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Giornata mondiale contro l’omotransfobia: ecco 10 videogiochi a tema LGBTQ+

di Daniele Cellamare

Pubblicato il 2023-05-17

In onore della Giornata mondiale contro l’omofobia e la transfobia diamo uno sguardo a 10 titoli che rappresentano la comunità LGBTQ+.

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Oggi è una giornata molto importante per le comunità LGBTQ+. Il 17 maggio, infatti, si celebra la Giornata internazionale contro l’omofobia e la transfobia come momento di riflessione, denuncia e lotta contro ogni tipo violenza legata all’orientamento sessuale.

Uno dei modi migliori per discutere insieme ai videogiocatori di questo argomento di attualità fondamentale, soprattutto per le tante comunità che stanno emergendo dopo tanti anni di discriminazione è quello di ripercorrere alcuni dei titoli inclusivi disponibili sul mercato.

Di seguito trovate 10 giochi con personaggi appartenenti alla comunità LGBTQ+. Ovviamente non si tratta di una classifica ma di una raccolta di titoli inclusivi, che vale la pena recuperare anche per iniziare a capire un po’ di più il mondo LGBTQ+.

La serie di Life is Strange

LiS LGBTQ+

La serie di Life is Strange è stata prevalentemente sviluppata dal team di Dontnod Entertainment e ha fatto appassionare tantissimi giocatori in pochissimo tempo.

Tutti i capitoli della saga si sono sempre focalizzati su temi legati all’adolescenza e a soggetti emarginati dalla società perché considerati diversi.

Dopo il successo del primo Life is Strange, tutti gli altri titoli del franchise hanno dato molto più spazio nel raccontare delle storie di vari personaggi appartenenti alla comunità LGBTQ+.

Missed Messages.

Missed Messages. LGBTQ+

Missed Messages. è una piccola perla videoludica LGBTQ+ gratuita che dura poco più di una mezz’oretta. Si tratta di una semplice visual novel che parla di suicidio in maniera abbastanza realistica senza romanticizzarlo.

Nel breve titolo impersoniamo una ragazza universitaria in una giornata comune mentre sta studiando nel dormitorio.

Durante il giorno, potremo contattare nostra la coinquilina. Avanzando nella storia, scopriremo che la depressione l’ha portata all’estremo e il nostro compito sarà fermarla dal suicidio grazie al nostro amore.

Assassin’s Creed: Odyssey

AC Odyssey LGBTQ+

Tutti i giocatori almeno una volta avranno sentito parlare del franchise di Assassin’s Creed. Quando è uscito il capitolo ambientato nell’antica Grecia intitolato Odyssey, tutte le notizie hanno strizzato l’occhiolino alla comunità LGBTQ+.

In questo titolo è possibile intraprendere diverse relazioni amorose con i tanti NPC sparsi per tutte le isole greche, non necessariamente eterosessuali.

Non è un tabù, infatti, che durante il periodo degli antichi greci, l’omossessualità era vista in maniera diversa ed era molto più comune rispetto ai periodi storici successivi.

Celeste

Celeste LGBTQ+

Celeste è un titolo molto importante per la comunità LGBTQ+, soprattutto quella transessuale, dato che non parla solo della transizione di sesso per metafore, ma ha aiutato lo sviluppatore stesso a scoprire la sua identità.

Maddy Thorson, il creatore del gioco, ha confermato che Maddeline, la protagonista, è un personaggio transessuale e la scalata della montagna in solitudine serve a rappresentare l’arduo cammino per l’accettazione di sé stessi e del cambiamento.

Thorson, all’inizio dello sviluppo, non era affatto consapevole che lui o Maddeline fossero transessuali, ma durante questa esperienza è riuscito a capire chi fosse veramente e che direzione dare al gioco.

The Last of Us: Parte 2

The Last of Us 2 LGBTQ+

L’amatissima serie di Naughty Dog, The Last of Us, ha segnato i cuori dei fan per tanti motivi sia positivi che negativi.

Il protagonista del secondo capitolo, Ellie Williams, è una ragazza lesbica che durante il corso della storia coltiva una bellissima relazione con Dina.

Nonostante il setting apocalittico, si possono comunque vedere degli sprazzi di normalità con semplici avvenimenti, come i momenti condivisi dalle due amanti in alcune scene di gioco.

La serie di Dragon Age

Dragon Age Inquisition LGBTQ+

I giochi di ruolo fantasy hanno sempre dato la possibilità ai giocatori di inserirsi all’interno di storie epiche senza alcuna limitazione.

In Dragon Age non ci si trova solamente a sconfiggere mostri o sventare complotti, ma anche a legare con i propri compagni di avventure in modo romantico.

La comunità LGBTQ+ in Dragon Age ha sempre avuto la possibilità di innamorarsi dei variegati ed interessanti personaggi, senza mai doversi preoccupare del sesso del protagonista.

