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UFC 5, Recensione: EA Sports alza l’asticella

di Pietro Montagna

Pubblicato il 2023-11-21

Recensione del nuovo titolo EA sulle Arti Marziali Miste: UFC 5.

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A distanza di 3 anni dal titolo precedente Electronic Arts ha sfruttato a pieno il tempo a sua disposizione. UFC 5 ritorna in pompa magna con un nuovo capitolo, più avvincente e più realistico che mai. Si abbandona il classico approccio cross-gen, tipico dei titoli sportivi, per adottare il Frostbite. Un tentativo di spingere davvero parecchio sul piano tecnico. La saga di UFC rimane il principale e più conosciuto simulatore di MMA. E a nome degli appassionati posso affermare che è un gioco splendido, si poteva fare di più? Probabile, siamo però a un livello alto.

Dal basso verso la vetta!

In UFC 5 potrete vestire i panni di tutti i principali esponenti del circuito di lotta di Arti Marziali Miste. Passando dai campioni in carica come Alexander Volkanovski per la divisione dei pesi piuma al gran campione dei pesi massimi Jon “Bones” Jones. Ma non solo, con la versione pre order del gioco potrete anche usare le leggende come Mike Tyson e Muhammad Ali. Ma se volete essere voi i protagonisti potete creare il vostro lottatore personalizzato. La modalità di creazione offre un’infinita possibilità modifiche tra cui anche accessori, capigliature, tatuaggi ed esultanze!

Interessante anche la scelta di metter la schedule di incontri del giorno. Dove chiunque potrà replicare gli incontri avvenuti nelle card della UFC di quella settimana.

Chissà se anche nel vostro gameplay Alex Pereira batterà Jiri Prochazka!

Gameplay: dove convergono tutte le novità

Modalità carriera

Ma il vero cardine di questo gioco è la Modalità Carriera, dove appunto potrete utilizzare il vostro lottatore!

Partiremo dal basso, nei panni di un lottatore sconosciuto che viene notato sui social durante un incontro clandestino. A cui verrà data la possibilità di combattere in maniera professionale. Molto apprezzabile l’inserimento, anche se solo per un combattimento, dei famosi Garden Fight. Combattimenti clandestini che hanno portato visibilità al compianto lottatore Kimbo Slice, arrivato in UFC proprio come farà il nostro personaggio.

I presupposti della Carriera di EA Sports UFC 5 sono ancora in grado di esercitare un certo fascino. La progressione legata a questa modalità rappresenta un’ottima maniera per apprendere le meccaniche legate al sistema di combattimento. Le sue tantissime sfaccettature ci aiuteranno a comprendere cosa voglia dire essere un vero fighter e la fatica che costerà. Ma più tortuosa sarà la strada più grande sarà la soddisfazione per la vittoria! Purtroppo ho trovato un unico difetto a questa modalità: la ripetitività delle fasi.

Si firma un contratto. Si accetta una sfida. Quindi ci si prepara per un tot di settimane fra allenamenti, studio dell’avversario, sparring e promozioni mirate ad aumentare il clamore dell’evento. Si affronta il match e poi si utilizzano punti esperienza per il potenziamento del personaggio, per poi ripartire da capo.

Il Combat System

Non si parla di picchiaduro, si parla di sport. Come in tutti gli altri giochi di questa categoria, è necessario curare bene i dettagli dei singoli atleti. In modo da poter regalare un’esperienza più che autentica.

EA, ha azzeccato il punto, poiché ha introdotto una buona serie di movimenti che rispecchiano bene diversi stili di combattimento. D’altronde, la UFC non è che la più importante organizzazione di MMA, ovvero Arti Marziali Miste.

Gli atleti che vi partecipano hanno background differenti: alcuni arrivano dalla Kickboxing, altri dal BJJ, altri dalla Boxe e non solo. Per questo motivo, è importante che si creino diversi stili di combattimento. Per assecondare chi predilige uno scontro in piedi, ma allo stesso modo non dimenticare l’importanza nelle prese di sottomissione.

