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It Follows: La paura si nasconde fra noi – Recensione

di Raphael Tonchia

Pubblicato il 2020-12-16

It Follows è il secondo lungometraggio scritto, prodotto e diretto da David Robert Mitchell, dopo aver girato la commedia drammatica The Myth of the American Sleepover del 2010.La Trama (Spoiler):Cosa ci insegue?Un film nuovo che non dimentica il passatoI Consigli della redazione Il regista parte dai suoi sogni ricorrenti, in cui viene inseguito costantemente da …

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It Follows è il secondo lungometraggio scritto, prodotto e diretto da David Robert Mitchell, dopo aver girato la commedia drammatica The Myth of the American Sleepover del 2010.

Il regista parte dai suoi sogni ricorrenti, in cui viene inseguito costantemente da persone sconosciute, per dare vita a questa pellicola, presentata nel 2014 al Festival di Cannes e al Torino Film Festival, ottenendo un buon successo.

Una delle primisse scene di It Follows.
It Follows

La Trama (Spoiler):

Il film si apre con una ragazza che, presa dall’ansia e dalla paura di essere inseguita, inizia un’incessante fuga verso la spiaggia dove, successivamente, verrà ritrovata morta con le gambe spezzate.

Cambiando scenario, si fa la conoscenza della protagonista Jay (Maika Monroe) intenta a rilassarsi in piscina prima dell’uscita serale con Hugh (Jake Weary). I due non perdono tempo e si ritrovano nella macchina di lui per fare sesso. Finito l’amplesso, Hugh “cloroformia” la ragazza e la lega seminuda a una sedia al centro di un palazzo fatiscente.

Qui il ragazzo svelerà a Jay di averle trasmesso una sorta di maledizione, attraverso la quale la teenager sarà costantemente inseguita da qualcuno (che potrà anche assumere le fattezze di persone a lei care). Per sopravvivere a tale entità, Jay dovrà fuggire senza mai guardarsi indietro e farsi prendere.

Cosa ci insegue?

Tutti almeno una volta nella vita hanno provato la paura e l’ansia di essere inseguiti da qualcuno di sconosciuto, un individuo che silenziosamente e improvvisamente appare alle spalle. Il regista gioca molto bene su questa dinamica aggiungendo un pizzico di soprannaturale all’aggressore, nonostante sia molto complicato distinguerlo da una persona qualunque.

Colui o colei che insegue Jay assume diverse forme durante tutto It Follows: a volte donne e uomini completamente nudi o sanguinanti con ferite lunghe tutto il corpo, altre con indumenti lerci e sudici, fino ad arrivare alla figura di un bambino.

It Follows

Questa creatura si riesce a confondere tra le persone che circondano Jay e i suoi amici, nonostante si possa notare come, con un passo davvero lento e inquietante, punti sempre dritto alla vittima, che è l’unica a poterlo vedere. Interessante la scena a inizio film in cui Hugh nota una donna vestita di giallo all’interno del cinema e, facendola notare a Jay che però non la vede (come lo spettatore), capisce di dover scappare per non essere catturato dalla creatura.

Lo spettatore si identifica con la protagonista non riuscendo a percepire l’incubo persecutorio del ragazzo, cosa che cambierà dopo la trasmissione della maledizione tramite rapporto sessuale.
Nulla si sa sull’origine di questa entità e sulle sue motivazioni. Le uniche informazioni riguardano il fatto che, una volta raggiunto e ucciso il bersaglio principale, la maledizione di It Follows tornerà nelle mani del possessore precedente.

Le vittime si ritrovano potenzialmente all’interno di un circolo vizioso senza fine, dal quale è impossibile scappare.

Jay (It Follows)

Un film nuovo che non dimentica il passato

Lungo l’intero It Follows si possono notare notevoli richiami ai maestri dell’horror degli anni Settanta-Ottanta.
Se da una parte l’ambientazione in pieno autunno e con una quasi totale assenza di adulti nella cittadina faccia pensare immediatamente a Nightmare – Dal profondo della notte (1984) di Wes Craven, dall’altra si percepiscono le influenze carpenteriane.

