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The Idol 1×02, Recensione – Rivoluzionaria o imperfetta?

di Martina Bellantuono

Pubblicato il 2023-06-15

Tra luci ed ombre, eccoci giunti al secondo episodio di The Idol. Ecco cosa ne pensiamo.

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The Idol non ha bisogno di presentazioni. Giunta ormai al secondo episodio, la serie è nuovamente sulla bocca di tutti e continua a dividere gli spettatori.

Diciamo che tutti credevamo, o almeno speravamo, di trovarci di fronte ad un Euphoria 2.0 e, invece, (il secondo episodio quasi ce lo conferma) siamo stati catapultati nel mondo imperfetto di una serie discutibile.

Con la visione del primo episodio le nostre aspettative erano state, anche se solo in parte, soddisfatte; avevamo dato a The Idol il beneficio del dubbio, fiduciosi verso Sam Levinson. Il secondo episodio non aggiunge molte informazioni alla trama di base, più che altro ci fa esplorare i meandri della mente della popstar, ampliando lo sguardo verso il mondo malsano in cui vive.

The Idol è davvero la serie rivoluzionaria e trasgressiva che stavamo aspettando o dietro questa patina si nasconde la vera natura di una serie tv tutt’altro che impeccabile? Scopriamolo insieme con il nostro commento al secondo episodio.

The Idol: dove eravamo rimasti

Nell’episodio precedente, avevamo lasciato Jocelyn (Lily-Rose Depp) insieme all’enigmatico Tedros (The Weeknd) in sala di registrazione.

Il loro incontro ha prodotto dei risultati artistici che Joss, fiera, propone a manager e discografici: si tratta di una nuova versione del suo singolo in uscita che viene però bocciata da tutti. Ecco che la star si ritrova di nuova piegata su stessa, stretta e impossibilitata a uscire da quella gabbia d’oro in cui è rinchiusa e vede Tedros come unica luce in fondo al tunnel.

Una coreografia asfissiante

Risucchiata in un vortice di aspettative, Joss è pronta (forse) per girare il videoclip della sua nuova canzone. La maggior parte della puntata è dedicata alle continue prove durante le quali la star cerca di raggiungere la perfezione, ma poi affonda nei suoi stessi fantasmi.

Arrivata in ritardo sul set poiché bloccata in sala trucco a causa di profondi tagli sulle cosce, Jocelyn, con i suoi soliti abiti succinti, canta e balla circondata da stripper. 

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Gira gli stessi passi più e più volte, trovando sempre un’imperfezione. La coreografia si ripete con un montaggio frenetico in una sequenza che si fa sempre più claustrofobica, fino a quando Joss non regge.

Con i piedi e le gambe sanguinanti e gli occhi intrisi di lacrime, chiama la madre, morta l’anno prima. È la prima volta dal lutto che Jocelyn si è rimessa in gioco ed ha bisogno di dare il massimo per non danneggiare ulteriormente la sua immagine e perdere il successo.

Tuttavia è logorata da questa ricerca asfissiante della perfezione ed è circondata da persone che concretamente non l’aiutano, per questo ha una ricaduta.

Non bisogna sottovalutare la performance attoriale di Lily-Rose Depp che esprime tutta la vulnerabilità e la claustrofobia di Jocelyn, trattata come un animale in gabbia, appunto. Le sue debolezze sono lampanti proprio perché è circondata da belve pronte a puntarle il dito contro, che non hanno cura della sua umanità.

In questa sequenza, è proprio la bravura registica che riesce metaforicamente a tradurre i suoi ritmi incalzanti e il suo buio interiore grazie a montaggio e fotografia.

La caduta finale

Sul finale la magia si perde. Superato il momento di debolezza, a casa di Jocelyn arriva Tedros con alcuni amici, improvvisando una festa che velocemente degenera. Tra alcol e droghe, ancora una volta la protagonista, già vulnerabile, si fa manipolare dal losco proprietario del night club.

E così, dopo un nuovo gioco perverso, i due si ritrovano in salone a cantare e suonare il pianoforte insieme agli altri. Poi lo sguardo ambiguo di Tedros chiude il sipario di questo ambiguo secondo episodio.

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In generale le scene con Tedros ci lasciano perplessi. Assistiamo a dialoghi sconnessi e a momenti più che sensuali, imbarazzanti. Ed ecco che alcune scene dove, ad esempio, lei è seminuda sul letto e lui del tutto coperto fanno emergere quella tossicità di The Idol fine a sé stessa.

Ci si può migliorare

Di sicuro The Idol può ancora provare a stupirci, tuttavia il secondo episodio ha preso proprio la piega che non speravamo.

Nella recensione al primo episodio della serie, che trovate qui, credevamo che The Idol avesse posto delle buone basi per un ottimo sviluppo, trattando il tema della tossicità del successo e della mercificazione del corpo.

Purtroppo, però, il secondo episodio non ha ampliato la trama: la relazione tra Tedros e Joss rimane ambigua, così come è torbida la figura maschile, di cui sappiamo ancora poco.

Vedremo se, magari, i successivi sviluppi della trama riusciranno a redimere The Idol.

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