Mortal Kombat 1, Recensione: Flawless Victory!

Mortal Kombat 1 è il nuovo capitolo della saga sviluppata da NetherRealm Studios, in uscita per Xbox Series X|S e PlayStation 5 il prossimo 19 settembre. Nel corso del SummerGame Fest o in altre manifestazioni videoludiche, Ed Boon (co-direttore del team dietro Mortal Kombat e Injustice) ha più volte dichiarato che con questo nuovo titolo […]

mortal kombat 1

Mortal Kombat 1 è il nuovo capitolo della saga sviluppata da NetherRealm Studios, in uscita per Xbox Series X|S e PlayStation 5 il prossimo 19 settembre.

Nel corso del SummerGame Fest o in altre manifestazioni videoludiche, Ed Boon (co-direttore del team dietro Mortal Kombat e Injustice) ha più volte dichiarato che con questo nuovo titolo si ripartiva da zero. Insomma, ci hanno descritto questa manovra come un vero e proprio reboot.

Ma è stato davvero così?

Ho provato Mortal Kombat 1 durante quest’early access su Xbox Series X e posso anticiparvi che, sebbene il termine “reboot” sia lievemente eccessivo, siamo davvero di fronte a un capitolo che potrebbe cambiare completamente la direzione di questa saga.

Mortal Kombat 1 o 12?

Entriamo nel vivo dicendo subito che non si tratta di un vero e proprio “ripartire da zero”. Sì, perché le vicende di Mortal Kombat 1 seguono direttamente quello che è successo alla fine dell’undicesimo capitolo della saga di picchiaduro più venduta di sempre.

Liu Kang, diventato dio del fuoco, ha intenzione di mantenere la pace tra i Regni. Dal combattimento con Kronika, questi ha rimodellato interamente l’universo in modo tale da concedere agli umani la possibilità di vivere così in armonia.

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Liu Kang Mortal Kombat 1

Come sempre, però, la pace verrà ostacolata grazie a una nuova minaccia che mina i vari Regni. Ogni cento anni, il Regno della Terra e il Regno Esterno si affrontano, mediante i loro campioni, in un Torneo Mortale. Ed è proprio per questo motivo che il dio del fuoco recluterà Raiden e Kung Lao, dopo averli recuperati dal villaggio in cui vivevano come umili contadini. Loro due, insieme all’incredibile Johnny Cage e a Takahashi Takeda (Kenshi), costituiranno il nuovo team preposto alla difesa del Regno della Terra.

Lord Liu Kang si è sbizzarrito a rimodellare completamente l’universo a suo piacimento: ha preso i personaggi storici e ne ha cambiato le personalità e le relazioni. Sarà curioso vedere quale sarà il responso del pubblico, perché questa trovata è sia divertente che rivoluzionaria e lo è ancor di più quando si conoscono le storie originali.

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Scorpion Mortal Kombat 1

Un buon pretesto, usato da NetherRealm, per rimodellare il loro universo videoludico, senza avere la necessità di presentare nuovi personaggi: per esempio anche personaggi storici, come Raiden, sono sempre identici a sé stessi, ma sono stati rimodellati in un modo così innovativo e rivoluzionario che sembra quasi di essere di fronte a un personaggio nuovo di zecca.

La campagna di Mortal Kombat 1

Per iniziare a giocare al meglio e per avvicinarvi al nuovo gameplay di Mortal Kombat 1 vi consigliamo di indirizzarvi al tutorial presente all’inizio del gioco, per poi dedicarvi all’impeccabile modalità storia. Infatti, se non avete voglia di proiettarvi direttamente alla modalità competitiva online e volete provare qualcosa di diverso dalla classica “Torre”, vi ritroverete davanti una trama ben confezionata, con delle sorprese e dei momenti sbalorditivi capace di catturare ogni giocatore fin dal primo momento.

È proprio in questa modalità di Mortal Kombat 1 che si viene a toccare con mano la vera e propria rivoluzione della saga di NetherRealm, dando la possibilità anche ai neofiti di avvicinarsi alla saga senza allontanare, però, i veterani che potrebbero rimanere un po’ spaesati grazie ai cambiamenti, ma non per questo motivo la trama risulta essere peggiore dei capitoli precedenti.

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storia mortal kombat 1

La storia è molto divertente e degna di un qualsiasi film d’azione uscito durante gli anni ‘80 e ‘90 (forse è per questo motivo che la skin di Jean-Claude Van Damme non stona per niente all’interno del videogioco); così piena di cliché da renderla accattivante, che il gamer di turno non vorrà rischiare di perdere nemmeno un secondo. Si avrà una vera e propria sensazione di assistere a un lungometraggio animato, con delle cutscene sviluppate a 30fps.

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Jean-Claude Van Damme Mortal Kombat 1

Piccola nota da elogiare in questa recensione è sicuramente il doppiaggio italiano. Di solito, mi piace giocare i videogiochi in lingua originale per apprezzare di più l’opera degli attori, ma in Mortal Kombat 1 non ho mai sentito quest’esigenza, perché ho saputo deliziarmi con le voci dei doppiatori nostrani.

Non si può dire lo stesso per il comparto sonoro: non riesco a ricordare una traccia o una melodia particolare che mi abbia fatto immergere all’interno della storia o apprezzare la dinamicità dei combattimenti.

E dopo la campagna?

La durata della storia è all’incirca di sei ore e, in seguito, il giocatore potrebbe ritrovarsi un po’ spaesato, perché al momento della recensione non sono presenti molte altre modalità da giocare in single player. Infatti, per ovviare a questo limite, sono state inserite quattro tipi di valute diverse necessarie per sbloccare le varie personalizzazioni presenti nel gioco.

