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Netflix: tempo di abbassare le tariffe!

di Matteo Rossi

Pubblicato il 2020-03-25

Quando Netflix arrivò sul mercato italiano, quasi 5 anni fa, rivoluzionò il modo di guardare film e serie Tv.Netflix e gli investimenti miratiConcorrenza serrataConfronto dei prezzi: Netflix è in netto svantaggioNetflix è più che una piattaforma, è uno stile di vita In un momento storico martoriato dalla pirateria online, il colosso della silicon valley ha …

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Quando Netflix arrivò sul mercato italiano, quasi 5 anni fa, rivoluzionò il modo di guardare film e serie Tv.

In un momento storico martoriato dalla pirateria online, il colosso della silicon valley ha saputo spargere il giusto deterrente, proponendo prodotti di qualità ad un prezzo minimo rispetto alla concorrenza dell’epoca.

Ai tempi, infatti, l’unico servizio paragonabile a Netflix era Sky Go, legato indissolubilmente all’abbonamento Sky dal tariffario decisamente più esoso.

In un lustro, tuttavia, il mercato è completamente cambiato ed il mercato dello streaming sta cominciando ad essere affollato.

Il modello Netflix ha fatto scuola e ha visto nascere concorrenza agguerrita: tra tutti Prime Video, Apple Tv +, l’italiana piattaforma Infinity e il neo-arrivato Disney +.

Ciò che accomuna le 4 piattaforme rivali è il prezzo più economico rispetto a Netflix richiesto dall’attivazione dell’abbonamento.

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Netflix e gli investimenti mirati

L’ultima modifica al tariffario è risultata in un aumento del prezzo per l’accesso all’abbonamento base. Netflix ha giustificato la mossa palesando la necessità di fare cassa per investire ulteriore denaro nelle produzioni originali.

Netflix investe infatti ogni anno miliardi di dollari per realizzare serie tv originali che riscuotono regolarmente grande successo di pubblico (la critica invece è spesso più severa).

Tra la varie piattaforme, questa rimane infatti quella che propone più materiale originale, elemento che giustifica il dominio che ha sul mercato dello streaming.

Ma in passato molti re sono caduti all’apice del proprio potere ed il destino di Netflix potrebbe essere il medesimo.

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Concorrenza serrata

Ogni singola piattaforma sta investendo per incrementare le proprie produzioni originali e nel corso del tempo il gap di contenuti con Netflix sarà sempre più sottile.

Tra tutti l’avversario più temibile potrebbe essere proprio Disney +, grazie alle infinite licenze sotto il suo tetto, alcune delle quali sottratte proprio dalla società californiana (le serie Marvel).

Non bisogna tuttavia sottovalutare lo strapotere di Amazon e Apple che, se sono entrati nel mercato, non l’hanno sicuramente fatto per guardare la concorrenza dal basso verso l’alto.

In un probabile prossimo scenario, in cui ciascuna piattaforma offre sterminati contenuti, oltre alla qualità dei medesimi anche il prezzo dell’abbonamento giocherà un ruolo chiave.

Confronto dei prezzi: Netflix è in netto svantaggio

Al momento un abbonamento completo al servizio Netflix ha un prezzo di 15,99 euro mensili, più del doppio rispetto ai 6,99 euro di Disney +, il triplo rispetto a Apple TV+ (4,99 euro) e il quadruplo di Prime Video (compreso nel pacchetto Prime con un costo di 3,99 euro al meso).

Come è chiaro dati alla mano, i costi dell’utenza giocano tutti a favore della concorrenza.

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Netflix è più che una piattaforma, è uno stile di vita

Uno dei motivi che ha scatenato il successo di Apple è che i suoi prodotti sono diventati un vero e proprio simbolo all’interno della società moderna.

Essere un utente Apple è uno status quo che porta i prodotti ad essere considerati aldilà dell’effettiva qualità. Analogalmente, Netflix è in breve tempo entrato nella cultura occidentale.

Netflix & Chill è un’espressione che chiarisce questo aspetto, evidenziando come Netflix sia diventato sinonimo di streaming di serie tv, come Playstation di videogame e così via.

Questo dettaglio contribuisce in maniera decisiva al successo della piattaforma che deve il proprio dominio anche all’immagine che si è creata grazie alle campagne virali social.

La campagna stellare fatta da Disney + è forse ciò che più di tutto può minare lo strapotere del re dello streaming. In America, dove il serivzio è attivo già da qualche mese, i dati sono a favore della fabbrica dei sogni.

Gli utenti abbonati al servizio si sono moltiplicati in pochissimo tempo e le sessioni di streaming risultano essere più lunghe sulla piattaforma Disney che su qualsiasi altra.

Questo vuol dire che chi inizia la visione programmi su Disney + interrompe lo streaming meno facilmente che su Netflix o Prime Video.

La differenza di qualità dei prodotti è estremamente sottile tra le varie controparti ed il gusto personale, quindi, associato al prezzo richiesto, giocano il ruolo chiave per la scelta dell’abbonamento da sottoscrivere.

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Un mancato aggiustamento del prezzo, quindi, potrebbe far crollare l’impalcatura su cui si erge l’impero: stai all’occhio cara Netflix, nessuno rimarrebbe soddisfatto da un tuo tonfo sonoro!

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