavature, ma il cinema è arte, e che cosa sarebbe l'arte se si pensasse solo alla perfezione?
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HyRankModì - Tre giorni sulle ali della follia
Modì - Tre giorni sulle ali della follia è un film maturo e divertente. Riesce a tenere incollato alla poltrona del cinema lo spettatore, che non vede l'ora di scoprire come andranno a finire queste pazze 72 ore. Certo, quest'opera non è priva di errori, o meglio sbavature forse, ma resta un film interessante e piacevole da vedere.