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Joe Biden vs Videogiochi

di Redazione Hynerd.it

Pubblicato il 2020-01-24

Parole dure come “piccoli vermi” per chi opera nel settore Si ricorderanno di certo le dichiarazioni del presidente U.S.A. Donald Trump contro certi videogiochi dai contenuti violenti all’indomani delle stragi avvenute nell’estate dello scorso anno a El Paso (Texas) e a Dayton (Ohio) dove rimasero uccise ben 31 persone. Secondo l’esponente politico del Partito Repubblicano …

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Parole dure come “piccoli vermi” per chi opera nel settore

Si ricorderanno di certo le dichiarazioni del presidente U.S.A. Donald Trump contro certi videogiochi dai contenuti violenti all’indomani delle stragi avvenute nell’estate dello scorso anno a El Paso (Texas) e a Dayton (Ohio) dove rimasero uccise ben 31 persone. Secondo l’esponente politico del Partito Repubblicano la follia di quel fatto risiede anche nella troppa facilità con cui al giorno d’oggi un giovane problematico può “circondarsi di una cultura che celebra la violenza”, un’espressione che allude in modo chiaro al mondo videoludico e colpisce in seconda battuta le software house quotate a Wall Street.

Ora, quasi per una sorta di part condicio, è la volta di un rappresentante del Partito Democratico, l’ex-vicepresidente statunitense dell’amministrazione Obama, Joe Biden uno dei candidati nelle prossime elezioni presidenziali del 2020, una figura di spicco, dunque, abituato, così dovrebbe essere, a soppesare le parole. Infatti, in una intervista del 19 gennaio 2020 rilasciata al The New York Times, Biden nel ricordare un incontro svoltosi nello Studio Ovale della Casa Bianca con alcuni esponenti di spicco della Silicon Valley per discutere di un accordo sulla proprietà intellettuale, li apostrofa come “the little creeps” [piccoli vermi] memore che uno di essi si era vantato di essere un quasi miliardario ed un artista “because he was able to come up with games to teach you to kill people” [perché era in grado di inventare giochi per insegnarti come uccidere le persone]. E di seguito conferma trattarsi proprio dei videogiochi!

Non è il caso di scoprire l’autore che in quel momento si è vantato di una simile insipienza, si qualifica da solo, ma da qui prendersela con i videogiochi e con i loro sviluppatori mi sembra eccessivo, di fare, come dice un proverbio, di tutta l’erba un fascio. Se fosse vera l’affermazione uscita da quella stanza avremmo allora centinaia di migliaia di potenziali violenti in giro per il pianeta, ma stento a crederlo perché altri sono i motivi che rendono veramente un individuo pericoloso per sé e per la gente. Il tema controverso dei videogiochi è dunque traversale tra le forze politiche e svariati possono essere i motivi che le spingono a sposare tesi che enfatizzano specificatamente il solo lato negativo, senza mai valutarlo oggettivamente nella sua complessità e con onestà intellettuale, per cui si continuerà così, purtroppo, senza i dovuti distinguo.

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