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Il derattizzatore, Recensione del cortometraggio di Wes Anderson

di Eleonora Matta

Pubblicato il 2023-09-29

Il derattizzatore è il terzo dei quattro cortometraggi di Wes Anderson per Netflix: ecco cosa ne pensiamo.

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Anche The Rat Catcher, Il Derattizzatore, il nuovo cortometraggio di Wes Anderson è ora su Netflix. Il regista è sbarcato sulla piattaforma prima il 27 settembre con The Wonderful story of Henry Sugar, presentato in anteprima al Festival di Venezia. È stato poi il turno di The Swan, Il Cigno, e, dopo The Rat Catcher, arriverà Poison in uscita il 30 settembre.

Il derattizzatore wes anderson

Il derattizzatore: Wes Anderson e Roald Dahl

Anderson per queste sue ultime quattro opere riadatta delle storie dello scrittore per ragazzi Roald Dahl. Il regista aveva già utilizzato uno dei racconti dello scrittore per Fantastc Mr. Fox (2009).

Al centro di questa storia vi è il derattizzatore, un uomo che nella vita si occupa di uccidere i ratti. Questa sua occupazione porta l’uomo a diventare estremamente simile agli animali che caccia. Viene chiamato per sterminare i ratti presenti nel granaio, ma non riesce nell’impresa.

Cast e regia di questo cortometraggio teatrale

A interpretare l’uomo ratto c’è Ralph Fiennes, che, presta anche il volto al personaggio di Roald Dahl stesso. Lo stesso attore interpreta due personaggi in quanto queste opere sono molto più vicine a degli spettacoli teatrali, che a dei film. Lo stesso Anderson, nel presentare The Wonderful Story of Henry Sugar, aveva spiegato alla stampa come, girando queste opere, il set fosse molto simile al teatro, con una compagnia teatrale pronta per lo spettacolo.

Il derattizzatore wes anderson

Questo cortometraggio si muove verso il mondo dell’orrore. Lo stile pastello e colorato del regista, verso il finale, viene accantonato per lasciare spazio ai colori scuri. Anche in quest’opera però resta assolutamente riconoscibile la mano del regista.

Ne il derattizzatore, come le due opere precedenti, viene rotta la quarta parete. Questa rottura risulta perfetta, e amalgamata nel migliore dei modi dal regista, così da apparire estremamente normale. Dopo tutto questa storia è prima di tutto narrata, e solo dopo vista.

7
Un cortometraggio molto scorrevole e piacevole da vedere. Ci da modo di ritrovare lo stile geometricamente perfetto e rigorosamente pastello del registra, ma allo stesso tempo ci trasporta in un mondo dell'orrore, dove il nero è predominante.

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