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Fortnite OG: insoddisfazioni dopo i nuovi divieti

di Vincenza Navarra

Pubblicato il 2023-11-18

Qualche giorno fa avevamo annunciato l’arrivo della nuova patch 27.10 e della settima stagione per Fortnite OG, con le successive novità. Una di queste era il filtraggio di tutti i contenuti del gioco sulla base dell’età dei giocatori. Queste limitazioni hanno sollevato un gran polverone, e a sbattere i piedi è stato proprio il pubblico …

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Qualche giorno fa avevamo annunciato l’arrivo della nuova patch 27.10 e della settima stagione per Fortnite OG, con le successive novità. Una di queste era il filtraggio di tutti i contenuti del gioco sulla base dell’età dei giocatori. Queste limitazioni hanno sollevato un gran polverone, e a sbattere i piedi è stato proprio il pubblico minorenne. I giovani si sono infatti visti sottrarre dall’inventario una buona parte delle skin disponibili nel gioco, perfino quelle barattate col denaro delle loro tasche.

Un gioco per tutti

Non è la prima volta che Epic Games si ritrova nella medesima fossa di serpenti. Qualche anno fa, infatti, era scoppiata una polemica per la ragione opposta. La skin Calamity era costata a Fortnite una pesante accusa di sessismo, causa i seni troppo appariscenti in alcune animazioni.

In quell’occasione gli sviluppatori erano stati addirittura costretti a rilasciare delle scuse ai loro fan. Molto probabilmente Epic Games sta cercando di evitare il ripetersi seriale di questi episodi. Progettare e sviluppare pensando alle necessità del singolo utente e non a quella dell’intera comunità, sembra dunque essere la direttiva finale per Fortnite OG. Molti, comunque, offrono sostengono alla censura, contestando più che altro il modo in cui è stata applicata. Parecchi i suggerimenti che arrivano alle orecchie degli sviluppatori. Bannare non solo l’utilizzo, ma anche la visualizzazione di tali contenuti ai più giovani è uno di questi.

Concezioni grafiche sbagliate?

Che Epic Games voglia intervenire per calmare le scintille evitando un incendio o correre il rischio, è ancora da vedere. In ogni caso, generalmente accade ormai spesso che si inneschino meccanismi di apprensione tra gli utenti per quanto riguarda le scelte grafiche di un gioco. Contenutistiche o estetiche che siano. In un mondo dove l’apparenza e l’immagine sembrano sovrastare l’essenza delle cose, anche l’universo videoludico ne risente. Non per nulla oggi il 50% (e anche più) del valore di un gioco, è attribuito alla sua componente grafica e visiva. Si pensi anche alle ultime dispute sul canone estetico proposto dall’eroina di Horizon, che ha spaccato in due la collettività. Aloy esteticamente troppo poco femminile per alcuni, piacevolmente naturale e originale per altri. Su che sentiero cammineremo, o meglio giocheremo, nei prossimi anni, resta tuttavia ancora un mistero.

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