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L’Angolo del Retrogaming: Grim Fandango

di Simone Pietropaolo

Pubblicato il 2018-12-03

L’Angolo del RetroGaming e’ una rubrica che per sua stessa natura guarda al passato, a volte con nostalgia, a volte con ammirazione, per la tenacia di sviluppatori e creativi che hanno avuto il coraggio di rischiare tempo e denaro guidati dalla passione e dalla creatività’, riuscendo cosi’ a narrare storie indimenticabili e ad offrire esperienze …

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L’Angolo del RetroGaming e’ una rubrica che per sua stessa natura guarda al passato, a volte con nostalgia, a volte con ammirazione, per la tenacia di sviluppatori e creativi che hanno avuto il coraggio di rischiare tempo e denaro guidati dalla passione e dalla creatività’, riuscendo cosi’ a narrare storie indimenticabili e ad offrire esperienze ludiche ai tempi rivoluzionarie ed ancora estremamente efficaci. Molti dei giochi di cui ho scritto in questi articoli, riescono ancora ad intrattenere i giocatori, sono titoli senza tempo. Grim Fandango, ovviamente, non e’ da meno.

Grim Fandango arriva sul mercato il 30 ottobre 1998, giusto in tempo per accompagnare i giocatori nella ricorrenza da cui trae ispirazione per ambientazione e personaggi: il Giorno dei Morti. Nato dalla mente di Tim Schafer, gia’ designer dei primi episodi di Monkey Island, Grim Fandango e’ una avventura grafica prodotta da Lucas Arts, che come abbiamo visto negli articoli precedenti, era la software house leader del settore in quegli anni. Nonostante cio’, Grim Fandango fu il penultimo videogioco di questa tipologia ad essere prodotto dalla Lucas, che dopo l’ultimo Monkey Island, chiuse il settore dedicato alle avventure grafiche e licenzio’ gran parte del personale, a causa di esigenze di mercato.

Il titolo e’ ambientato nella Terra dei Morti, abitata dalle anime dei defunti che sono passati a miglior vita, e da diversi demoni, che svolgono le funzioni piu’ disparate e contribuiscono alla gestione dei morti nel loro passaggio al fantomatico Nono Aldila’, raggiungibile grazie a dei particolari biglietti, o tramite un cammino a piedi della durata di quattro anni. La trama del gioco si spalma su un arco narrativo suddiviso in quattro capitoli, ognuno dei quali ambientato il Giorno dei Morti, ad un anno di distanza l’uno dall’altro.

Il protagonista di Grim Fandango e’ Manuel Manny Calavera, un impiegato del Dipartimento della Morte, che, a causa dei peccati commessi in vita, e’ costretto a vendere pacchetti alle anime dei defunti nella citta’ di El Midollo. Una volta venduti abbastanza pacchetti, potra’ finalmente saldare il suo debito e iniziare il suo viaggio l’altro mondo. Cinico ed ironico, verra’ coinvolto in una indagine che lo portera’ a scoprire una truffa ai danni delle anime dei defunti, e la scomparsa dei biglietti per il Nono Aldila’. Manny incontrera’ numerosi personaggi: Mercedes Meche Colomar, un’anima che Manny riuscira’ a sottrarre al suo rivale in affari Domino; Glottis, un enorme demone della terra,  nonche’ miglior amico di Manny; Hector LeMans, l’antagonista principale, boss del crimine che controlla la malavita di El Midollo, a capo del traffico illegale di biglietti. Questi sono solo alcuni dei nomi personaggi principali della storia, ricca di comparse e personaggi secondari.

Le ambientazioni di Grim Fandango mischiano la tradizione azteca e messicana legata al Mondo dei Morti e dell’Aldila’ ad atmosfere noir dal taglio cinematografico. Molte scelte di design e risvolti della trama devono molto a film come “Casablanca” e “La fiamma del peccato”, pellicola a cui lo stesso Schafer ha affermato di essersi ispirato. Anche la caratterizzazione dei personaggi segue il taglio stilistico delle ambientazioni, difatti la maggior parte di questi fuma e beve, nonostante siano fondamentalmente degli scheletri. Addirittura nel manuale di gioco, la Lucas Arts ironizza su questa caratterizzazione, specificando che “tutti i personaggi che fumano all’interno del gioco sono morti. Pensateci”

Il comparto tecnico di Grim Fandango rivoluziono’ all’epoca il genere delle avventure grafiche. Il gameplay aveva una caratteristica fondamentale che lo distingueva dalle altre avventure punta e clicca della stessa Lucas: per la prima volta il personaggio controllato dal giocatore si muoveva nelle ambientazioni grazie all’uso delle frecce direzionali, e non tramite clic del mouse. Gli stessi modelli 3D dei personaggi erano una novita’ per il genere, mentre i fondali erano ancora pre-renderizzati. La colonna sonora e’ ricca di brani dai toni jazz e swing, con sfumature ed influenze della musica latino-americana, ed accompagna in modo efficace le ambientazioni e le situazioni che la storia mette in scena.

Grim Fandango fu acclamato da pubblico e critica fin dalla sua uscita, vinse numerosi premi e si guadagno’ un posto in molte classifiche dei migliori giochi dell’anno e di sempre, ma non riusci’ purtroppo a vendere quanto sperato. Ufficialmente Lucas Arts dichiaro’ che il gioco raggiunse e supero’ le vendite sperate, ma in realta’ dopo Grim Fandango e Fuga da Monkey Island, la stessa Lucas abbandono’ il genere.

Chi volesse rigiocare Grim Fandango e godere delle avventure ironiche e grottesche di Manny, puo’ farlo grazie ad una versione Remastered, uscita nel 2014, su Ps4 e Pc. Il lavoro di restyling degli sviluppatori si e’ limitato al minimo sindacale, ma questa nuova edizione mantiene intatto tutto il fascino e l’ironia del titolo originale.

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