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L’esorcista – Il credente, Recensione: un thriller senza esorcista

di Simona Ciccarini

Pubblicato il 2023-10-07

L’esorcista – Il credente è un film che ci ha enormemente delusi e che non merita il nome che porta.

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Quando annunciarono il sequel diretto de l’esorcista, ovvero L’esorcista – Il credente, molti storsero il naso. Non c’era un vero bisogno di un sequel diretto del capolavoro di William Friedkin, e per un buon motivo: cercare di replicare il successo del film cult sarebbe stato un buco nell’acqua. Difatti, così è stato.

Ci teniamo ad avvisarvi che la recensione conterrà spoiler, perché crediamo di dover entrare nei dettagli di un film che ha veramente poco da offrire.

L’esorcista – Il credente: horror o thriller?

Nel primo film de l’Esorcista c’era una forte ansia fin dall’inizio: la scena di apertura con Padre Merrin che fissa sconvolto la statuetta, ritrovata durante gli scavi in Iraq e rappresentante il demone Pazuzu, già immergeva lo spettatore in un crescendo di ansia costante, che raggiungeva il culmine con lo scioccante finale con Padre Carras che si uccideva per salvare la giovane Regan.

In L’esorcista – Il credente questo crescendo non esiste: per una buona metà del film, infatti, non succede quasi niente. Vediamo il rapporto tra Angela, la protagonista, ed il padre, un ottimo rapporto tipico da famiglia americana, con il padre perfetto e Angela ragazzina dolce, che soffre la morte della madre (morta alla sua nascita, durante una vacanza in Africa, sapientemente programmata con la donna all’ottavo mese di gravidanza).

Angela e la sua amichetta Katherine scappano nel bosco dopo scuola e qui comincia un thriller. Per ben mezz’ora di pellicola vediamo la polizia, i genitori e altri cercare le ragazze senza che succeda altro: non accade niente di demoniaco, il volto di Pazuzu non compare da nessuna parte, rendendo questa parte della pellicola incredibilmente noiosa.

Il ritorno di Pazuzu…

Angela e Kathrine possedute

Finalmente, dopo tre giorni, le ragazze vengono ritrovate e portate all’ospedale. Anche qui, la pellicola perde un buon quarto d’ora in discorsi su diagnosi, inutili e noiose, trasformando il thriller in un Medical.

Finalmente le ragazze vengono riportate a casa e cominciano ad avere comportamenti strani ed inquietanti, ma non spaventosi, e scopriamo che erano andate nel bosco perché Angela voleva parlare con lo spirito della madre. In poche parole scopriamo che la ragazzina ha per sbaglio evocato Pazuzu, come nei peggiori cliches dei peggiori film horror.

…e altri ritorni inutili

Il Padre di Angela allora cerca risposte e le trova andando a trovare, indovinate chi? La madre di Regan, Ellen Burstyn, interpretata da Chris MacNeil, che decide di aiutarlo andando personalmente dalle ragazzine impossessate e cercando lei stessa di esorcizzarle, un totale controsenso per il personaggio che sapeva come era stato arduo per ben due uomini di chiesa di effettuare l’esorcismo. Ellen fallisce miseramente e, venendo accecata dal demone, torniamo al punto di partenza.

L'esorcista - Il credente
La madre di Regan, Ellen

Ma l’esorcista dov’è?

I genitori delle ragazzine le legano a delle sedie e cercano di effettuare l’esoricismo grazie a… loro stessi. Si, perché in L’esorcista – Il credente manca l’esorcista. Infatti, il prete che dovrebbe effettuare l’esorcismo ha paura e cede la sua bibbia ad una mancata suora, la vicina di casa delle famiglie con le bambine impossessate, salvo comparire verso la fine dove viene brutalmente ucciso dal demone in quella che vuole essere una citazione, orribile, alla scena dove la testa di Regan girava a 360 gradi.

Ha senso discutere di altro?

Inutile dire che, dopo aver preso atto di una sceneggiatura così nonsense, la regia e tutto il comparto tecnico si adagia al suo stesso livello. David Gordon Green fa il suo lavoro senza credere minimamente nel progetto e questo si riversa poi sulla pellicola e sulla qualità generale del prodotto. Le giovani attrici (Lidya Jewett e Olivia O’Neill), che interpretano le ragazzine possedute, si impegnano, ci provano, ma con una sceneggiatura del genere e un trucco rovinato purtroppo dalla CGI, non riescono minimamente ad impressionare quanto Linda Blair.

3
L'esorcista - Il credente è un film inutile, che non solo non coglie minimamente lo spirito de l'Esorcista, ma che tende anche ad annoiare lo spettatore. La scrittura dei personaggi è scialba contro delle interpretazioni altrettanto scadenti. Il film non si merita sicuramente il nome che porta, facendo inorridire gli appassionati del capolavoro originale di William Friedkin.

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