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Super Mario Bros. Il film, Recensione – Dal gioco al cinema

di Emidio Sciamanna

Pubblicato il 2023-04-08

Uscito nelle sale italiane il 5 aprile 2023, Super Mario Bros. Il film è l’ennesimo tentativo di trasporre sul grande schermo un videogioco estremamente popolare. Ecco la nostra recensione.

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Uscito nelle sale cinematografiche italiane il 5 aprile 2023, Super Mario Bros. Il film è l’ennesimo tentativo – in particolare dopo il clamoroso successo di The Last of Us – di trasporre sul grande schermo un videogioco estremamente popolare.

L’opera, nata dalla collaborazione tra Illumination Entertainment e Nintendo, rappresenta il secondo adattamento cinematografico per la nota saga videoludica, dopo il disastroso live-action Super Mario Bros del 1993.

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Super Mario Bros. Il film

Viaggio nel Regno dei Funghi

Il film inizia mostrandoci l’assalto dell’imponente Bowser al mondo nevoso del Re Pinguotto: accompagnato dal suo esercito di terribili Koopa, il mostro sputafuoco desidera chiedere in sposa la bellissima Principessa Peach, minacciando di distruggere l’intero Regno dei Funghi per poter raggiungere il suo obiettivo.

Nel frattempo a Brooklyn, due idraulici italiani, Mario (un brillante Claudio Santamaria nel doppiaggio italiano) e Luigi, faticano a trovare lavoro. Per una casualità entrano in un tubo dimensionale che li catapulta nel magico mondo visto nel prologo, dove si separano. Mario finisce nella capitale del Regno, in cui fa la conoscenza dell’esuberante Toad e della stessa Peach; Luigi, invece, giunge nelle Terre Oscure e viene imprigionato dall’armata di Bowser.

Ecco che lo stereotipo del gioco si capovolge: Luigi è la “principessa da salvare”. Egli impersona la figura debole della storia e, al contempo, rende il tutto più attuale – per quanto politicamente corretto – rafforzando la figura femminile di Peach. Tra bizzarri potenziamenti e immensi salti sulle varie piattaforme, comincia il viaggio dei protagonisti nel fantastico mondo di Super Mario Bros.

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Super Mario Bros. Il film

Super Mario Bros. Il film: uno spettacolo (solo) visivo

In quanto diretta trasposizione di un videogioco particolarmente longevo e ricco di spin-off, ciò di cui Super Mario Bros. Il film necessitava maggiormente doveva essere una trama articolata e solida, in grado di reggere la gravosa struttura di personaggi e citazioni che, inevitabilmente, avrebbe appesantito la narrazione del film. Quello che invece ci si trova davanti è una lunga sequela di eventi scollegati tra loro, privi di una vera consequenzialità utile al racconto, che mette in scena una serie di personaggi piatti e stereotipati.

Mario è, di fatto, l’unico tra i protagonisti ad avere un vero e proprio sviluppo, mentre gli altri si limitano al ruolo di banali comprimari, spesso addirittura superflui ai fini dell’intreccio. L’unica eccezione è rappresentata dalla Principessa Peach che, tuttavia, sin dall’inizio risulta fin troppo perfetta per poter attraversare un’effettiva evoluzione.

Se dal punto di vista narrativo Super Mario Bros. Il film appare lacunoso e pressoché sfilacciato, la tecnica e la resa visiva dell’opera sembrano soppiantare ogni difetto: la fluidità delle immagini e la grandiosità della messa in scena irrompono prepotentemente nello sconfinato immaginario cinematografico odierno, fondendo con cognizione di causa la spettacolarità di un videogioco platform con la semplicità di un classico film d’animazione.

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Super Mario Bros. Il film

Nostalgia degli ’80

Ciò che traspare sin dalle prime battute è una certa superficialità che permea la magica atmosfera del mondo videoludico. Questo non è necessariamente un difetto: eppure Super Mario Bros. Il film è un prodotto tanto affascinante quanto terribilmente infantile, dedicato e volontariamente indirizzato a spettatori molto giovani. La totale assenza di battute o riferimenti verso un pubblico più adulto contrasta negativamente con l’enorme quantità di citazioni e rimandi ai videogiochi della serie, apprezzati prevalentemente dalla generazione Y negli anni novanta e duemila.

Se, da un lato, il tentativo di combinare la logica del videogame di Super Mario con una certa linearità presente nel cinema d’animazione può sfociare in un risultato interessante, è altrettanto vero che l’autoreferenzialità, divertente ma talvolta eccessiva, di alcune scene – tra Mario Kart e Luigi’s Mansion – non contribuisce ad aiutare una narrazione che, come si è detto, appare esageratamente piatta e scontata. Con una colonna sonora sfacciatamente anni ottanta e un citazionismo a dir poco traboccante, si ha l’impressione di trovarsi di fronte a un’operazione nostalgica completamente fuori target. Una nostalgia arcade, insomma, non sfruttata a pieno potenziale.

6

Super Mario Bros. Il film è un'opera visivamente spettacolare che fa della qualità della tecnica e degli effetti speciali il suo principale punto di forza. Nonostante ciò, la trama appare sfilacciata e fin troppo banale, con i personaggi secondari che non riescono ad incidere a dovere nella storia quanto il protagonista – a conti fatti, il solo Mario –. Da sottolineare, nella versione italiana, lo splendido lavoro in sala di doppiaggio di Claudio Santamaria.

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