Sea of Stars, Recensione: a danzare tra le stelle!
Sea of Stars, il nuovo titolo di Sabotage Studio, ha fatto il suo debutto su PlayStation 5, Xbox Series X/S e Nintendo Switch. Il gioco ha ottenuto subito un grande successo sia da parte della critica che dal pubblico, rimasti entusiasti soprattutto grazie alla capacità della casa di sviluppo canadese di aver saputo guardare ai […]
Sea of Stars, il nuovo titolo di Sabotage Studio, ha fatto il suo debutto su PlayStation 5, Xbox Series X/S e Nintendo Switch.
Il gioco ha ottenuto subito un grande successo sia da parte della critica che dal pubblico, rimasti entusiasti soprattutto grazie alla capacità della casa di sviluppo canadese di aver saputo guardare ai grandi JRPG del passato per rivoluzionarli e indirizzarli verso un futuro ricco di potenziali avventure tutte da giocare.
Lo ammetto: non amo tantissimo i giochi strategici o a turni; sono più una videogiocatrice dedita all’azione sia con un picchiaduro o magari un bel gioco action. Sea of Stars, però, ha saputo conquistarmi subito sin dalle prime immagini trapelate online; quindi, ho voluto gustarmi quest’esperienza fino all’ultimo secondo, su Nintendo Switch. Il merito è stato quello di mostrare un mondo ricco di avventure e con un gameplay per niente “lento o tecnico”.
Inoltre, ero profondamente incuriosita da questa software house: non solo sono stati capaci di realizzare un gioco completamente differente dalla loro prima fatica (The Messenger), ma sono stati in grado di finanziarlo mediante una campagna Kickstarter... e un piccolo contributo di Kowloon Nights. Sì, esatto: proprio quelli che hanno aiutato lo sviluppo di Sifu.
Qui di seguito, quindi, potrete trovare la mia analisi di Sea Of Stars.
Sea Of Stars: Potere della Luna (o del Sole), vieni a me!
Il nuovo titolo di Sabotage Studio segue le avventure di due bambini: Zale, nata durante il solstizio d’inverno, e Valere, nato durante quello estivo. Entrambi sono dotati di poteri magici associati al Sole e alla Luna che li permetterà di frequentare così la Zenith Academy. Qui, i due bambini riusciranno a sviluppare e a controllare perfettamente i loro poteri, perché hanno il compito di proteggere il loro mondo dalle grinfie di Fleshmancer, il malvagio alchimista che rischia di minacciare l’intero genere umano con la sua capacità di evocare mostri assetati di sangue.
Come sempre, la loro storia è ricca di avventure, colpi di scena, tradimenti e molto altro ancora... Zale, Valere e Garl (il terzo bambino) potranno così ottenere nuove capacità che li agevoleranno sia dal punto di vista dell’esplorazione che del combattimento.
Il gioco, purtroppo, non è dotato della lingua italiana; è possibile giocarlo, però, interamente in inglese. Piccola nota negativa di Sea of Stars è che la traduzione a volte lascia un po’ a desiderare: mentre migliora nella seconda parte del gioco, la prima è correlata a molti errori di lessico e di punteggiatura.
Zale e Valere sono completamente intercambiabili a livello della narrativa; la storia, quindi, proseguirà senza grosse influenze in base al personaggio che viene scelto all’inizio e che può essere cambiato ad ogni falò presente. I due, infatti, non godono di una ricca caratterizzazione, a scapito di Garl che sembra il personaggio più interessante del gioco. Anche gli altri comprimari sono capaci di offrire dei spunti narrativi affascinanti che vanno ad impreziosire ancora di più la narrativa del titolo indie.
Il mondo di Sea of Stars
A rubare la scena ai due protagonisti principali è senza ombra di dubbio il mondo di gioco, sviluppato dalla software house canadese. Infatti, mediante una visuale isometrica ben progettata, implementata e soprattutto sfruttata all’interno di Sea of Stars anche grazie a degli efficaci, seppur semplici, puzzle ambientali, il mondo di gioco diventa un quarto protagonista con il suo essere incredibilmente variegato e curato nella realizzazione.
Secondo il mio parere, in questo indie è presente una pixel art tra le migliori mai viste nel panorama videoludico, ispirata sicuramente ad alcuni classici del passato. Molte volte, infatti, la mia attenzione si discostava dalla storia o dai combattimenti per essere attratta nei confronti del mondo circostante con delle bellissime cascate o delle cupe paludi.
