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Talk to Me, Recensione: il miglior horror degli ultimi anni?

di Simona Ciccarini

Pubblicato il 2023-09-25

Dall’Australia arriva Talk to Me, un horror che vi lascerà a bocca aperta.

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Non c’è stata una gran pubblicità per Talk to Me, l’horror diretto dai registi Danny e Michael Philippou e scritto da Danny Philippou e Bill Hinzman. Nonostante infatti sia stato presentato a vari festival del cinema, come a quello di Cannes del 2022, ha visto la sua uscita nelle sale cinematografiche solo quest’anno: in Australia il 27 luglio, mentre in Italia il film uscirà solo il 28 settembre 2023. In Australia il film è stato un successo, incassando già 60 milioni di dollari contro un budget di 4,5.

Peter Jackson, il regista della trilogia de Il Signore degli Anelli, ha dichiarato che Talk to Me è “Il miglior horror visto negli ultimi anni”.

Avendo avuto la possibilità di assistere al film in anteprima, ecco cosa pensiamo di Talk to Me.

Una trama semplice, ma efficace

Quando un gruppo di amici scopre come evocare gli spiriti con una mano imbalsamata, si appassionano al nuovo gioco di società ad alto rischio e brivido, finché uno di loro non va troppo oltre e scatena terrificanti forze soprannaturali.

La sinossi di Talk to Me

Da una descrizione del genere, Talk to Me sembra la “solita trashata horror”, ma è qui che lo spettatore viene preso in contropiede, perchè a soli 2 minuti dall’inizio del film, siamo già terrorizzati.

La protagonista è Mia, una ragazza orfana di madre, suicidatasi 2 anni prima, e abbandonata dal compagno della madre stessa. Essendo minorenne, vive nella famiglia della migliore amica, Jade, insieme alla madre Sue e al fratello minore di lei, Riley.

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I ragazzi notano un trend sui social tra i loro compagni di scuola che consiste nello stringere una mano mummificata. Pronunciando le parole “talk to me” (“Parla con me”) possono comunicare con gli spiriti ed essere impossessati dagli stessi.

Il gioco, che poi risulta essere vero, non può essere perpetuato per più di 90 secondi, altrimenti sorgono complicazioni. Mia fa il gioco e purtroppo lo fa anche il giovane Riley, che viene severamente ferito mentre è impossessato. Da qui Mia cercherà di salvare il fratello adottivo.

La trama funziona perché lineare e semplice, mentre a spaventare è tutto il resto.

Ottimi gli attori e gli effetti pratici

Rivedere Miranda Otto, la Eowyn de Il Signore degli Anelli, in azione come madre distrutta dai terrificanti eventi è un piacere, ma sono soprattutto Sophie Wilde (Mia) e Joe Bird (Riley) a rubare la scena a tutti gli altri con la loro immensa bravura: quando vengono entrambi impossessati sono incredibili e orribili al tempo stesso, grazie anche al magnifico trucco e agli altri effetti pratici. Il sonoro è impressionante e terrificante, tanto che non basta chiudere gli occhi per sfuggire al terrore della scena.

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Ansia pura

La scenografia di Talk to Me è semplice, la regia è lineare: le scene si alternano tra una normale casa australiana e l’ospedale, quindi non sono locations che creano normalmente ansia, come un manicomio abbandonato o una casa vittoriana.

Nonostante questo, il film è ansia pura: a causa delle visioni di Mia, gli occhi e le orecchie dello spettatore non ha un attimo di pausa, nemmeno quando ci sono delle scene con molti personaggi. Tali scene che, generalmente, permettono allo spettatore un attimo di respiro, sono anch’esse fonte di ansia, dato che sono le scene dove il gruppo di ragazzini si unisce per afferrare la mano malefica.

Consigliamo assolutamente Talk to Me agli amanti dell’horror per rimanere, finalmente, davvero spaventati da un ottimo prodotto.

8.5
Con una trama semplice, Talk to Me inganna lo spettatore fanatico dell'horror, potandolo in una spirale ansiogena di terrore, grazie anche agli ottimi effetti pratici come trucco e sonoro. Il cast svolge un lavoro egregio e lo spettatore non ha un momento di pausa.

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