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5 videogiochi che raccontano i sogni e il loro rapporto con il gaming

di Riccardo Retez

Pubblicato il 2020-09-25

Forse non tutti sanno che i videogiochi modificano il modo con cui percepiamo la realtà e che uno degli elementi quotidiani che ne risente di più è il sogno. I sogni dei videogiocatoriElementi comuni tra sogni e videogiochi5 giochi che attraversano i sogniLSD: Dream EmulatorCatherineLittle NitghmaresAnimal Crossing: New HorizonSogni e nuove realtà Le ore passate …

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Forse non tutti sanno che i videogiochi modificano il modo con cui percepiamo la realtà e che uno degli elementi quotidiani che ne risente di più è il sogno.

Le ore passate all’interno dei mondi virtuali influenzano il modo in cui sogniamo. In questo breve excursus del rapporto tra sogno e videogioco abbiamo inserito 5 giochi che parlano di sogni, ognuno in modo unico e particolare.

Immagine tratta dal videogioco Dreaming (Orange Valley)

I sogni dei videogiocatori

Recenti studi hanno dimostrato che chi gioca assiduamente sogna in modo diverso da un non-giocatore. La differenza non riguarda solo il soggetto e l’ambientazione del sogno, ma anche il modo di interagire al suo interno, avendo una concezione dello spazio maggiore e raggiungendo, in rari casi, la possibilità di “controllare” il sogno: un sogno lucido.

Immagine tratta dal film Waking Life di Richard Linklater che tratta di sogni lucidi.

Tale controllo può manifestarsi anche secondo la “visuale” predefinita del sogno, per cui un videogiocatore potrebbe essere in grado di passare da prima a terza persona senza problemi.

Queste abilità sono riconducibili al videogioco a causa della sua natura, un costrutto fluido in cui l’interattività vige e schiaccia la spettatorialità.

Elementi comuni tra sogni e videogiochi

Cercando di individuare i fattori in comune tra videogioco e sogno, il parallelismo principale è che, in entrambi i casi, ci si trova in una realtà alternativa, sia che si tratti di un costrutto biologico che di uno tecnologico

Considerati gli effetti del videogioco sul sogno e in occasione della giornata mondiale dei sogni, ci siamo chiesti quali siano gli effetti del sogno sul videogioco, come questi siano rappresentati in game, in termini di struttura narrativa, ambientazione e gameplay. Ho quindi individuato 5 giochi che costituiscono un esempio di storie interattive che hanno a che fare (in parte o del tutto) con i sogni. 

5 giochi che attraversano i sogni

LSD: Dream Emulator

Sviluppato da Asmik Ace Entertainment e pubblicato per PlayStation nel 1999, questo gioco, dal titolo molto didascalico, si presenta a metà tra il walking simulator e l’avventura grafica. In esso il giocatore è tenuto ad esplorare ambienti surreali senza alcun obiettivo, con l’interazione limitata al movimento e al contatto con oggetti predefiniti. 

Schermata di gioco di LSD: Dream Emulator

Visualizzato in prima persona, LSD somiglia – intenzionalmente – più ad un’opera d’arte contemporanea che a un videogioco; l’intento dell’autore era quello di creare un “sogno giocabile”. Esattamente come in un vero e proprio sogno, l’esperienza di gioco si esaurisce dopo un certo lasso di tempo o nel momento in cui il giocatore cade o muore. Inoltre è possibile esperire dei livelli di profondità del sogno interagendo con gli oggetti, che permettono di sbloccare nuove aree di gioco.

Catherine

Il secondo titolo di questa raccolta onirica è la controversa opera di Atlus: Catherine. Pubblicato originariamente per PS3 e Xbox 360 e riproposto recentemente sulle console più recenti. Il gioco è ambientato a metà tra il sonno e la veglia e racconta la storia di Vincent Brooks, un ingegnere annoiato dalla monotonia della sua vita. La routine delle sue giornate viene stravolta quando conosce e si invaghisce della giovane Catherine. I dubbi, le paure e le preoccupazioni che questa infatuazione desta in Vincent lo portano a vivere sogni molto strani. 

