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Banishers: Ghosts of New Eden – Recensione

di Antonio Cordone

Pubblicato il 2024-03-01

Si tratta forse del gioco più importante realizzato da Don’t Nod, gia sviluppatori di Vampyr, Life is strange e Jusant. Tutti giochi molto validi ma rispetto a questo paiono davvero piccole produzioni. Banishers: ghosts of New Eden è un’avventura di ampio respiro ricca di esplorazione, dialoghi e combattimenti in cui si mescolano tante ispirazioni. Infatti …

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Si tratta forse del gioco più importante realizzato da Don’t Nod, gia sviluppatori di Vampyr, Life is strange e Jusant. Tutti giochi molto validi ma rispetto a questo paiono davvero piccole produzioni. Banishers: ghosts of New Eden è un’avventura di ampio respiro ricca di esplorazione, dialoghi e combattimenti in cui si mescolano tante ispirazioni. Infatti sotto alcuni aspetti ricorda in alcuni tratti The Witcher 3 e Hellblade.

Trama

Il 7 giugno 1695 Antea Duarte e Ruaidhrigh mac Raith, conosciuto come Red, sono una coppia di epuratori (i banisher del titolo). Vengono chiamati da un loro collega e mentore Charles a New Eden, un insediamento coloniale dell’America del nord colpito da una terribile maledizione. I cittadini non riescono più a dormire, preda di atroci incubi, mentre fantasmi e altre creature dell’oltretomba infestano le aree limitrofe, rendendo impossibile spostarsi in maniera sicura. Per tutti rimanere li vorrebbe dire andare incontro a morte certa ma fuggire non risulta la soluzione più semplice. Giunti sul luogo scopriranno che Charles è stato ucciso dalla maledizione che ha colpito la citta. Si tratta di un incubo, il più terrificante e forte tra le varie tipologie di fantasmi e spettri.

Banishers: Ghosts of New Eden 4

Durante lo scontro con l’entità che infesta la città, Antea infatti viene colpita a morte e Red finisce in fin di vita nelle gelide acque del New England, dalla cui letale morsa riesce a sfuggire solo grazie all’aiuto di un’inaspettata alleata. Al suo risveglio, Red si trova solo in una grotta sperduta senza sapere cosa fare e con la mente offuscata del dolore per la perdita della sua amata. Mentre l’epuratore cerca di far pace con i propri sensi di colpa si imbatte però nel fantasma di Antea, rimasta imprigionata nel mondo dei vivi per due ragioni: la prima è che il suo corpo non ha ricevuto una degna sepoltura ed è ancora tenuto in ostaggio a New Eden dalla creatura che l’ha assassinata, mentre la seconda è che il suo spirito, per qualche oscura ragione, sente di avere ancora qualche conto in sospeso con il mondo dei vivi.

Vita ai Vivi, Morte ai Morti

Arrivati a questo punto del gioco ci si troverà di fronte a uno dei dilemmi morali tipici dei giochi prodotti da Don’t Nod: tenere fede al credo dei Banishers e cercare di accompagnare l’amata fino al definitivo trapasso, o tentare il tutto per tutto con un antico rituale che per essere eseguito prevede il sacrificio di persone in vita.

antea

Da qui parte la vera avventura dove si legano il dramma vissuto dalla coppia e la maledizione che affligge New Eden. Caratterizzato da lunghi dialoghi con NPC e crocevia a scelte multiple, si potrà cosi, scoprire il passato di questo borgo. Ogni cosa collega a misteri che, risolvendoli, faranno capire il perché di questa forte maledizione.

Gameplay

Sicuramente i punti di forza di Banishers: Ghosts of New Eden sono l’intensità della storia, la narrazione di alto livello e le modalità attraverso cui il giocatore si sentirà coinvolto in un mondo autentico e con personaggi credibili. Evidenzia una caratteristica di Don’t Nod la presenza di temi sociali, umani e intrecci politici, cosa già vista in altri loro titoli.

