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What If? 2, Recensione: quando il multiverso Marvel ha senso

di Francesco Schinea

Pubblicato il 2023-12-30

Debuttano su Disney Plus i nuovi episodi della serie animata Marvel

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I prodotti live action non lasciano ampio margine di libertà, spazio per sperimentare. Questo i Marvel Studios lo hanno capito bene. Perché allora non ricorrere all’animazione per raccontare storie che non potremmo mai vedere al cinema?

Quelle storie che non potrebbero mai far parte del grande universo narrativo Marvel (chi avrebbe voluto un MCU senza Captain America?). Eppure ci entrano lo stesso, grazie al concetto di multiverso.

What If? 2 è la risposta a questa domanda. La seconda stagione della serie dei Marvel Studios approda su Disney Plus con nove episodi che riprendono gli spunti interessanti della prima stagione e compiono un ulteriore passo in avanti.

Per la prima volta le puntate sono state rilasciate a cadenza giornaliera, dal 22 al 30 dicembre, su Disney Plus. Giusto in tempo per festeggiare il Natale con Iron Man e soci, in un episodio a tinte natalizie ambientato sulla Avengers Tower. Ed un format che in questo caso funziona perché si tratta di una serie antologica, legata da un sottile filo (l’Osservatore), ma in cui quasi ogni puntata è apprezzabile anche senza aver visto le altre. Ognuna parte da una semplice domanda: E se…?

E se… i Marvel Studios avessero ancora la capacità di realizzare prodotti non sbalorditivi ma originali, convincenti e genuinamente in grado di intrattenere?

What If? 2

Tra Blade Runner e Die Hard

Nessun prodotto Marvel aveva risentito dell’influenza di altri film quanto What If? 2. Lo si percepisce sin dalla prima puntata, intrisa di atmosfere da Blade Runner. O nella terza, “E se…Happy Hogan avesse salvato il Natale?”, la già citata puntata natalizia che omaggia Die Hard.

Vi sono poi le puntate a nostro avviso meno interessanti. Quelle che ripescano i precedenti film del MCU e ne ripercorrono la stessa trama, seppur con sostanziali cambiamenti. Era già successo nella prima stagione, ad esempio, con l’episodio dedicato a Captain Carter. Peggy che torna anche in What If? 2, confermandosi di fatto la vera protagonista di questa serie.

Decisamente meglio quando, pur attingendo ai precedenti film Marvel, un piccolo cambiamento porta a vicende totalmente innovative. Pensiamo ad esempio all’episodio incentrato su Peter Quill, che mostra cosa sarebbe successo se Yondu avesse consegnato il giovane Star-Lord a suo padre, Ego. Le conseguenze sono in primo luogo estremamente credibili, ed inoltre consentono di mettere insieme personaggi che non ci aspetteremmo mai di vedere in live-action.

È questa la chiave di What If?: osare e mostrare assurdità che al tempo stesso risultino credibili e divertenti. Le cose migliori di questa stagione avvengono proprio quando accade l’inimmaginabile. Stiamo parlando dell’ottavo episodio, “E se…gli Avengers si fossero uniti nel 1602?”. Ispirato alla miniserie a fumetti di Neil Gaiman, è questo l’episodio più convincente di What If? 2. La dimostrazione che, quando la Marvel non ha paura di osare, il risultato può essere stupefacente.

C’è poi lo spazio per fare qualcosa di totalmente nuovo. Ad esempio creare appositamente per la serie una nuova supereroina Kahhori. Una decisione che non ci ha pienamente convinti, poiché dà vita ad una storia più vicina ai classici Disney che ai prodotti Marvel. Ma anche per Kahhori, così come per Captain Carter, ci sarà spazio in futuro. Un assaggio è arrivato nell’ultima puntata, che ha nuovamente riunito i personaggi presentati in precedenza per il gran finale di stagione.

What If? 2

What If? 2 è meglio della prima stagione?

What If? 2 prosegue sulla stessa linea della prima stagione, facendo forse un ulteriore passo in avanti. Nel complesso, tra alti e bassi, non c’è un episodio che si può definire mal realizzato. Quel che stupisce è la varietà delle puntate, estremamente diverse fra loro.

Inevitabilmente questo si traduce nel non riuscire ad apprezzare allo stesso modo l’intera serie. Ogni spettatore ha i suoi gusti, difficilmente nove episodi così diversi metteranno d’accordo tutti quanti. Ma per una serie di questo tipo, il format è indubbiamente quello giusto.

Certo, stiamo parlando di una serie senza grandi pretese, che riassume in 30 minuti storie che altrimenti sarebbero narrate in film interi. Sarebbe inutile dunque soffermarsi sui dettagli di sceneggiatura, con personaggi in alcuni casi solo abbozzati e situazioni che si fa fatica a prendere sul serio. Perché è una serie che per sua stessa natura non si vuole prendere troppo sul serio.

Non tutto funziona perfettamente. Per un prodotto che nasce come “paradossale”, What If? 2 con tutti i suoi limiti fa il suo dovere. Nove piacevoli puntate che complessivamente intrattengono e mostrano le enormi potenzialità del multiverso. E non è finita qui, perché è già stata annunciata la terza stagione, che si andrà ad aggiungere al calendario delle uscite Marvel.

7.2
La seconda stagione di What If? riparte dagli ottimi spunti della prima per raccontare storie ancor più ambiziose e affascinanti. Nove brevi episodi che fanno il loro dovere e intrattengono, per una serie ben realizzata e che rappresenta la miglior espressione del concetto di multiverso dei Marvel Studios.

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