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Amores Perros – La bestialità umana

di Nicole Colleoni

Pubblicato il 2021-05-28

Amores Perros è il lungometraggio che inaugura la carriera di Iñárritu, regista vincitore di cinque premi Oscar.

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Di cani e di uomini, di umanità e di bestialità: quanto è labile il confine?

Candidato ai premi Oscar 2001 nella categoria di miglior film straniero, Amores Perros, scritto da Guillermo Arriaga, è il primo lungometraggio di Alejandro González Iñárritu, regista, sceneggiatore e produttore cinematografico messicano. 

Si tratta di un thriller sociale girato nel 2000 a Città del Messico che inaugura la cosiddetta Trilogia della morte, terna di film che comprende anche le pellicole 21 grammi (2003) e Babel (2006), nata dalla volontà di esplorare il cosiddetto fenomeno dell’effetto farfalla (in inglese, butterfly effect), secondo cui in un sistema, infinitesime variazioni nelle condizioni iniziali producono variazioni grandi e crescenti nel comportamento successivo. Una sequenza di film volta ad esplorare il tema della morte, attraverso l’idea di una connessione tra gli esseri umani le cui vicende, seppur in modo non lineare, sono sempre tra loro collegate.

Sai cosa diceva mia nonna? Se vuoi far ridere il buon Dio, raccontagli i tuoi progetti. 

Dallo stile aspro e ruvido, dall’atmosfera violenta e rabbiosa, dal ritmo incalzante e dai colori aggressivi, Amores Perros ruota proprio attorno alle vicende di tre personaggi che comunicano gli uni con gli altri in modo quasi impercettibile, sfiorandosi appena, ma influenzandosi vicendevolmente e vivendo esperienze ben poco dissimili.

Rispetto alla pellicola, il regista ha dichiarato che tutti noi vogliamo qualcosa nella vita, tutti noi abbiamo imperfezioni e tutti noi abbiamo punti di forza. Quindi, cerco sempre di scoprire questi aspetti in un personaggio, cercando di renderli espliciti in un modo o nell’altro.

AMORES PERROS – OCTAVIO E SUSANA

Octavio in una scena di Amores Perros
Octavio in una scena di Amores Perros

Octavio (interpretato da Gael García Bernal, Y tu mamà también, Neruda) è un giovane ragazzo che vive insieme alla madre (Adriana Barraza), al fratello Ramiro (Marco Pérez), a Susana (Vanessa Bauche), ovvero la compagna di quest’ultimo, e il loro figlio appena nato.

Innamorato della cognata Susana, Octavio intesse segretamente con lei una relazione sessuale ed amorosa; spinto dalla volontà di salvarla dai maltrattamenti del marito, le propone la fuga ma gli manca il denaro necessario per il mantenimento. 

Decide quindi di sfruttare il cane di proprietà del fratello in combattimenti clandestini che si svolgono in città, nei quali riesce ben presto ad imporsi vittorioso e a racimolare il denaro sufficiente per abbandonare la casa. Durante un ultimo combattimento, tuttavia, il cane di Ramiro viene ferito da un colpo di pistola e il ragazzo, per vendicarsi, accoltella il responsabile: inizia un inseguimento durante il quale Octavio causa l’incidente automobilistico che si ritroverà anche nelle storie successive.

Come nasce un bambino il dottore gli ficca un dito nel culo.
Perchè?
Per sapere cosa farà da grande.
Se scalcia sarà un calciatore da da panico, se urla un cantante, se ti guarda e ride un frocio.
E se nasce una femmina ?
Con le femmine il test continua fino a 18 anni. 

AMORES PERROS – DANIEL E VALERIA

Valeria in una scena di Amores Perros
Valeria in una scena di Amores Perros

Valeria (Goya Toledo, Le 12 rose) è una bellissima modella che decide di andare a convivere con Daniel (Álvaro Guerrero), uomo che ha lasciato moglie e figli per condividere la propria vita con la nuova donna. 

La loro relazione è destinata a prendere una piega negativa quando Valeria rimane coinvolta nell’incidente stradale provocato da Octavio e subisce gravi danni alla gamba destra. Costretta ad una lunga riabilitazione, durante la quale non si separa mai dal suo cagnolino, destinato a scomparire per un certo periodo di tempo sotto alle assi del pavimento dell’appartamento, la donna si fa sempre più scontrosa, rendendo burrascoso il rapporto con Daniel. Il danno definitivo si verifica quando Valeria sviluppa la trombosi e i medici sono costretti ad amputarle la gamba, dichiarando fine alla sua carriera professionale.

AMORES PERROS – EL CHIVO

El Chivo in una scena di Amores Perros
El Chivo in una scena di Amores Perros

El Chivo (Emilio Echevarría, Y tu mamá también) è un ex-guerrigliero che, anni prima, ha abbandonato la famiglia spinto dal desiderio di rinnovare la società e liberarla dalla corruzione; ora è un sicario che vive in solitudine, con la sola compagnia di innumerevoli cani, compreso quello di Octavio che salverà dall’incidente d’auto. 