Banishers: Ghosts

Non si tratta di un open world ma più di un open map molto simile a quello visto in God of War. Sicuramente il mondo creato é davvero vasto e ospita molte attività secondarie e segreti da scoprire. Anche sotto questo aspetto ricorda molto The Witcher 3.
Da puntualizzare che, la storia principale, comunque si snoda su percorsi abbastanza lineari e guidati. Questo forse penalizza alcuni aspetti del gioco. Magari un open world sarebbe stato davvero molto stimolante per come viene strutturata la trama e il ruolo, in questo mondo, dei due protagonisti.

L’amore in combattimento

Antea e Red dimostrano il loro forte legame anche durante il combattimento. Davvero bella l’idea di creare questo dualismo tra i loro con la possibilità di alternarli durante gli attacchi. Addirittura sviluppando, col proseguo del gioco, momenti in cui si guadagnano dei bonus passando da uno all’altro. Red infligge danni sensibilmente maggiori contro gli avversari in carne ed ossa, mentre Altea può epurare i demoni in pochi colpi e dissolvere lo scudo spettrale che protegge alcuni nemici.

Banishers: Ghosts of New Eden 3

Forse l’unica nota negativa del kombat risulta essere il numero esiguo di combo. A volte questo rende i fight abbastanza monotoni.
Il gioco si caratterizza per una grande anima ruolistica. Questa permette di personalizzare e potenziare l’equipaggiamento anche grazie alle tante risorse presenti nell’ambiente. Inoltre, in alcuni casi, risolte delle missioni secondarie si possono ottenere oggetti e armi.

Nemici

Il catalogo dei nemici incontrati risulta abbastanza limitato sia per quanto riguarda la tipologia sia per come sono strutturati graficamente. Anche le loro caratteristiche di attacco o difesa possono risultare ripetitive. Diverso discorso per quanto riguarda i boss che sono molto ben strutturati a livello visivo e ben diversificati. Grazie a un moveset curato e variegato, inoltre, questi nemici sono protagonisti di alcune delle sequenze più intense e riuscite dell’intera produzione.

Comparto tecnico

Banishers Ghosts of New Eden si presenta al pubblico come un prodotto pregevole, graziato da una direzione artistica particolarmente ispirata. Pur non trattandosi certo del più impressionate tra i progetti realizzati con Unreal Engine 5, l’opera allieta i sensi con un ventaglio di scorci genuinamente suggestivi, sfoggia modelli poligonali di buona fattura e mostra una gradevole cura per i dettagli.

Banishers: 2

Su console, il gioco possiede le classiche modalità di visualizzazione Qualità e Performance, con la prima che promuove la risoluzione a danno della fluidità e la seconda che sacrifica la definizione sull’altare del frame rate. Quest’ultima risulta davvero convincente. L’avventura mantiene 60fps granitici per gran parte del tempo di gioco, al netto di qualche piccolo cedimento nelle situazioni più concitate, che comunque non intacca la godibilità generale dell’esperienza.

Audio

L’aspetto tecnico inerente all’audio va davvero elogiato. Una scelta musicale davvero pregevole, un doppiaggio in inglese che valorizza ogni scelta fatta con i personaggi e degli effetti sonori di alta qualità rendono il gioco davvero splendido e godibile.

Banishers: Ghosts of New Eden 1

Considerazioni generali

Il gioco merita davvero degli elogi, considerando che non parliamo di un tripla A. E ancora una volta, dopo Jusant, Don’t Nod risulta essere una casa che sta davvero meritando il successo. Sarebbe davvero bello vederli affrontare altre produzioni simili magari addirittura creando una simil saga.

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8.5
Banishers: Ghosts of New Eden risulta essere un action RPG davvero meritevole. Don't Nod con questo titolo fa capire ancora una volta che la scrittura risulta essere la loro caratteristica principale. Sono riusciti a rendere piacevole un gioco che tocca tremi importanti e soprattutto un ambientazione davvero oscura. Forse la cura di qualche piccolo asp[etto lo renderebbe quasi perfetto. Consiglio davvero di non perdervi tutti i misteri legati a New Eden.

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