Schermata di gioco di Catherine

Tormentato da terribili incubi, che ridisegnano le fattezze del protagonista come un ibrido tra un uomo ed un ariete, il gameplay si struttura duplicemente: di notte, nel mondo dei sogni, si presenta come un puzzle game il cui scopo è la sopravvivenza del protagonista, minacciato dalle rappresentazioni oniriche delle sue paure diurne. Di giorno il gameplay somiglia a quello di un’avventura grafica per cui è possibile compiere scelte che influenzano la narrazione del gioco.

Il gameplay trailer di Catherine mostra il duplice stile di gameplay

Little Nitghmares

In queso videogioco indipendente sviluppato da Tarsier Studio e distribuito su tutte le console di ultima generazione, l’avventura inizia in un sogno, pur non essendo poi ambientato in esso. Little Nightmares è un platform game con toni da survival horror, che racconta la fuga della piccola Six dal sottomarino Le Fauci. 

Poster promozionale di Little Nightmares

Attraverso la direzione artistica, il game design, l’ambientazione e la caratterizzazione dei personaggi, il gioco racconta la fuga come l’incubo di una bambina in perenne movimento, spaventata da oggetti quotidiani amorfi e mostruosi. Esattamente come in un incubo, non c’è pausa, non ci sono dialoghi, non c’è narrazione se non quella in tempo reale sullo schermo, relativa alla fuga di Six. Il gioco lascia volontariamente molti interrogativi, alcuni dei quali risolti nel prequel uscito per mobile e altri dei quali saranno – forse – risolti nel sequel, in uscita a febbraio 2021.

Dreams

Il caso di Dreams (di cui abbiamo già parlato qui) è uno dei più particolari nella storia recente dei videogiochi: si configura come un gioco creatore di videogiochi. Al suo interno l’utente può scegliere se esplorare i mondi creati da altri giocatori o crearne uno proprio. Infatti, Dreams non è altro che uno strumento creativo, un game editor alla portata di tutti, in cui il giocatore, con nozioni basilari e abilità limitate può dare sfogo alle proprie fantasie, creando livelli o giochi interamente fruibili e condivisi con tutti gli utenti. 

Schermata di gioco di Dreams

Il concetto di sogno in questo caso è legato a quello di gioco: i livelli sono separati da diversi segmenti chiamati “dreams” (sogni), connessi tra di loro mediante dei passaggi, come delle porte. Gli oggetti raccolti all’interno dei sogni degli altri giocatori possono essere utilizzati per personalizzare il proprio. 

Animal Crossing: New Horizon

L’ultimo aggiornamento del secondo titolo più venduto per Nintendo Switch, ha introdotto interessanti novità. Una di queste è legata al mondo dei sogni. Di fatto, da ora, i giocatori possono decidere di dormire nel letto all’interno della propria abitazione. Durante questa fase di riposo, possono raggiungere un luogo a partire dal quale è possibile muoversi tra le isole nei sogni o scegliere di condividere la propria con altri giocatori. 

Schermata di gioco di Animal Crossing: New Horizons

La condivisione avviene tramite i “codici del sogno” che permettono ai giocatori di spostarsi. All’interno dei sogni non c’è niente di permanente, nessun’azione dei giocatori sarà salvata, in questo modo è possibile esplorare a piacimento senza ripercussioni.

Sogni e nuove realtà

Che i i videogiochi facciano sognare con nuove modalità è certo. Questi 5 titoli sono un esempio di come il concetto di sogno, influenzato dal videogioco, sia stato interpretato in modi differenti e reso “giocabile”.

Quello che non è certo è se la distribuzione di nuovi prodotti legati alla realtà virtuale (visori, occhiali e quant’altro) e i nuovi fenomeni di realtà aumentata (videogiochi e applicazioni) possano influenzare in modo più significativo il mondo onirico.

Inoltre, considerato che le nuove generazioni si avvicinano ai videogiochi molto presto, in che modo sogneranno i bambini del futuro? 

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