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Assassin’s Creed: I nuovi capitoli sono meglio dei vecchi?

di Daniele Dituri

Pubblicato il 2024-03-02

Stando ai rumor si avvicina sempre di più il trailer di Assassin’s Creed: Codename Red, quarto capitolo di stampo GDR della saga. È tornato poi in auge Black Flag grazie al lancio non esattamente incredibile di Skull and Bones. Abbiamo deciso quindi di fare un confronto tra i capitoli più classici e amati dai nostalgici …

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Stando ai rumor si avvicina sempre di più il trailer di Assassin’s Creed: Codename Red, quarto capitolo di stampo GDR della saga. È tornato poi in auge Black Flag grazie al lancio non esattamente incredibile di Skull and Bones. Abbiamo deciso quindi di fare un confronto tra i capitoli più classici e amati dai nostalgici della saga con i nuovi capitoli GDR.

Come Assassin’s Creed si è evoluto nel tempo

La prima enorme differenza è proprio il totale cambiamento avvenuto nel gameplay. I primi nove Assassin’s Creed si basavano principalmente su attacco con quadrato/X e contrattacco con triangolo/Y. Ovviamente erano presenti anche altre meccaniche e non sono mancate modifiche dato che il primo titolo era del 2007 e il nono del 2015. Lo scheletro del gameplay è però sempre rimasto lo stesso. Nel 2017 arrivò poi Assassin’s Creed Origins. Oltre ad essere il primo titolo GDR della saga, segnava anche una prima volta in cui tra un capitolo e il suo sequel passarono due anni, escludendo Assassin’s Creed I e II.

Assassin's Creed II Firenze

Da qui in poi la saga ha preso una strada completamente diversa. Il combattimento prenderà spunto dalle opere action di quegli anni, allontanandosi dal gameplay più casual. Adesso l’attacco si divide in leggero e pesante da fare rispettivamente con dorsale e grilletto destri. È possibile poi parare tramite il dorsale sinistro e utilizzare l’arco tramite il grilletto sinistro. Prende poi un enorme valore la schivata che passa al tasto quadrato/X.

Probabilmente lato gameplay è stato il cambiamento meno sentito dai fan di vecchia data. Avrà sicuramente fatto storcere il naso a qualcuno ma parliamo comunque di un’evoluzione, seppur radicale, del classico gameplay.

Progressione del titolo

Con il passaggio al GDR Ubisoft non ha voluto solamente aggiungere alcune meccaniche e dare qualche scelta al giocatore, ha deciso invece di stravolgere completamente la saga. Se l’albero delle abilità era presente anche in capitoli più vecchi, con la nuova trilogia hanno deciso di inserire in modo massivo i livelli, sia del giocatore che degli avversari. Questa scelta è stata forse la più criticata dal pubblico poiché costringeva i giocatori a dover potenziare il proprio personaggio prima di poter svolgere alcune missioni principali.

L’apice, in negativo, è stato raggiunto da Assassin’s Creed Odyssey nel quale un assassinio furtivo su un nemico di 2/3 livelli superiore comunque non lo uccideva. Bastavano poi pochissime missioni della storia per trovare nemici overlivellati, obbligandoti quindi a stoppare la storia per aumentare di livello. Assassin’s Creed Valhalla alleviava molto questo problema rendendo fattibili anche scontri con nemici decisamente più forti, aumentando la velocità di progressione dei livelli e permettendo di uccidere in un colpo solo in stealth.

I titoli vecchi, d’altra parte, risultavano davvero troppo semplici e il pubblico si era quindi stufato di vincere scontri contro numerosi nemici semplicemente contrattaccando ogni colpo avversario. A mio avviso un gameplay via di mezzo tra Valhalla e i vecchi capitoli sarebbe il punto d’incontro per tutti i fan della saga.

Trama

Se entrambe le categorie degli Assassin’s Creed puntavano a ripercorrere fatti storici reali uniti a personaggi e avvenimenti di fantasia, il modo di raccontare è decisamente cambiato negli anni. I primi capitoli della saga puntavano molto sul realismo e la presenza di personaggi storici di spicco. Non mancavano alcune rivisitazioni della storia e alcuni fatti “magici”. Ma in genere i titoli puntavano molto alla fedeltà e al realismo. Con i nuovi capitoli GDR si è un po’ perso questo spirito. Non mancano di certo avvenimenti e personaggi storici, prendono però sempre più piede “poteri magici” e avvenimenti surreali. Armi ghiacciate o infuocate, onde d’urto, nemici non umani e molto altro sono all’ordine del giorno.

La durata dei titoli è poi cambiata drasticamente. Se i primi giochi erano ambientati in una, o comunque poche, città ricca di dettagli e avevano una durata della sola trama dalle 10 alle 20 ore, i nuovi capitoli sono ambientati in intere zone geografiche open world, con spesso zone intermedie tra una città e l’altra prive di quest o dettagli particolarmente interessanti e soprattutto una durata che va dalle 25/30 ore fino a superare le 50. Sinceramente ho trovato alcuni capitoli, soprattutto i primi davvero troppo brevi, trovo però i nuovi Assassin’s Creed GDR davvero troppo lunghi. Ma non per le ore in se, magari poter giocare un gioco di qualità così lungo. Il problema sono però i numerosissimi riempitivi fini a se stessi, inseriti solo per far durare ore ed ore in più il gioco.

Assassin's Creed Valhalla

Il miglior Assassin’s Creed è…

Per concludere abbiamo un’Assassin’s Creed migliore? Io penso di no, abbiamo semplicemente dei giochi molto diversi. Se personalmente non ho amato troppo la durata degli ultimi titoli devo anche ammettere che il gameplay di Assassin’s Creed Valhalla lo reputo forse il migliore di tutta la saga. Esistono quindi giochi diversi per giocatori diversi, sta a voi dirci quale tipologia di gioco preferite. Fatecelo sapere tramite i nostri social e restate sintonizzati su Hynerd.it per notizie dal mondo videoludico.

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