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Il successo del true crime nel cinema

di Sara Pavia

Pubblicato il 2022-10-23

Scopriamo insieme i perché dell’incredibile recente successo del true crime nel mondo cinematografico e seriale

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True crime, o vero crimine, è un genere cinematografico che negli ultimi anni è diventato uno dei più apprezzati dal pubblico di ogni tipo. Attraverso questi prodotti possiamo conoscere dettagliatamente storie di serial killer, persone scomparse, omicidi, rapimenti e stupri.

La maggior parte dei prodotti true crime seguono la linea del genere documentaristico, quindi raccontano macabre vicende attraverso immagini di repertorio, interviste e ricostruzioni degli eventi con degli attori. La televisione è stata la piattaforma di lancio, attraverso programmi tv come Quarto grado e Chi l’ha visto, ma anche il cinema ha contribuito alla diffusione attraverso serie tv e film.

In questi ultimi anni, grazie allo sviluppo della tecnologia e degli effetti speciali, possiamo veramente fruire di immagini sempre più crude e realistiche, il che porta ad un numero maggiore di spettatori in cerca di emozioni forti.

Accenni storici

L’attrazione delle persone nei confronti della violenza risale a molto prima della nascita del cinema, infatti nel passato, dagli egizi al Medioevo, ma ancora oggi in alcune parti del mondo, era usanza assistere alla pena di morte, quindi la comunitá si riuniva in piazza per vedere un criminale essere ucciso, a volte per impiccagione, altre per ghigliottina, altre per lapidazione.

Questo dimostra che il fascino per la morte, per la sofferenza, ci accompagna da molto tempo, è una cosa istintiva che fa parte dell’essere umano, fino agli esordi della storia dell’umanità. La nostra società, almeno nel mondo occidentale, sta diventando sempre più sensibile alla crudezza del reale, tendiamo ad essere protetti da tutto ciò che può ferire o colpire in modo negativo la nostra psiche.

Il risultato di tutta questa iperprotezione è una spinta data dalla curiosità e dalla ricerca di emozioni forti, nel vedere qualcosa che possa darci dei brividi, qualcosa di insolito che non fa parte della vita quotidiana.

Il voyeurismo

Con il termine voyeur si indica una persona alla quale piace spiare, vedere senza essere visti, un istinto spinto principalmente dalla ricerca della conoscenza, dalla curiosità nei confronti delle vite altrui, per cercare traccia di qualcosa di vietato o di sconvolgente.

I registi, per esempio, sono considerati i voyeur per eccellenza, perché mostrano al pubblico le storie altrui. Del tema vouyeristico, Hitchcock ne ha fatto uno dei suoi più celebri film, ovvero La finestra sul cortile, che non a caso racconta la storia di un uomo costretto in casa per motivi di salute, che con l’uso di una fotocamera osserva quotidianamente le famiglie nelle loro abitazioni, fino alla scoperta di un delitto.

Molti altri registi hanno seguto la sua impronta, regalandoci film come The truman show o Strade perdute e serie tv come The bates motel o il più recente The watcher, cercando sempre di più reazioni forti da parte del pubblico. Solitamente questo stile si addice, non a caso, a generi come thriller e horror.

La ricerca di risposte

Spesso, quando vediamo notizie insolite al telegiornale o quando veniamo a conoscenza di un omicidio o di una strage, una delle prime cose che ci domandiamo è come sia potuto succedere? Il desiderio della comprensione dell’universo ha sempre fatto parte del cervello umano, capire le motivazioni che muovono il mondo, per questo sono nate scienza, religione e tante altre materie che studiano diverse sfere.

Grazie al genere true crime, abbiamo la possibilità di capire, esaminando i fatti, i motivi che hanno portato un assassino o un qualsiasi altro criminale, a fare ciò che ha fatto. Senza dubbio, la maggior parte delle volte, ci consola sapere che questi individui hanno vissuto traumi o subito abusi, perché ce ne allontaniamo a livello umano, anche se corriamo il rischio di renderli vittime.

L’umanizzazione dei più spietati assassini, infatti, è una delle polemiche sollevate, soprattutto recentemente, con serie di successo come Dahmer, nei confronti di prodotti che cercano di investigare la logica nelle menti criminali, per cercare le ragioni che li hanno guidati.

John Travolta e Samuel L. Jackson in una scena di Pulp Fiction

Troppo sangue!

La spettacolarizzazione del macabro e della violenza è un tema controverso, che divide le persone tra quelle che rifiutano di vedere filmati forti e violenti, e altre che invece pensano sia una necessitá mostrare la realtá, per quanto cruda sia.

Il voler vedere sullo schermo torture, sangue e violenza, corrisponde ad una naturale soddisfazione di quella tendenza innata che l’essere umano ha verso gli altri. Secondo Freud infatti, gli uomini sono guidati da Eros e Thanatos, pulsione alla vita e pulsione alla morte, che entrambe fanno parte della nostra psiche, e che quindi è difficile ignorare.

Ora viviamo in un mondo nel quale la comodità è all’ordine del giorno, il nostro senso istintivo, quello che ci connette al mondo in senso primordiale e alle regole della natura, è venuto meno, ma fa comunque parte di noi. In qualche modo, la fruizione di immagini forti che mostrano eccessiva violenza, è un modo che abbiamo per mantenere un legame quella parte della nostra psiche.

Anche per quanto riguarda storie crime non reali, prodotti seriali come CSI, uscito nel 2000 sul canale televisivo americano CBS, hanno avuto molto successo e sono considerati rivoluzionari, perché per la prima volta ci venivano mostrate scene dettagliate delle interiora dei corpi morti, la telecamera penetrava la carne, mostrandoci scene mai viste.

L’importanza del gossip

Quante volte ci è capitato di voler sapere i segreti di qualcuno? Il voler leggere il diario segreto di figli o fratelli o partner? Ecco, la curiosità è una caratteristica che forse più di tutte le altre accumuna, chi più chi meno, gli amanti del true crime.

Il desiderio di ficcanasare nella vita degli altri è una propensione che quasi tutti hanno, che è stato motore per la creazione di moltissimi libri, film e serie tv, come Gossip girl o You. Vogliamo sapere i segreti delle persone, perché vogliono nasconderli, vogliamo capire le loro debolezze, le loro ossessioni e le loro perversioni, perché anche noi le abbiamo, e il sapere in qualche modo ci permette di sentirci meno soli.

Il true crime, quindi, esercita questa attrattiva eccezionale nei confronti degli spettatori, perché riesce a soddisfare molti bisogni, istintivi o meno. Ci permette di non perdere quella parte primordiale della nostra psiche che brama violenza, e riesce anche a farci entrare nella vita di qualcun altro, senza essere visti.

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