Incaricato da un uomo di uccidere il fratello, in realtà El Chivo ha intenzione di cambiare la sua attuale esistenza e abbandonare la vita che non lo soddisfa più: dopo aver rapinato i due fratelli che imprigiona a casa propria e dopo aver dato il definitivo addio, di nascosto, alla figlia, parte per una destinazione che lo spettatore non è destinato a conoscere.

A quei tempi credevo che ci fossero cose più importanti che stare con mia moglie e con mia figlia. Volevo creare un mondo senza ingiustizie per condividerlo con te. Non ci sono riuscito, come avrai notato.

LA GERARCHIA SOCIALE

È il caso che unisce i destini dei protagonisti di Amores Perros che, oltre all’incidente automobilistico che accomuna i tre episodi, all’apparenza altro non sembrano avere in condivisione. 

Octavio, Valeria e El Chivo, infatti, si dispongono su una scala sociale che ha ai suoi poli opposti agiatezza e povertà, ricchezza e disagio, e che sembra rendere la distanza tra i due mondi incolmabile. Octavio e El Chivo appartengono alla periferia messicana, ad un ambiente popolare fatto di povertà, sporcizia, bassezza, ad un contesto di duro lavoro e ristrettezza economica. Valeria vive in una realtà residenziale borghese, pulita, ricca, curata, lontana dal rumore e dal malessere dei sobborghi. 

Tuttavia, nonostante le disuguaglianze sociali ed economiche, entrambi gli ambienti nascondono una miseria equivalente: quella dell’animo umano. Il sangue, la rabbia, l’animalità, la grettezza sono in egual modo condivise da ogni attore che, in preda ad una cieca volontà di affermare la propria individualità, non ha occhi se non per sé stesso e perde di vista la realtà che gli sfugge accanto.

Sono personaggi che, nonostante le profonde differenze, condividono un destino volto alla tragedia, colorato dal rosso del sangue che è inevitabilmente destinato a scorrere. E che, soprattutto, spartiscono un amore incondizionato per i cani, creature che ricoprono un ruolo più che fondamentale in Amores Perros.

DI UOMINI E DI BESTIE

Sono, infatti, proprio i cani che Iñárritu ritrae sullo schermo a presentarsi come lo specchio dei rispettivi padroni e, più in generale, di ogni uomo: la violenza del combattimento, non solo tra bestie ma anche tra uomini; la trasandatezza di una vecchiaia condotta in solitudine, termine di una vita ancor più feroce e aggressiva; la delicatezza della bellezza e il prezzo che costringe a pagare. Tutto questo è racchiuso nell’emblema della fedeltà assoluta all’uomo.

Alcuni dei cani presenti in Amores Perros
Alcuni dei cani presenti in Amores Perros

Ma il cane abbaia, il cane morde, e non dobbiamo scordarci del senso metaforico di cui è rivestito in Amores Perros: il cane non è altro che animalità, brutalità, non repressa e non controllata. Accostati ad esso, ci mimetizziamo facilmente e, forse, poco sorprendentemente. 

I protagonisti della pellicola si mostrano incapaci di provare alcun tipo di empatia, privi di sentimenti che non siano disprezzo o odio. Sembrano esplodere in schegge come un vetro in frantumi sotto il peso di un malessere ingestibile, risultato di una società incapace di educarli nel modo corretto, che preferisce invece abbandonarli a sé stessi, alle proprie illusioni e disillusioni, ai propri tormenti che, a ben vedere, sembrano poco comprendere al di là della loro superficie.

Uomini e donne, quelli di Amores Perros, sull’orlo di una crisi definitiva, di una caduta al di là del confine dell’umanità.

Liberandoci dai vincoli normativi e dalle catene con cui la società ci impone il decoro, la decenza, la moderazione, chiudendoci nelle nostre singole esistenze, escludendo l’altruismo, la gentilezza, l’interesse per l’altro, ci trasformiamo in ciò che realmente siamo: animali violenti, bellicosi, che hanno sete di sangue, avidi di ricchezza e di bellezza, capricciosi, ingordi, cupidi. Il nostro mondo si trasforma in furore, ferocia, cattiveria.

Inevitabilmente, tutto questo porta con sé solo la morte: Octavio, El Chivo e Valeria, diventano essi stessi strumenti in grado di portare solo altra violenza, dolore, perdita.

È il titolo stesso del film a suggerire questa vicinanza tra uomini e tra bestie: perros in spagnolo significa cani, ma accostato ad amores muta di significato, ritornando un’espressione che suona come amore bastardo. Perché quelle dei tre protagonisti sono storie di un destino amaro, deputato a cedere ad una forza più grande di lui.

Amores Perros può essere visto in streaming su PrimeVideo e TimVision, altrimenti può essere acquistato o noleggiato su Chili e AppleTv.

8

Un film crudo, dal ritmo intenso ed incalzante, che colpisce con violenza lo spettatore attraverso la messa in scena di una realtà difficile da accettare. Un viaggio nell'umanità che tutti dovremmo compiere e comprendere.

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