Infatti, dalle riprese dietro i cespugli che spiano Jay, che ricordano molto Michael Myers in Halloween – La notte delle streghe (1978), si passa all’ideazione della creatura, ossia un’entità che può prendere qualsiasi forma, proprio come in La Cosa del 1984.

Il film ha un forte richiamo per quanto riguarda Rabid – Sete di sangue di David Cronenberg del 1977, in cui, come in It Follows, la protagonista è costretta a contagiare gli altri per poter sopravvivere, usando in alcuni casi il sesso come strumento per incastrare le vittime. E ancora, l’essere di It Follows cammina minacciosamente con passo lento, quasi impacciato, ricordando senza appello le movenze e i gesti degli zombie apparsi per la prima volta in La notte dei morti viventi (1968) di George A. Romero.

It Follows

Non mancano, inoltre, riferimenti alla letteratura con la citazione esplicita da L’idiota di Dostoesvskij durante la scena in cui Yara (Olivia Luccardi, amica della protagonista) legge il romanzo da uno strano e-book a forma di conchiglia.

A tale proposito, il regista gioca con l’indeterminazione del tempo. David Robert Mitchell accompagna lo spettatore in un’ambientazione prevalentemente anni Ottanta (i vestiti dei protagonisti, i televisori a tubo catodico e le auto in questa oscura Detroit) con alcuni elementi contemporanei come, appunto, l’e-book sopracitato.

L’obiettivo è proprio quello di conferire alla pellicola un senso di smarrimento, non attribuendole un periodo storico preciso e definito.

It Follows

Nonostante alcuni evidenti errori di sceneggiatura, come quando la reazione del gruppo amici appare totalmente disinteressata di fronte alla morte di uno di loro, il regista porta a casa un film davvero originale.

Infatti, la pellicola non si serve assolutamente di strutture claustrofobiche per creare un senso d’ansia e di paura, bensì di spazi aperti (con campi lunghi e inquadrature ampie) dai quali può sempre sbucare una minaccia.
Come in ogni film horror che si rispetti, anche in It Follows è presente un significato sociale. La questione del fare sesso il più presto possibile, per liberarsi della maledizione, può essere considerata infatti come un’analisi del pericolo delle malattie sessualmente trasmissibili, identificando ciò con la creatura di It Follows, che non a caso non ha un profilo specifico e ben delineato.

Menzione onorevole per la colonna sonora di Disasterpiece, che sa come rendere felici tutti i fan di Stranger Things o affini. L’ampio utilizzo del sintetizzatore permette al compositore di realizzare suoni elettronici efficaci sia per colorare i momenti più ansiogeni (come il pezzo Heels che suona ogni qualvolta appare l’entità) sia per quelli più sereni e tranquilli, in cui i giovani guardano con malinconia al proprio futuro.

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I Consigli della redazione

Se vi è piaciuto It follows, la redazione vi suggerisce:

  • Rabid – Sete di sangue (1997)
  • La Cosa (1982)
  • The Hitcher – La lunga strada della paura (1986)

Il trailer di It Follows

7.5

It Follows è un horror che divide e che fa discutere. Potrà piacere a tanti e deludere altrettanti. David Robert Mitchell crea un horror davvero originale per quanto riguarda il panorama odierno, portando all'esterno le vicende senza dare troppe informazioni circa l'origine e le motivazioni della creatura che perseguita Jay. Nonostante vi siano alcuni errori di sceneggiatura che fanno storcere un po' il naso, si ha tra le mani un ottimo thriller horror che riesce, prendendosi i suoi tempi, a mantenere lo spettatore in una tensione costante. Grazie anche a una colonna sonora efficace e splendida (per chi apprezza l'elettronica pop), la pellicola sa come dosare la giusta inquietudine senza esagerare, nonostante qualche jumpscare non necessario. Esame superato per il regista. Adesso si attende il suo nuovo thriller Under The Silver Lake, siete curiosi?

  • Originalità nel creare un horror senza espedienti claustrofobici
  • Rimandi a capolavori horror del passato
  • Un cast di sconosciuti che risulta discreto per la tipologia di film
  • Soundtrack impeccabile
  • Non ci sono gocce di sangue e alcuni fan del genere potrebbero non apprezzare
  • Alcuni jumpscare un po' scontati
  • Sono presenti alcuni errori di sceneggiatura

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