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Alla scoperta di Persona, Persona 4

di Fabiana Bolognini

Pubblicato il 2024-02-06

Andiamo insieme alla scoperta del quinti capitolo della saga di Persona, Persona 4

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Dopo quattro articoli, siamo arrivati al quinto di questa quasi terminata rubrica. Questo sarà infatti il penultimo articolo, poiché con Persona 5 chiuderemo la cerchia dei titoli principali della serie.

Per chi si fosse perso i precedenti articoli, questa rubrica tratta nello specifico i capitoli principali della saga di Persona. Uno dopo l’altro, in ordine cronologico, li abbiamo analizzati sotto vari aspetti. Oggi passeremo al penultimo gioco sviluppato da ATLUS, ossia Persona 4.

Seppur anche questo, come il precedente, sia cronologicamente il quinto titolo della saga, il gioco prende il nome di Persona 4.

Con le dovute premesse, ora non ci resta che addentrarci in questo nuovo gioco.

Non c’è quattro senza tre

Siamo nel 2008 quando Persona 4 viene rilasciato in Giappone. Per la prima volta nella storia della serie, nello stesso anno il gioco supera i confini orientali. Nel 2008, infatti, il gioco arriva anche in America e, a distanza di un solo anno, in Europa. In questi anni il titolo, mantenendo il suo legame con Sony, arriva solo su PlayStation 2.

Seppur apparentemente qualcosa da niente, un processo di localizzazione così veloce rappresenta una novità per la serie. Con Persona 3, come già detto, la saga infatti ottiene una reputazione non da poco.

Come già accaduto, in occidente il gioco arriva con un altro nome: in questo caso Shin Megami Tensei: Persona 4.

Nel 2012 venne pubblicato un port del gioco per PlayStation Vita chiamato Persona 4 Golden. Nel 2014, a causa del grande successo del gioco, questo arrivò anche su PlayStation 3. Ma non finisce qui. Il titolo risultò così tanto acclamato che, nel 2020, Persona 4 Golden arrivò su Windows per poi ottenere un port per tutte le altre piattaforme. Attualmente esiste un port di questo titolo anche per le console next gen.

La trama

Anche questo “quarto” titolo tesse il filo di una trama incentrata sulle vicende scolastiche. Ci troviamo sempre a muoverci nei confini di una fittizia cittadina giapponese, anche se questa volta dal carattere molto più rurale. Abbandoniamo la città per il verde e la natura.

Il nostro nuovo taciturno protagonista, canonicamente chiamato Yu Narukami, fa il suo arrivo nel paesino dopo una vita passata in città. Non sa, però, che ciò che lo aspetta supererà di gran lunga le sue aspettative.

Sembra infatti che la piccola cittadina rurale nasconda molto più di quanto sembri. Misteriosi omicidi hanno iniziato a prendere piede da un po’ di tempo. Il modus operandi sembra sempre lo stesso: corpi privi di vita vengono trovati appesi a cavi della corrente, lasciando poco spazio ad interpretazione della causa di morte.

Ma non finisce qui. Sembra che infatti ci siano delle voci di corridoio sul fatto che guardare una televisione spenta durante la pioggia di mezzanotte riveli allo spettatore la sua anima gemella.

Queste voci attireranno presto l’attenzione di Yu ed il nuovo gruppo di amici che è riuscito a farsi tra le mura del liceo. Non sanno però che questo cambierà per sempre la loro vita. Durante un rito fatto per gioco, infatti, i ragazzi scopriranno una verità agghiacciante che li renderà partecipi di una lunga avventura.

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Il gameplay

Ancora una volta, ATLUS si dimostra più che capace nell’unire un simulatore di vita ad un JRPG. Questa volta l’esplorazione sarà per le strade della cittadina di Inaba mentre le battaglie prenderanno piede nel “TV world”.

Come sempre il ritmo di gioco sarà scandito dalle giornate e della loro suddivisione in vari momenti, come mattina, pomeriggio, sera e così via. Sarà a completa discrezione del giocatore scegliere come trascorrere le sue giornate, scegliendo tra varie attività che la città ha da offrire. Tra club scolastici, negozi, attività, lavori part-time od uscite con gli amici, le opportunità sono numerose. Come sempre, l’imbarazzo della scelta lascerà non poche difficoltà al giocatore nelle sue scelte.

Questa volta il tempo viene però maggiormente regolato da eventi scriptati. Nel TV World, infatti, verranno intrappolate persone innocenti dalle minacciose Ombre. Se il giocatore fallisce nel salvarle entro i giorni stabili, queste moriranno causando il game over.

Ritornano le affinità sociali e le statistiche sociali da migliorare, rispettivamente, approfondendo i rapporti con gli altri personaggi e praticando diverse attività specifiche. Le battaglie, come sempre, vedono l’uso degli incantesimi delle Personae come principale strada per la vittoria. Le personae avranno, come già visto, punti di forza e debolezza da sfruttare strategicamente contro i nemici.

Particolarmente interessante in questo titolo è la strutturazione del dungeon. A differenza dei precedenti, il dungeon viene approfondito con maggior cura. A seconda della persona catturata, infatti, questo assumerà un aspetto che sia in linea con le caratteristiche della vittima. Questo tipo di caratterizzazione pone le basi per quello che poi sarà Persona 5 ed i suoi palazzi.

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Simbolismi e reference in Persona 4

Con questo quarto capitolo torniamo alle “origini” regalandovi chicche di curiosità sul titolo.

  • Il gioco, per il grande successo, ottenne una serie di manga ed un anime a questo dedicato.
  • La trama del gioco è stata ispirata dai racconti di scrittori di narrativa gialla come Agatha Christie, Conan Doyle e Seishi Yokomizo.
  • La cittadina rurale di Persona 4 prende ispirazione da un paesino situato ai piedi del Monte Fuji.
  • Nel team di lavoro del gioco vennero assunti anche fans della stessa serie.

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