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Il mondo di Sea of Stars non è capace di coinvolgere solo dal punto di vista grafico, ma anche da quello sonoro. Dopotutto, la colonna sonora è stata affidata a Yasunori Matsuda (Chrono Cross, Xenoblade Chronicles 2 e 3): un tripudio di melodie armoniose o di note misteriose che vanno a fondersi completamente con l’ambientazione riuscendo a coinvolgere ancor di più il videogiocatore e rendendo dinamico il mondo di gioco.
Un gameplay semplice e divertente
Un titolo, si sa, non è fatto solamente da una grafica mozzafiato e un comparto sonoro capace di far immergere il videogiocatore nel mondo di gioco. Una delle componenti fondamentali, infatti, resta sempre il gameplay.
In Sea of Stars è presente un open world che si riuscirà a scoprire man mano con l’avanzamento nella storia, dalla durata di circa 30 ore, e la scoperta di nuove abilità, come per esempio: il Mistral Bracelet, che permette al videogiocatore di spingere dei blocchi con delle folate di vento; il Graplou, ovvero un rampino che facilita i movimenti permettendo di muoversi orizzontalmente da un posto a un altro.
Diventerà fondamentale scoprire le nuove abilità dei personaggi, ma non si andrà a perdere la caratteristica del divertimento; infatti, il mondo di gioco è ricco di missioni secondarie che, non solo permetteranno al videogiocatore di ottenere nuovi equipaggiamenti, luoghi dove pescare o altro ancora, ma aiuteranno anche a scoprire dei nuovi tasselli per riformare quel puzzle finale e comprendere così appieno la storia principale. Inoltre, Sea of Stars è dotato di alcuni mini-giochi molto carini, tra cui proprio quello della pesca.
Il merito più grande di Sabotage Studio è stato quello di creare un gameplay dinamico e moderno, capace di attirare l’attenzione e far divertire anche una persona scettica con i giochi a turni come me.
Caratteristiche del gameplay
Ho sempre il timore che mi possa annoiare o che alla fine mi ritroverei a premere sempre il pulsante d’attacco senza pensare a variare la mia tattica. Sea of Stars, invece, ha saputo divertirmi sin dal primo combattimento.
Non presenta una modalità facile, ma nel gioco sono presenti delle Reliquie che danno al videogiocatore la possibilità di semplificare i vari scontri, per esempio: raddoppiando i punti salute oppure riducendo il costo di determinati scontri. Inoltre, il gameplay è dotato di un sistema che permette di andare a potenziare i vari attacchi e le parate con la giusta pressione dei tasti e con il corretto tempismo. Certo, se da un lato il sistema di gioco a turni vecchio stile viene rimodernato, al tempo stesso questi potrebbe complicare l’esperienza di gioco a causa della finestra temporale molto ridotta in cui si deve premere il tasto.
Il gameplay è impreziosito anche dai live mana, ovvero un’entità emanata dagli attacchi base che permettono di potenziare le varie azioni dei protagonisti, sia in mischia che magiche.
Essendo un JRPG, le varie statistiche dei protagonisti aumenteranno con il progredire nella storia; queste possono essere scelte sia dal giocatore stesso oppure programmate di default.
Infine, Zale e Valere avranno anche la possibilità di modificare le ore del giorno e della notte, grazie ai loro poteri: un’abilità che non viene sfruttata in maniera omogenea all’interno di Sea of Stars, ma soprattutto nella fase finale diventerà sempre più determinante.
9.5
HyRankSea of Stars
Sea of Stars è un titolo indie capace di far divertire i videogiocatori e a mantenere sempre alta la loro attenzione. Questo è merito soprattutto di un gameplay svecchiato e dinamico, ma anche di un mondo di gioco variegato, ricco e dotato da una delle pixel art migliori del panorama videoludico. Un titolo indie capace di attirare sia i veterani del genere, ma anche dei neofiti magari timorosi di un gameplay lento e noioso. La possibilità di cambiare i personaggi ai vari falò dà anche la possibilità di spaziare e di non annoiarsi mai. Un ottimo lavoro compiuto dalla software house canadese Sabotage Studio, reduci dal loro successo di The Messenger, hanno avuto la capacità di rinnovare un genere senza mancare di rispetto ai classici del passato.
Aspetti positivi
un gameplay ricco e dinamico
il mondo di gioco con una pixel art perfetta
il comparto sonoro capace di far immergere il videogiocatore
Aspetti negativi
il testo inglese, a volte, presenta degli errori di lessico
la poca caratterizzazione dei due protagonisti