Ovviamente, nei titoli più recenti come Inquisition, le romance non si limitano ad una sola cutscene romantica ma vanno ad influire con le interazioni future tra il protagonista ed il suo amante in maniera più realistica.

Gone Home

Gone Home LGBTQ+

Gone Home è un’avventura interattiva in prima persona ambientata nel 1995. Katie è una giovane ragazza che ritorna nella sua casa di famiglia nell’Oregon dove si ritroverà da sola fra i suoi ricordi conservati al suo interno.

Il tema principale del titolo è quello del rifiuto e del non essere accettati dalla propria famiglia. La comunità LGBTQ+ ha molto apprezzato il fatto che questo gioco sia riuscito a rappresentare queste tematiche al punto da far cambiare idea anche a chi era contrario all’omosessualità.

Cyberpunk 2077

Cyberpunk 2077 LGBTQ+

In Cyberpunk 2077 di CD Projekt RED non poteva mancare il tema della fluidità di genere. In un mondo in cui gli uomini possono sostituire parte del loro corpo con innesti robotici, la visione di genere viene superata.
È stata resa nota fin da subito l’intenzione degli sviluppatori di creare un videogioco inclusivo verso la comunità LGBTQ+, per permettere a chiunque di creare qualsiasi personaggio volesse e nel quale si potesse identificare appieno.

Nella personalizzazione del personaggio, infatti, non si deve scegliere più il genere femminile o maschile ma il tipo di corpo, abbinato a due tipi di voce, una dal suono maschile e una dal suono femminile, oltre che a moltissimi toni della pelle, tatuaggi e acconciature. Insomma, le scelte sono davvero illimitate.

Inoltre, nessuna delle relazioni che si possono instaurare con gli altri personaggi possono definirsi davvero eterosessuali e hanno un enorme impatto sulla storia.

If Found…

If Found... LGBTQ+

If Found… è un’altra visual novel realizzata da Dreamfeel e pubblicata da Annapurna Interactive nel 2020. Il titolo ripercorre due storie diverse che appaiono molto distanti tra loro.

La prima è quella di un’esploratrice spaziale di nome Cassiopea mentre cerca di salvare la Terra da un buco nero. La seconda trama si incentra sulla vita di una donna transessuale di nome Kasio che vive in un villaggio irlandese negli anni ’90.

Kasio è costretta a scappare di casa, dato che la sua famiglia non la accetta per quello che è ed intraprende un viaggio con una band che la accoglie senza discriminarla.

Il gioco invita i giovani della comunità LGBTQ+ in difficoltà a cercare uno spazio sicuro e a circondarsi di persone in grado di comprenderle senza sentirsi diversi.

Dream Daddy: A Dad Dating Simulator

Dream Daddy LGBTQ+

Non potevamo non menzionare Dream Daddy: A Dad Dating Simulator, un dating game davvero insolito sviluppato da Game Grumps.

In questo titolo vestiamo i panni di un papà che, trasferitosi con sua figlia nella piccola cittadina costiera di Maple Bay, desidera fare conoscenza del vicinato, sorprendentemente composto solo da padri single.

Sarà possibile scegliere tra ben sette diversi paparini da frequentare e con cui instaurare una relazione romantica, come il misterioso programmatore dell’estetica goth, il musicista proprietario di un coffee shop o il fanatico di fitness.

Nonostante l’idea di base sia frivola e divertente, è incredibile come Dream Daddy sia stato capace di trattare temi importanti come la rappresentazione della comunità LGBTQ+ senza sfociare negli stereotipi.

Inoltre, nessuno dei personaggi è inquadrato in un preciso genere o parla della propria identità sessuale. Il titolo, infatti, nasce per far realizzare al giocatore le proprie fantasie in un mondo alternativo privo di costrutti sociali a cui sottostare.

Un giorno molto importante per la comunità LGBTQ+

Spesso e volentieri tendiamo a non preoccuparci di ciò che ci circonda se non ci riguarda direttamente e ce ne rendiamo conto solo se ne parlano tutti.

Col tempo si nota che le minoranze di cui si parlava tanti anni fa come quella LGBTQ+ stanno diventando sempre più grandi, data la maggiore libertà di espressione.

Ormai la comunità LGBTQ+ non è affatto piccola come un tempo e sta finalmente riuscendo a farsi notare da sempre più persone grazie ai tanti mezzi a disposizione a portata di tutti come i videogiochi.

Ricordare le violenze di stampo omofobico e transfobico non serve solamente a ricordare quanto questi gruppi siano stati vessati per le loro preferenze, ma anche per creare un futuro migliore in cui nessuno debba nascondersi dietro a costrutti sociali vecchi e limitanti.

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