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Loki 2×04, Recensione: un serpente che si morde la coda

di Francesco Schinea

Pubblicato il 2023-10-30

La recensione del quarto episodio della serie Marvel

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Giro di boa per la seconda stagione di Loki. Con il terzo ed il quarto episodio, la serie dei Marvel Studios con protagonista Tom Hiddleston entra nel vivo e si prepara per il gran finale.

Loki è disponibile in streaming su Disney Plus, con gli ultimi due episodi che arriveranno rispettivamente venerdì 3 e 10 novembre, quasi in contemporanea con l’uscita nelle sale di The Marvels, il sequel di Captain Marvel.

Salvare il multiverso

Nella terza puntata avevamo visto Loki e Mobius sulle tracce di Miss Minutes e Ravonna Renslayer. Queste ultime conducono involontariamente i due “agenti” della TVA nella Chicago della seconda metà dell’800, dove è presente una delle varianti di Colui che Rimane: Victor Timely.

Se da un lato Ravonna e Miss Minutes mirano al comando della TVA, seppur non con un’alleanza particolarmente solida; dall’altro Loki e Mobius hanno bisogno di Victor per riparare il telaio temporale ed impedire il collasso del multiverso. Alla fine è il dio dell’inganno ad avere la meglio, anche grazie all’aiuto di Sylvie.

Victor giunge così alla TVA, che diventa il fulcro del quarto episodio. Qui Victor lavora in sinergia con O.B. per realizzare un dispositivo in grado di evitare la distruzione delle linee temporali. Nel mentre, Miss Minutes rivela dettagli importanti sul passato della Time Variance Authority, riaccendendo il desiderio di vendetta di Ravonna.

Loki

Ed ora?

Dopo una terza puntata per niente convincente, anzi tra le peggiori dell’intera serie, questo quarto episodio risolleva decisamente le sorti di Loki. A dire il vero non si tratta di nulla di eccezionale come molti vorrebbero far credere, perché tolti gli ultimi 10/15 minuti resta impresso ben poco. Tuttavia la quarta puntata è senza dubbio un notevole passo in avanti rispetto alle due precedenti, ed un ritorno agli standard a cui la serie ci aveva abituati.

Come detto però il punto di forza dell’episodio è il suo finale. Un clamoroso cliffhanger, che non a caso è una costante nei migliori episodi delle serie Marvel. Perché in una fase in cui l’interesse per il MCU è fortemente in calo, riuscire a stimolare il coinvolgimento degli spettatori, incuriosire nell’attesa tra una settimana e l’altra, non può che essere il principale obiettivo degli studios.

In questo caso il traguardo è stato raggiunto. Merito di un finale che rischia di avere conseguenze colossali sul futuro del MCU, proprio come aveva fatto la prima stagione con l’apertura del multiverso. Questa volta però mancano ancora due puntate di Loki, il che vuol dire che avremo, si spera, una degna conclusione già nel corso delle prossime settimane.

Per il resto, una quarta puntata che riesce comunque ad intrattenere, mantenendo la compostezza tecnica e narrativa a cui la serie ci ha abituati ed esplorando ulteriormente i personaggi principali. Alcuni di questi fanno storcere leggermente il naso. Vedasi Sylvie, che sembra aver ben poco da raccontare a differenza della prima stagione. Ma anche X-5, Ravonna e soprattutto Miss Minutes, che in questa nuova stagione di spazio ne ha forse troppo ed è protagonista di una storyline che avremmo preferito non vedere.

Loki

Va tuttavia sottolineato che l’AI a forma di orologio animato è il villain più temibile visto fino ad ora. Già, perché Victor Timely rappresenta un’altra variante di Kang tutt’altro che malvagia (e ben poco convincente), almeno fino ad ora. La sensazione è che però qualcosa possa cambiare, considerando che non vedremo il personaggio in molti altri progetti prima di Avengers: The Kang Dinasty. Inoltre, gli eventi di quest’ultimo episodio ci fanno credere che tutto possa far parte di un piano più ampio, magari di un’altra variante di Colui Che Rimane.

Uno dei temi principali della quarta puntata è, infatti, la ciclicità del tempo. Ciò che accade si incastra perfettamente con la prima puntata. Anche l’incontro fra Victor e O.B. fa emergere quel senso di unità ed eterno ritorno che ha come simbolo l’ouroboros, il serpente che si morde la coda (ed il nome completo di O.B.). Dettagli che dimostrano la bontà della scrittura di Loki. Non una serie perfetta e che continua ad alternare alti e bassi, ma l’unica serie in grado di distinguersi nel mare in tempesta del MCU. Sperando che non imploda nel finale di stagione.

7.2
Il quarto episodio di Loki è ben lontano dalla perfezione, ma risolleva le sorti della serie dopo il tracollo della terza puntata. La serie torna ad offrire una sceneggiatura ed un comparto tecnico di buon livello. Nonostante le gestione non ottimale di alcuni personaggi, il finale dell'episodio suscita tanta curiosità per il prosieguo della serie e per il futuro del MCU.

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