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invasioni mortal kombat 1

La novità è la presenza di Invasioni: un mix tra un rogue-like e un board-game, in cui ogni tappa del tabellone può rappresentare una sfida o anche una ricompensa per i progressi compiuti. Il personaggio si muoverà su un percorso composto da caselle e si avrà la possibilità di scontrarsi in ulteriori combattimenti mortali, con delle piccole variazioni allo stile classico come, per esempio, i modificatori di forza. Un buon escamotage da sfruttare per lasciarsi andare a degli scontri violenti tipici di Mortal Kombat 1.

Sì, perché nella community del picchiaduro più venduto di sempre era presente l’incertezza sulla presenza della caratteristica peculiare di questa saga: la brutalità e la violenza degli scontri. Si temeva che questo lato sarebbe stato un po’ più attenuato, in modo tale da avvicinare anche quella fetta di pubblico non particolarmente attratta dalla visione di budella spappolate o crani frantumati.

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gameplay mortal kombat 1

Per fortuna, il nuovo titolo di NetherRealm non delude nemmeno sotto questo aspetto. Infatti, si è davanti a un gioco ancora più grottesco e splatter. Inoltre, i Fatal Blows non sono più una combo che mette la parola fine ad ogni combattimento, ma possono danneggiare in maniera importante il personaggio rendendo così le partite ancora più eccitanti e divertenti.

Come in ogni picchiaduro, il senso di soddisfazione che si raggiunge nell’andare a vincere un combattimento, dopo essere rimasti con pochissima vita, è ancora una delle sensazioni più impareggiabili che si possano provare.

Al momento della recensione è difficile dare un parere definitivo per quanto riguarda il comparto competitivo di Mortal Kombat 1; questo perché il gioco si trova ancora in early access e i server non sono ancora molto popolati. Posso però dire che ho avuto un’ottima esperienza con una connessione stabile e un feedback dei tasti che non perdeva colpi durante i combattimenti online.

Il gameplay di Mortal Kombat 1

La vera rivoluzione di questo capitolo, però, è stata dettata dall’introduzione dei Kameo Fighters. In Mortal Kombat 1, infatti, si avrà la possibilità di sfruttare un combattente che rapidamente potrà entrare in campo e cambiare le sorti di un qualsiasi combattimento. Basta la pressione del tasto giusto al momento giusto e con un’azione offensiva, il Kameo Fighter potrà aiutarvi ad assestare il colpo perfetto per innescare una combo letale, oppure spezzarne una del vostro avversario e stravolgere l’andamento del match.

Bisogna ben ricordare, però, che anche l’avversario avrà la possibilità di avere dalla sua un secondo combattente e, quindi, è necessario mantenere sempre alta l’attenzione.

Grazie proprio alla presenza dei Kameo Fighters, il gameplay diventa molto più dinamico e divertente; infatti, si avrà la possibilità di sfruttare ben 15 possibili combinazioni e, provando e riprovando, si arriva anche a capire quali di queste funzionino al meglio ottenendo così una tattica infallibile. Per esempio, una combinazione che ho ritrovato particolarmente vincente vedeva Kitana e Frost insieme; era quasi impossibile perdere un match.

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Kitana Frost Mortal Kombat 1

Su Xbox Series X, il gioco ha dimostrato di essere un vero baluardo dal punto di vista delle prestazioni: un’incredibile fluidità raggiunta con stabili 60fps durante i combattimenti e delle animazioni bellissime con gli effetti particellari e i poligoni dei personaggi perfettamente sviluppati. La console ha ben saputo reggere il confronto con un titolo del genere, senza subire cali di frame o freeze imbarazzanti.

Le battaglie sono molto fluide e in ogni momento del combattimento si ha un senso di controllo magistrale del proprio personaggio; il feedback dei tasti è esattamente ciò che si vuole all’interno di un gioco come Mortal Kombat 1.

Certo, siamo ancora molto lontani dalla rivoluzione effettuata da Street Fighter 6 al suo sistema di gameplay; il titolo di NetherRealm, infatti, a confronto anche con quello di Tekken, presenta ancora delle meccaniche un po’ lente e tecniche che i veterani sapranno riconoscere immediatamente.

Inoltre, vi segnaliamo che è stato già presentato il primo DLC previsto per la primavera 2024, con dei combattenti da non sottovalutare...

Voto:

9.5

Mortal Kombat 1

Mortal Kombat 1 rappresenta il punto più elevato della saga sviluppata da NetherRealm. La storia è degna di un lungometraggio animato, con un buon livello cinematografico che riesce a proiettare il videogiocatore all’interno di un vero e proprio film. Il gameplay è dinamico, divertente con un sistema di combo che ha subito un vero e proprio svecchiamento (sebbene non siamo ancora di fronte all’opera compiuta da Street Fighter 6), rendendoli molto più accessibili e intuibili. Purtroppo il comparto sonoro non riesce a stare al passo al corrispettivo gruppo video e, dopo la fine della storia, si ha poco da fare con le modalità Invasioni e Torri.

  • Il gameplay è dinamico e divertente

  • Una modalità storia degna di eccelsi lungometraggi animati

  • I Kameo Fighters che rendono i kombattimenti ancora più intriganti

  • Un comparto sonoro non all'altezza

  • Poche modalità single-player

  • Ancora lontano dal gameplay fluido di altri picchiaduro

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