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Alla scoperta di Persona, Persona 2: Eternal Punishment

di Fabiana Bolognini

Pubblicato il 2024-01-30

Andiamo insieme alla scoperta di Persona 2: Eternal Punishment e della sua storia

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Dopo due articoli di questa nuova rubrica, siamo finalmente al terzo. A discapito di quanto si potrebbe pensare, però, non parleremo di Persona 3. Infatti, prima del capitolo 3, c’è quella che può essere considerata la seconda parte di Persona 2: Innocent Sin.

Stiamo parlando di Persona 2: Eternal Punishment, l’effettivo terzo capitolo della serie principale. Il sequel diretto del secondo capitolo della serie di ATLUS ha tanto da raccontarci e da offrirci.

Andiamo a vedere insieme cosa.

La seconda prospettiva

Ad un solo anno dall’uscita del secondo capitolo originale, ATLUS esce con Persona 2: Eternal Punishment. Anche questo non venne pubblicato in occidente. La sua uscita fu infatti riservata per l’oriente, in particolare per i giocatori PlayStation.

A differenza del precedente capitolo, però, il titolo non arriverà in Europa. Infatti, nonostante il titolo ricevette una versione PSP nel 2012, questa non raggiunse mai gli scaffali occidentali.

Il gioco nacque dall’idea dello scrittore di Tadashi Satomi di voler raccontare la storia di Innocent sin da un’altra prospettiva. Questa idea prese vita proprio durante la stessa produzione del capitolo precedente, ponendo fin da subito le basi per il sequel. Difatti, appena pubblicato il Innocent sin, iniziarono fin da subito i lavori di sviluppo su Eternal Punishment.

Seppur molti degli assets di Innocent sin vennero riutilizzati per lo sviluppo del nuovo titolo, molte meccaniche vennero implementate, tra cui quella dei rumors.

La trama

La storia di Eternal Punishment prende piede giusto pochi mesi dopo la fine di Innocent sin. Siamo nella stessa cittadina giapponese, Sumaru, dove le minacce sembrano ancora non essere scomparse.

Seppur sia la stessa cittadina, però, qualcosa è differente. Alla fine di Innocent sin, infatti, i nostri protagonisti usano il potere dell’Inconscio Collettivo per modificare la linea di eventi in atto e salvare il mondo. Questa però creò una nuova linea temporale: questa sarà la linea temporale di Eternal Punishment.

Ci troviamo quindi nell’”altra parte”, una realtà alternativa di Sumaru.

La nostra protagonista, in questo caso, è Maya Amano, la reporter del noto teen magazine chiamato “Coolest”. Questa protagonista non è nuova per i giocatori della serie: difatti, Maya era stata già presentata come personaggio giocabile in Innocent Sin.

Proprio per il suo ruolo da report, Maya sarà incaricata di scrivere una storia sul famoso “Joker”, colui che contattando tramite un’app arriverà per ucciderti. Ben presto lei, ed i suoi compagni, faranno l’incontro della misteriosa figura. Quasi sconfitti da Joker, i protagonisti vengono salvati da Philemon, la quale donerò loro l’abilità di evocare le Personas.

Sarà questo che darà l’inizio alla loro avventura, con lo scopo di fermare una volta per tutti Joker.

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Il gameplay

Il gameplay non è poi così diverso da quello del precedente, anche se qualche miglioria è stata apportata. La visuale rimane isometrica, sia nella navigazione ed esplorazione, così come nelle battaglie.

Torna il sistema dei Rumors, attraverso il quale è possibile sfruttare i personaggi che diffondono rumors per ottenere oggetti speciali. Questi però possono avere sia impatti negativi che positivi, a differenza di quello precedente. Quindi i rumors possono essere sia sfruttati per vantaggi che provocare ingenti danni al party.

Le battaglie tornano con un sistema turn-based. Il giocatore si impegnerà nel pensare la migliore strategia per battere i proprio nemici. Questa volta il sistema a griglia viene abbandonato: nemici e personaggi combatteranno nella stessa fase di un turno, senza dover essere costretti dal loro posizionamento nel campo.

L’uso degli incantesimi delle Personas in battaglia, causerà la perdita di punti incantesimo per la Personas utilizzata. Questi però aumenteranno nel momento in cui la Personas aumenterà di livello, con la possibilità di arrivare ad un rank 8. Inoltre, se durante una battaglia due personaggi usano Personas con lo stesso tipo di incantesimo, queste possono unirsi per lanciare un devastante attacco fusione.

Torna anche la Velvet Room e la possibilità di contrattare con i nemici. A differenza delle quattro linee di dialogo di contrattazione presenti nei capitoli precedenti, queste son state ridotte a due. Come sempre, vincere una contrattazione permetterà di ottenere carte incantesimo, utili per la fusione di nuove Personas.

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Simbolismi e reference in Persona 2: Eternal Punishment

Come oramai da prassi, si conclude ogni articolo di questa rubrica con una serie di chicche sul gioco.

  • Eternal Punishment, a differenza dei precedenti capitoli, si concentra sugli adulti e su loro affrontare loro stessi come persone oramai maturate e realizzate.
  • Torna il concetto sul potere di Kodama, la credenza giapponese secondo la quale le parole possano influenzare la realtà.
  • Diversi personaggi prendono ispirazione non solo dalla psicologia di Jung (come nei precedenti capitoli) ma anche dal mito di Chtulhu di Lovecraft.
  • Visto che i protagonisti non sono più adolescenti che possono essere accumunati dalla stessa uniforme, Kaneko, il disegnatore, ha deciso comunque di renderli personaggi dall’aspetto poco appariscente ma con emozioni e personalità differenti dal resto degli adulti.

E con questo, finiamo anche questo terzo articolo del nostro viaggio alla scoperta dei Personas. Vi aspettiamo quindi con il prossimo articolo, nel quale, proprio in tempo con l’uscita di Persona 3 Reload, vi parleremo di Shin Megami Tensei: Persona 3.

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