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Shrinking, Recensione – Elaborare il lutto con la comicità

Shrinking è la nuova serie comedy-drama prodotta da Apple TV+, la quale tenta di ripercorrere il successo espresso con la precedente Ted Lasso.

Shrinking, recensione – elaborare il lutto con la comicità
Shrinking, Recensione – Elaborare il lutto con la comicità
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Indice dei contenuti

  • Psicologi in seduta

Creata dalla mente di Brett Goldstein, Bill Lawrence e dallo stesso Jason Segel – che ne interpreta anche il ruolo di protagonista – Shrinking è la nuova serie comedy-drama prodotta da Apple TV+, la quale tenta di ripercorrere il successo e la freschezza espresse con la precedente Ted Lasso.

La trama di Shrinking si sviluppa intorno a un gruppo di folli psicoterapeuti, al cui centro troviamo la drammatica esperienza di Jimmy Laird (Jason Segel), immerso in una profonda depressione in seguito alla tragica scomparsa della moglie. I tentativi di proseguire con la sua professione e, soprattutto, di riprendere in mano le redini della sua vita, lo spingeranno a rivedere i suoi rapporti, i suoi metodi – nonché le sue relazioni – con i propri pazienti, amici e persino famigliari, in particolar modo con la figlia adolescente.

Shrinking
Shrinking

Psicologi in seduta

La morte della moglie, unico e fondamentale punto di riferimento nella vita del protagonista, lascia dietro di sé un’enorme voragine, impossibile da colmare. Se fino a poco prima era proprio l’esuberante e spassoso Jimmy a dispensare banali e monotoni consigli ai suoi pazienti, ecco che, improvvisamente, è lui stesso ad aver bisogno di una “terapia”: è lo psicologo che in qualche modo si va ad accomodare sul suo stesso lettino freudiano, bisognoso di qualcuno in grado di ascoltarlo e di accompagnarlo mano per mano verso quel piccolo barlume di speranza che sembra comparire in fondo al tunnel della depressione.

Il bizzarro e stravagante microcosmo composto da psicoterapeuti e pazienti, gestiti dal burbero ed esperto, seppur in fondo estremamente comprensivo, Dottor Paul Rhodes (un Harrison Ford in forma smagliante in una delle sue prime apparizioni in una serie tv), si contraddistingue grazie a una caratterizzazione generale piuttosto complessa e articolata. L’intraprendente terapista Gaby (Jessica Williams), il giovane incompreso Sean (Luke Tennie) – soggetto a scatti d’ira incontrollabili – “l’amichevole vicina di casa” Liz (Christa Miller) e l’eccentrico e stereotipatissimo avvocato LGBTQIA+ Brian (Michael Urie), vanno a completare il folto e variegato cast di personaggi secondari di cui Shrinking dispone.

La compartecipazione di così tanti elementi è tuttavia uno degli aspetti più problematici della serie, che pretende di coinvolgere emotivamente lo spettatore e di renderlo partecipe delle vite drammatiche e al contempo comiche dei personaggi, senza però approfondirli e caratterizzarli adeguatamente, eccezion fatta per il protagonista.

Shrinking

Shrinking, la necessità di superare un trauma

Se i comprimari, nella maggior parte dei casi, sono in grado di regalare poco più di qualche sorriso o un accenno di malinconia, il Jimmy Laird di Jason Segel rappresenta il vero fulcro della narrazione, principale mattatore di una trama che in realtà ha ben poco da raccontare e che risulta spesso appiattita e priva di particolare fantasia.

Il protagonista di Shrinking attrae, assorbe ed emana ogni tipo di comicità, attraverso la sua grande gestualità e l’esilarante espressione inebetita eppure insostenibilmente arguta. In effetti siamo lontani anni luce dal tonto e coinvolgente Marshall Eriksen di How I Met Your Mother, che qui pure sembra emergere in alcuni frangenti di appannata follia interpretativa. Segel è, in questo caso, perfettamente in grado di reggere il terribile urto del ruolo cardine e anzi, risulta l’unico elemento veramente dramedy della serie, capace di farti ridere e commuovere contemporaneamente attraverso gag stranianti e colme di nonsense.

L’elemento di Shrinking che più affascina è in fondo il motore principale della narrazione: l’elaborazione del lutto avviene qui con intensa e rispettosa contemplazione, attraverso le delicate fasi di negazione e superamento del dolore emotivo, fino a concludersi con l’inevitabile accettazione della morte. Un passaggio che viene affrontato certamente con sarcasmo, ma anche con la dovuta sensibilità, esprimendo appieno quel connubio tra dramma e commedia che è di vitale importanza, non solo all’interno della realtà fittizia della serie tv, ma anche durante la nostra imprevedibile quotidianità.

Shrinking, Recensione – Elaborare il lutto con la comicità
6.5
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Shrinking, Recensione – Elaborare il lutto con la comicità

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Conclusione

Shrinking si regge esclusivamente sulla capacità comica e gestuale del suo protagonista, interpretato da un esuberante Jason Segel, il quale riesce a strappare più di qualche risata nel corso della serie, facendo anche filtrare un velato, seppur pregnante, senso di malinconia che veicola il messaggio di fondo. I comprimari che gli ruotano attorno sono purtroppo una nota dolente: alcuni troppo stereotipati, altri caratterizzati in modo approssimativo; l'unica eccezione in questo caso è rappresentata da buon vecchio Harrison Ford, in forma smagliante in una delle sue prime apparizioni televisive.

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