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Extraordinary, Recensione – La straordinarietà di essere normali

di Francesco Schinea

Pubblicato il 2023-01-27

Extraordinary, la nuova serie Disney Plus che mostra come sarebbe un mondo in cui tutti (o quasi) hanno dei poteri.

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Come ci si sentirebbe ad essere l’unica persona normale in un mondo di “supereroi”? Da questa premessa nasce Extraordinary, la nuova serie comedy disponibile su Disney Plus.

L’industria dell’intrattenimento è stata negli ultimi anni monopolizzata da film e serie TV con protagonisti i supereroi. Il sovrannaturale non rappresenta di certo una novità per il grande ed il piccolo schermo, ma raramente capita di vedere degli individui dotati di superpoteri che non siano interessati a salvare o distruggere il mondo. Extraordinary mostra invece cosa voglia dire convivere con dei poteri, straordinari o strampalati che siano, nella vita di tutti i giorni.

Ordinario e straordinario

Extraordinary è ambientata in un mondo in cui ogni persona sviluppa un potere al compimento dei 18 anni. In rari casi si verificano tuttavia dei ritardi nel manifestarsi della propria abilità, proprio come accade nel caso della protagonista, Jen (Máiréad Tyers).

All’età di 25 anni, Jen continua a fare i conti con una vita del tutto normale. Tra il lavoro in un negozio di costumi ed il complesso rapporto con la famiglia, Jen trova conforto solo nella presenza del suo misterioso gatto Mr. Schizzo e dei suoi coinquilini: Carrie ed il suo fidanzato Kash.

Entrambi sono dotati di incredibili abilità, che sfruttano in modi totalmente differenti. La prima è in grado, infatti, di comunicare con i defunti, il che le ha consentito di ottenere un lavoro col quale mantenere anche Kash. Quest’ultimo non dimostra invece interesse in nient’altro se non mettere insieme un gruppo di vigilanti, sfruttando la propria capacità di tornare indietro nel tempo e modificare il corso degli eventi.

Gli amici avranno un ruolo di rilievo nel percorso di Jen, disposta a tutto pur di ottenere finalmente il proprio potere.

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Il divertimento è assicurato

Non stiamo parlando di una serie particolarmente interessante dal punto di vista tecnico, ma che fa della scrittura il suo punto di forza. L’esordiente Emma Moran riesce nell’intento di creare un prodotto in grado di strappare più di qualche risata, grazie a dialoghi brillanti, freschi e divertenti.

Possiamo dunque dire subito che in quanto serie comedy e destinata ad un pubblico giovane, Extraordinary fa il suo lavoro e funziona senza ombra di dubbio. La sensazione è che si sarebbe però potuto fare di più, per sfruttare appieno un’interessante idea di partenza.

La serie sembra seguire il percorso inverso rispetto a quello sella sua protagonista. Non appena Jen compie un passo in avanti nel suo percorso di crescita personale e di accettazione della propria condizione, Extraordinary cade sempre più nella banalità. Per quelle che erano le premesse, lo show assomiglia nelle puntate finali ad un prodotto fin troppo teen (nonostante stiamo parlando di una serie rivolta ai giovani, ma pur sempre 18+) e che tradisce la sua stessa natura.

L’elemento sovrannaturale diventa a tratti marginale, lasciando spazio ad intrecci amorosi che non si possono neppure definire inaspettati. Possiamo assolutamente accettare il fatto che i poteri non siano al centro della serie, essendone la protagonista sprovvista, ma in tal modo si perde molta della comicità suscitata nelle prime puntate dalla stranezza delle abilità dei personaggi.

Nel momento in cui tutti i personaggi si mostrano nella loro normalità, anche Extraordinary perde la sua straordinarietà e diventa qualcosa di già visto, una sitcom che si dimentica di approfondire diversi spunti, ma a cui va dato il merito di riuscire comunque a mantenere alto l’interesse dello spettatore.

Straordinariamente normale in un mondo straordinario

È lecito chiedersi come mai tanto interesse a sviluppare un potere in un mondo in cui nessuno sembra davvero interessato a sfruttare il suo. Da chi è in grado di volare, ma lo fa solo per spostarsi tra i locali; fino a chi può trasformare qualsiasi cosa in un PDF o produrre oggetti col proprio corpo. In pochi sentono davvero la necessità di sfruttare il proprio potere, in alcuni casi è addirittura un peso.

Extraordinary è sotto diversi punti di vista una sorta di satira ai supereroi dei fumetti, poiché nel momento in cui si detengono abilità fuori dal comune, quasi nessuno vuole o può utilizzarla per fare del bene. Anche nell’universo della Moran esistono i vigilanti, ma sono ben diversi dai vari Batman e Spider-Man.

Ma perché dunque desiderare così tanto un potere che potrebbe rivelarsi futile? È qui che risiede il fulcro tematico di Extraordinary (un titolo più che mai azzeccato): la ricerca della normalità, che in questo caso si configura come un tentativo da parte della protagonista di diventare straordinaria, uno sforzo volto ad uniformarsi alla società a costo di perdere ciò che la differenzia dagli altri, ovvero di perdere quella che è la propria straordinarietà.

Extraordinary diventa così una storia di formazione, che si concentra sul percorso di crescita personale di Jen, un personaggio con cui non è per nulla facile empatizzare. Sin dal primo istante vengono, infatti, messi in luce tutti i difetti della protagonista, attraverso una vera e propria confessione personale che vuole mettere in guardia lo spettatore e prepararlo a ciò che vedrà in seguito, ovvero una Jen “insicura, egoista, pigra, testarda, polemica e invidiosa”.

Resta l’impressione che un concept così interessante, che sovverte il concetto di normalità e straordinarietà, non sia stato sfruttato fino al massimo delle proprie potenzialità. Confidiamo però nella possibilità che la seconda stagione, al quale è già stato dato il via libera, riesca ad ampliare il mondo di Extraordinary e dare risposta alle domande lasciate in sospeso dal finale della prima stagione. I margini di miglioramento non mancano, dopo un inizio più che promettente.

6.5

Extraordinary è una serie TV esilarante e da godersi tutta d'un fiato. Gli aspetti comedy sono ben riusciti e gestiti in modo equilibrato nel corso di tutte le puntate. A danneggiare un concept molto interessante è però la macrotrama, incapace di reggere fino in fondo e che col passare degli episodi si avvicina alla sitcom sentimentale. Nonostante tutto, la prima stagione di Extraordinary resta una storia di crescita personale e una satira al mondo dei supereroi ben riuscita, grazie anche alle ottime e divertenti interpretazioni del cast.

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