Il cloud e lo streaming sostituiranno il modo di giocare tradizionale?
Sembra proprio che nel prossimo futuro qualcosa cambierà in materia di gaming. Come già è successo per il vinile e per i cd in campo musicale, anche il supporto fisico dei videogiochi potrebbe imboccare il viale del tramonto. Infatti, stando alle ultime dichiarazioni di Jez Corden, uno dei redattori di Windows Central, Sony starebbe lavorando […]
Sembra proprio che nel prossimo futuro qualcosa cambierà in materia di gaming. Come già è successo per il vinile e per i cd in campo musicale, anche il supporto fisico dei videogiochi potrebbe imboccare il viale del tramonto. Infatti, stando alle ultime dichiarazioni di Jez Corden, uno dei redattori di Windows Central, Sony starebbe lavorando per migliorare i server e incrementare le infrastrutture del PlayStation Network per renderlo più efficiente e performante alle esigenze di un'utenza sempre più vasta.
Ciò vuol dire che la compagnia giapponese, soprattutto in vista della nuova PlayStation, si affiderebbe al cloud e allo streaming non solo, come già avviene, per i film, ma anche per il settore videoludico. Non sarebbe la prima volta, in quanto la stessa Nintendo, per far girare alcuni giochi sullo Switch e per aggirare le sue limitazioni di hardware, utilizza il servizio sopramenzionato.
Microsoft, dal canto suo, non sta a guardare e non vuole farsi trovare impreparata: durante la sua conferenza tenutasi all'E3 2018, la casa di Redmond ha sottolineato la precisa volontà di puntare su questa piattaforma virtuale in occasione della next-gen.
Ora, per quanto veda di buon occhio queste soluzioni completamente digitali, anche perché, in questo modo, i titoli verrebbero offerti senza nessuna limitazione di tempo e di spazio, occorre, però, precisare che il passaggio totalmente al cloud diventa possibile a condizione di avere una connessione Internet super veloce, di tipo fibra ottica, che garantisca velocità e continuità di trasmissione dei dati. La domanda, allora, che di conseguenza sorge, è : a che punto è lo stato del cablaggio su tutto il nostro territorio nazionale perché non si creino utenti di seria A e di serie B? Ecco, perciò, che, secondo me, gli investimenti in questo campo dovrebbero essere tra le priorità di un programma di sviluppo serio, al passo coi tempi, perché, purtroppo, la realtà ci mostra ancora un impegno delle istituzioni non sempre all'altezza delle società più avanzate.
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