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Il confine tra arte e videogiochi: quando l’esperienza videoludica va oltre

di Giulia Arcoraci

Pubblicato il 2023-10-18

Spesso immergersi nei videogiochi che sono creati e inventati dagli sviluppatori diventa più un’esperienza personale che un semplice momento di intrattenimento.Assassin’s Creed: quando storia, arte e videogiochi diventano una cosa solaPentiment: vivere in un manoscritto miniatoThe Master’s Pupil: esplorare i dipinti di Claude MonetIl mondo dei videogiochi è tutto da scoprire! Quante volte, da videogiocatori, …

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Spesso immergersi nei videogiochi che sono creati e inventati dagli sviluppatori diventa più un’esperienza personale che un semplice momento di intrattenimento.

Quante volte, da videogiocatori, vi è capitato di rimanere stupiti da un particolare ambiente, paesaggio o personaggio, da addirittura fermare il gioco per osservarlo meglio?

“I videogiochi sono frutto dell’ingegno creativo, ed è giusto che, analogamente a quanto avviene per il cinema e l’audiovisivo, possano ricevere un sostegno, se riconosciuti come opere di particolare valore culturale.”

Queste sono le parole che il ministro Franceschini pronunciò quando, nel 2021, firmò un decreto per il tax credit dedicato ai videogiochi, esso prevede un’aliquota del 25% del costo di produzione di videogiochi italiani.

È stato un passo importante per noi, ma basta guardarsi intorno per notare come, ormai, il medium del videogioco sia andato ben oltre la sola esperienza ludica legata alla console o al PC.

In questo articolo daremo qualche consiglio di titoli artisticamente ispirati, trattando sia titoli famosi sia titoli di produzioni più piccole, sperando di invitare i giocatori a spaziare sempre di più.

Assassin’s Creed: quando storia, arte e videogiochi diventano una cosa sola

Partendo da una delle saghe più famose, non è possibile non nominare Assassin’s Creed quando si parla di titoli artisticamente ispirati.

Tralasciamo tutti i difetti e le difficoltà incontrate dalla saga e da Ubisoft, mettiamo da parte i pregiudizi e la parte più pura del gameplay di gioco.

Concentriamoci, per un momento, sulle sensazioni che abbiamo provato quando, con Ezio, saltavamo sule tegole dei tetti della città di Firenze.

Ripensate a quando avete esplorato i moli di Venezia, oppure Santa Maria Novella di Firenze, personalmente passavo ore intere solo per perdermi nelle strade di quelle città.

AC II

Ma non solo la trilogia di Ezio, Assassin’s Creed Odyssey, pur non brillando per una trama così accattivante, insegna molto a livello artistico e archeologico.

Alcuni professori e dottorandi hanno usato il titolo Ubisoft per spiegare, per esempio, la lavorazione della terracotta per la creazione della famosa ceramica greca, nel gioco è infatti possibile esplorare le zone e osservare il processo.

AC Odyssey

Nell’immagine sopra potete vedere il quartiere “Kerameikos” (ceramico), un quartiere nella zona sul lato nordoccidentale dell’Acropoli, dove si formò poi una necropoli.

All’interno del quartiere, il protagonista (Kassandra o Alexios) diranno “Vasi, vasi e ancora vasi!”, proprio perché lì si trovano le officine dei vasai.

Vi invitiamo a fare i tour storici proposti dalla Ubisoft all’interno dei suoi titoli, possono essere estremamente istruttivi, per esempio, in Assassin’s Creed Origins scoprirete le fasi del processo di mummificazione degli egizi.

AC Origins

Pentiment: vivere in un manoscritto miniato

Un altro titolo artisticamente meraviglioso da vivere è Pentiment, sviluppato da Obsidian Entertainment e presente su Xbox Game Pass.

Siamo nel XVI secolo nei panni di Andreas Maler, un’artista della Baviera che dovrà lavorare ad un manoscritto nell’abbazia di Kiersau, vicino al villaggio di Tassing.

pentiment

Con elementi RPG e investigativi, vivrete una vera avventura nel passato, in prospettiva 2D ed evocativa dell’arte miniata.

Sarà anche presente un glossario interno dove vi sarà possibile capire e scoprire tanti termini e concetti storici e artistici.