Le MMA non sono per tutti, sembra facile riprodurle ma diventa davvero più complesso del previsto. Data l’enorme quantità di stili e di mosse presenti in ogni approccio di combattimento.

I tasti del controller serviranno per colpire con pugni e calci. Aiutati dagli analogici e dai dorsali, usati per effettuare schivate, entrare in clinch e per dare varietà alle mosse. In questo gameplay la sottomissione è stata nettamente migliorata. Rendendola meno complessa da capire, più rapida e con un vario e ampio compendio di sottomissioni. Ovviamente avere scelto un tipo di combattimento ti aiuterà di più nell’approccio che utilizzi. Sia che si tratti di combattimento “in piedi” sia che si tratti di combattimento “a terra”. Il divario è ampio sotto quell’aspetto.

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Frostbite, il realismo la fa da padrone

Abbandonare il cross-gen è stata una cosa tutto sommato sensata. Con tutto ciò che ne consegue. Con il passaggio al motore grafico Frostbite. Entrambe sono decisioni che il team di sviluppo ha preso per poter offrire un’esperienza visiva next-gen. Per dirla con le loro stesse parole:

“Il contesto lo consente: al centro della scena ci sono soltanto due personaggi ed è su di essi che vengono concentrate le risorse.”

Le animazioni sono state aumentate rispetto al passato tanto che è possibile percepire il grande lavoro dietro quei movimenti. Ad esempio quando gli arti si intrecciano e un colpo non viene portato completamente a termine perché si trova nel corpo stesso dell’avversario. Tutto questo senza neppure una compenetrazione poligonale. Non è scontata come cosa.

Poi si arriva a una chicca di cui abbiamo sentito molto parlare: i replay cinematografici. Sul piano della regia queste sequenze colpiscono molto. Mentre in termini puramente tecnici molto dipende dalle luci e dalle condizioni fisiche dei lottatori. Impressionante il lavoro sulla pelle su cui può scorrere sangue e/o sudore, entrambi gestiti da una fisica realistica che prevede anche il trasferimento di gocce da un corpo all’altro.

Spettacolari sono i replay finali dei combattimenti dove l’ultimo colpo inferto viene riproposto in super-slow motion. Per assaporarne tutta la potenza nel minimo dettaglio.

Le entrate dei combattenti e in generale il pubblico sono davvero spettacolari. Bisogna ammettere che in quei frangenti il frame rate accusa qualche colpo e scende sotto i 60 fps. Fondamentali accompagnatori dell’azione durante il match vero e proprio.

Sonoro

Poco da dire invece sul comparto sonoro: telecronaca in inglese di discreta realizzazione, classica senza sbavature. La colonna sonora riporta la firma classica della UFC quindi diciamo che il lavoro è stato fatto a dovere.

Opinioni finali

Per un amante di questo sport questo gioco è estremamente piacevole e molto divertente. Chiunque segua o pratichi anche un minimo ha, almeno una volta, immaginato di trovarsi dentro l’ottagono. La sensazione che si ha giocando a UFC 5 può essere molto vicina a quell’immaginario. Questo gioco ha dei difetti, non è perfetto, ma per passare delle serate tra amici o anche semplicemente per sognare un ipotetico futuro come fighter non ha rivali.

Il gioco è già disponibile per Xbox, Playstation 5. Per il momento non è prevista una versione per PC.

Per questa e per altre recensioni potrete trovarci sul nostro sito Hynerd.it, dateci uno sguardo e veniteci a trovare!

9

UFC 5 si presenta al pubblico come uno dei migliori giochi mai creati per i fan delle MMA. Le scelte della EA di lasciarlo solo per next-gen hanno premiato. Una grafica estremamente realistica e un comparto di gameplay fedele ai reali combattimenti offrono un esperienza di gioco piacevole e divertente da giocare. Una chicca per gli amanti delle Mix Martial Art.

  • Gameplay ottimo
  • Grafica realistica
  • Combattimenti spettacolari
  • Carriera ripetitiva

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