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Enola Holmes 2, Recensione – Che l’indagine abbia inizio

di Martina Bellantuono

Pubblicato il 2022-11-05

La nostra recensione di Enola Holmes 2, secondo capitolo dedicato all’investigatrice tra nuove indagini, storia e femminismo

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Dopo ben due anni di attesa, Harry Bradbeer ci riporta nel mondo di Enola Holmes con un nuovo capitolo che vede la protagonista alla prese con i diritti sociali e l’emancipazione, Enola Holmes 2. Dal 4 novembre la nuova pellicola è disponibile su Netflix. La poliedrica Millie Bobby Brown ritorna a vestire i panni della stravagante sorella minore di Sherlock Holmes e se già il primo film ci aveva colpiti positivamente, con il secondo si alza l’asticella.

In Enola Holmes 2 Il personaggio di Enola è ancor più definito e stavolta non è alle prese con un caso “familiare” (nel primo film, infatti, cercava la madre), ma si trova coinvolta in un problema di portata storica. Sappiamo che il regista ama le donne caotiche e stravaganti, pensiamo alle sue precedenti serie come Fleabag e Killing Eve, quindi la creazione della penna di Nancy Springer, dai cui libri sono tratti i film Netflix, fa decisamente al caso suo.

Enola Holmes 2: tra vecchi e nuovi guai

Partiamo dal principio rispolverando alcune vecchie informazioni: Enola Holmes (Millie Bobby Brown), arguta e intelligente, ma anche mascolina e indomabile, figlia di Eudoria (Helena Bonham Carter), ha due fratelli maggiori, Sherlock (Henry Cavill) e Mycroft (Sam Claflin), che è assente nel secondo capitolo. Nel primo film era passata dal voler trovare la madre sparita al salvare l’affascinante visconte Tewkesbury (Louis Partridge), che nel frattempo è diventato Lord. Questa esperienza l’aveva portata a trovare la sua strada, il suo futuro, il suo obiettivo: diventare una detective degna del cognome Holmes.

Con Enola Holmes 2, invece, siamo nella Londra vittoriana e veniamo immediatamente catapultati in una sequenza di fuga: Enola è inseguita da alcuni poliziotti, ma come siamo arrivati a questo punto? Subito un flashback ci riporta a poco tempo prima; Enola, dopo aver risolto il suo primo caso, ha deciso di aprire un’agenzia investigativa, ma la sua impresa sembra morire sul nascere: tutti la paragonano al fratello e si scagliano contro la sua giovane età.

Solo una povera bambina, disperata per la scomparsa della sorella, sembra darle fiducia affidandole questo nuovo caso. Si tratta di Bessy, una piccola fiammiferaia sfruttata, insieme a tante altre ragazze, nella fabbrica gestita da Henry Lyon. Ecco che la giovane investigatrice, dovendo risolvere il nuovo mistero, si mette immediatamente nei guai essendo ricercata per omicidio da Lestrade (Adeel Akhtar), di Scotland Yard, e dal sovrintendente Grail (David Thewlis), ben presto il principale nemico. 

netflix enola holmes 2
Enola Holmes 2

Ma Enola non è sola. Innanzitutto è sotto la tutela del fratello Sherlock, che in questa seconda pellicola è più caratterizzato e più simile al personaggio di Arthur Conan Doyle con pipa e violino, vive in un appartamento a Baker Street sepolto da un letto di documenti e fogli di vari casi, e per ora deve fare i conti con dei trasferimenti di denaro, mistero che si intreccerà con l’indagine di Enola. Inoltre ritroviamo al suo fianco Lord Tewkesbury, divenuto lo scapolo più ambito di Londra, ma che nel suo cuore ha posto solo per la giovane detective. Riuscirà Enola a risolvere il caso e a “sconfiggere” il nemico di turno?

Millie prodigiosa come Enola

Millie Bobby Brown, e di conseguenza la sua Enola, è certo più matura rispetto al primo film, riesce a dar grande prova di sé rivestendo un ruolo a tratti comico e esuberante; sapevamo che le sue capacità attoriali non erano limitate alle quattro stagioni di Stranger Things e i due capitoli di Enola Holmes dimostrano la sua versatilità.

Una peculiarità registica delle due pellicole è lo sguardo verso la macchina da presa che rompe la cosiddetta “quarta parete”, sequenze che avrebbero spaventato gli spettatori del secolo scorso, abituati al cinema classico e alle sue rigide regole. In Enola Holmes, invece, il rivolgersi della protagonista verso la camera equivale ad un coinvolgimento spettatoriale: il pubblico partecipa attivamente allo svolgimento della vicenda e lo fa perché è trascinato nel caso grazie alla rottura di questo muro ideale. Così Millie Bobby Brown è “costretta” a fare un lavoro espressivo ancora più intenso per trasmettere tutta la sua mimica facciale con il moltiplicarsi dei primi piani.

Pur essendo giovanissima, riesce ad interpretare l’arguzia e allo stesso tempo l’ingenuità dell’adolescente inglese. Con il suo partner, Louis Partridge, instaura una chimica basata su un’intesa di sguardi che basta per far innamorare lo spettatore della loro relazione.

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Enola Holmes 2

Henry Cavill ci offre quel fascino dell’intuizione proprio di Sherlock. Ovviamente, anche solo con pochissime scene, Helena Bonham Carter sfoggia la sua maestria e il suo essere strampalata in un combattimento cui prende parte anche David Thewlis (e questo duo non ci può non riportare alla saga di Harry Potter, dove i due interpretavano rispettivamente Bellatrix Lestrange e Remus Lupin).

I soliti giochi di parole e le spiegazioni tramite disegni e bozzetti riprendono il tono brioso, vivace e giovanile della storia, che tuttavia non vuole rimanere agganciata solo ad un pubblico adolescenziale. Ce lo dimostrano la fotografia dai toni più cupi, la crudezza di alcuni scontri e il contesto storico, con le miserie e le malattie (tra tutte il tifo) dell’era vittoriana. 

Il Match Girls’ Strike

La cornice sociale ricostruita fa da sfondo ad una vicenda storica realmente accaduta. Sarah Chapman, la ragazza che Enola sta cercando, è davvero esistita ed è stata una delle protagoniste del Match Girls’ Strike nel 1888. Le lavoratrici presso la fabbrica londinese Bryant & May denunciarono le pessime condizioni di lavoro, i bassi salari e l’uso di materiali come un tipo di fosforo bianco dannoso per la salute.

Quindi Enola Holmes 2, con un’eco femminista, ripercorre a grandi linee una storia di emancipazione femminile e rivolta sociale: l’importanza di essere “una sola voce” e di fare “parecchio rumore” in una società patriarcale, maschilista e misogina come quella dell’era vittoriana.

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Enola Holmes 2 è forse anche più bello del primo. Millie Bobby Brown, eclettica e vivace colpisce ancora come detective e ci trascina in un nuovo caso dal background storico-sociale. Resta il tono brioso, vivace e giovanile della storia, che tuttavia non vuole rimanere agganciata solo ad un pubblico adolescenziale.

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