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Wes Anderson: i 3 migliori film del regista

di Francesco Schinea

Pubblicato il 2023-09-30

In occasione dell’uscita di Asteroid City, scopriamo quali sono i migliori film di Wes Anderson.

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Simmetrie, colori a pastello ed una cura estetica maniacale. Stiamo parlando dello stile inconfondibile di uno dei registi più riconoscibili del ventunesimo secolo: Wes Anderson.

Si tratta di un periodo particolarmente intenso per il regista statunitense. Mentre al cinema arriva Asteroid City (qui trovate la nostra recensione), debuttano su Netflix anche i suoi corti.

In occasione dell’uscita dei suoi nuovi progetti, andiamo dunque a ripercorrere la filmografia di Wes Anderson, con quelli che sono a nostro avviso i suoi migliori film.

Grand Budapest Hotel

Il titolo più scontato, ma nella top 3 dei film di Wes Anderson non può mancare quello più celebre. Ed è anche la sua opera più completa, quella in cui vi è il perfetto equilibrio tra forma e contenuto.

Grand Budapest Hotel è un raffinato racconto nel racconto, quella metanarrazione che è poi diventata una costante nei progetti del regista. Il film narra le vicende del concierge dell’omonimo hotel, Monsieur Gustave (Ralph Fiennes), che intrattiene relazioni amorose con diverse ospiti della struttura.

Alla morte di una di esse, Madame D. (Tilda Swinton), Gustave scopre di aver ottenuto in eredità un prezioso dipinto. Il fatto scatena l’indignazione della famiglia dell’anziana. L’incipit di una stravagante avventura che porta Gustave a fidarsi solo del nuovo inserviente dell’albergo, Zero (Tony Revolori).

Ben nove candidature agli Oscar, tra cui quella per film e regia, e quattro statuette conquistate: costumi, trucco, scenografia e colonna sonora.

Grand Budapest Hotel

Fantastic Mr. Fox

Fantastic Mr. Fox è il primo tentativo di Wes Anderson di adattare un racconto di Roald Dahl, prima dei recentissimi cortometraggi (La meravigliosa storia di Henry Sugar, Il cigno ed Il derattizzatore). Ed è soprattutto il suo primo lungometraggio d’animazione. Ma non fatevi ingannare dalla scelta dell’animazione, perché anche qui si nota in tutto e per tutto la mano del regista.

Fantastic Mr. Fox racconta le vicende di una volpe che, dopo aver promesso alla moglie di non rubare mai più negli allevamenti, pianifica dei nuovi furti, con conseguenze catastrofiche per la sua famiglia e non solo.

Il film è indubbiamente tra i più riusciti della carriera di Wes Anderson. Visivamente è impeccabile, con la tecnica dello stop-motion e più in generale il genere animato a sposarsi alla perfezione con lo stile del regista. Non è un caso che qualche anno dopo Wes sia tornato a realizzare un film d’animazione: L’isola dei cani.

Wes Anderson
Fantastic Mr. Fox

L’isola dei cani

Siamo nel 2018. Wes ha ormai raggiunto la notorietà dopo oltre 20 anni di carriera ed il successo planetario ottenuto, tra gli altri, grazie a Grand Budapest Hotel. In questo contesto arriva l’ultima grande perla del cineasta texano. L’isola dei cani è un meraviglioso e fantasioso ritorno all’animazione stop-motion.

Il film è ambientato nel Giappone del 2038, in cui un’epidemia si diffonde tra i cani della città di Megasaki. La cosiddetta “influenza canina” spinge Kobayashi, sindaco della città, ad ordinare la quarantena su un’isola di rifiuti per tutti i cani. Fra questi vi è anche Spots, il cane del piccolo nipote del sindaco, Atari Kobayashi. Approdato sull’isola, Atari trova la collaborazione degli altri cani, nel tentativo di ritrovare Spots.

Questo è il pretesto che dà il via ad un racconto ben strutturato, ma al tempo stesso semplice e con tanto cuore. Una storia capace di commuovere e far perdere lo spettatore nel mondo immaginato da Wes Anderson.

Wes Anderson
L’isola dei cani

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