Il gameplay è molto ridotto, in quanto assomiglia più a un romanzo virtuale con elementi thriller, eppure la storia riesce a toccare alcune corde interne, e lo stile del gioco saprà stupirvi.

The Master’s Pupil: esplorare i dipinti di Claude Monet

Ora un titolo minore, se non quasi sconosciuto, un puzzle game dipinto a mano da Pat Naoum. Il titolo ci farà scoprire la vita dell’artista francese Monet, tra le difficoltà (come la cecità) e le bellezze.

Il titolo è presente su Nintendo Switch e PC/Mac per un prezzo di circa 14,99€.

Questo titolo è forse uno degli esempi più diretti e importanti di come l’arte della pittura possa mescolarsi con l’elemento videoludico.

Dipingere a mano un medium “virtuale” è l’espressione più alta del mondo artistico, videoludico e perché no, anche cinematografico.

In quest’occasione vi consigliamo di vedere il film del 2017 dedicato a Vincent Van Gogh e interamente dipinto a mano (da ben 125 artisti!), Loving Vincent.

Sempre su Van Gogh, nominiamo in ultimo un piccolo videogioco che richiama lo stile di The Master’s Pupil, stiamo parlando di Starry Knight, del 2021 (su Steam).

Il mondo dei videogiochi è tutto da scoprire!

Molti titoli tripla A, sicuramente, richiamano all’arte, basti pensare a Diablo IV che richiama la Divina Commedia (“la diabolica Commedia”) dantesca e le opere di Gustave Doré, pittore famoso per le sue illustrazioni dantesche.

Ma in questa sede è forse più interessante soffermarsi su titoli di piccole produzioni, titoli spesso semi sconosciuti su cui però tante persone si impegnano per creare esperienze uniche.

Tornando in Grecia, abbiamo Apotheon, titolo del 2015 che richiama lo stile dell’arte greca, in particolare gli elementi stilizzati delle ceramiche.

Passando al versante nipponico, nominiamo Okami della Capcom (2006), titolo che successivamente ispirò anche altre produzioni, come per esempio Sakuna of Rice and Ruin, sviluppato dalla giapponese Edelweiss nel 2020.

Questi titoli si ispirano maggiormente all’arte ukiyo-e, le “immagini fluttuanti” del Giappone, ossia le xilografie.

Anche Ghost of Tsushima, titolo tripla A della Sucker Punch Productions, è un gioco fortemente ispirato dalla cultura e dell’arte buddhista e giapponese, con paesaggi mozzafiato.

Hades, di Supergiant Games, è stata una grande rivelazione del 2018 e un titolo molto amato: qui la creatività degli artisti reinterpreta le divinità greche, creando uno stile e ambienti davvero accattivanti.


Un’altra interessante produzione riguarda il titolo chiamato Gris dello sviluppatore spagnolo Nomada Studios e pubblicato da Devolver Digital.

Si tratta di un platform-adventure, è un’esperienza più che un videogioco vero e proprio, i colori evocativi fanno da padroni, esplorando un mondo che sembra aver perso il suo colore e scoprendo il passato di Gris.


Negli ultimi tempi anche la pixel art è stata ripresa, per esempio nei due titoli di Coffee Talk dello studio indonesiano Toge Productions. Una graphic novel virtuale dove scopriamo le storie dei bizzarri clienti del nostro bar.

La lista è piuttosto lunga, vi nominiamo, a titolo informativo, anche i seguenti titoli: Child of Light di Ubisoft (richiama lo stile degli acquerelli), Journey di Thatgamecompany, Hollow Knight.

Come produzioni più importanti, va nominato anche il mondo di Horizon Zero Dawn, titolo che richiama non solo l’arte, ma anche elementi antropologici.

Il videogioco, come vedete, è ormai possibile intersecarlo con tante discipline, molti esperti hanno collaborato a creare videogiochi: storici, archeologi.

Pensate anche solo a Starfield che ha ricevuto l’approvazione dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) per lo stile artistico con cui è stato costruito il gioco, aderente alla realtà.

E voi, quali sono i videogiochi che più vi hanno emozionato, esplorandone gli scenari e i paesaggi?

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