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Atomicrops – Recensione

di Matteo Rossi

Pubblicato il 2020-09-14

Atomicrops è una produzione indie targata Bird Bath games dal notevole coraggio artistico.Atomicrops: Terraria post-apocalitticoBoss e minionAspetto tecnicoAtomicrops: un gioco divertente e nulla di più La particolare ricetta di questo curioso prodotto si basa sul trovare il punto di giunzione tra due mondi e generi molto distanti: gestionale a tema agricolo e sparatutto isometrico post-apocalittico. …

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Atomicrops è una produzione indie targata Bird Bath games dal notevole coraggio artistico.

La particolare ricetta di questo curioso prodotto si basa sul trovare il punto di giunzione tra due mondi e generi molto distanti: gestionale a tema agricolo e sparatutto isometrico post-apocalittico.

La pixel art adorna un mondo violento e demenziale, dove un povero contadino deve guadagnarsi la pagnotta combattendo mostri mutanti armati di cannone laser.

Il pazzo mondo di Atomicrops

Atomicrops: Terraria post-apocalittico

La principale fonte di ispirazione di Atomicrops è sicuramente Terraria. Il gestionale agricolo con grafica retro che ha guadagnato milioni di utenti in tutto il mondo, grazie alle meccaniche profonde radicate in un videogioco semplice.

Lo scopo principale è infatti quello di espandere il proprio terreno agricolo, coltivando specie vegetali che consentano al protagonista di acquistare oggetti utili al mercato cittadino.

Per farlo è però necessario difendere il proprio territorio, poichè al calar della notte i mutanti faranno di tutto per invadere la fattoria ed ucciderne il proprietario.

L’altra faccia della medaglia del prodotto Bird Bath è quindi l’ambientazione post-apocalittica classica, in cui uno scoppio nucleare ha sterminato la popolazione dando vita ad esseri mostruosi geneticamente alterati.

Il frutto delle radiazioni sono creature aberranti, simili a quelle viste in prodotti come Fallout, ma estremamente ironiche. Conigli mannari armati di fucile, lumache assassine e chiocciole giganti sono solo alcuni esempi di nemici che si incontrano di nottata in nottata.

La struttura di base subisce variazioni costanti grazie all’impostazione rogue-lite: gli scenari vengono calcolati proceduralmente e sono, pertanto, diversi ed irripetibili.

L’inizio della partita coincide con l’avvio di una nuova attività agricola, che subirà orde di nemici a cadenza giornaliera. Ogni notte prevede tre ondate di attacchi, al termine delle quali si guadagna la possibilità di raggiungere il mercato cittadino.

In Atomicrops vi è infatti un sistema di progressione dato dall’acquisto di oggetti utili per migliorare la propria attività ed ampliarla. Inoltre, in città, è possibile stringere relazioni (anche amorose) con i cittadini, grazie alle quali si guadagnano vantaggi pratici.

Boss e minion

Come nel più classico dei videogiochi, i nemici sono costituiti da fanteria semplice (minion) e Boss ostici da mandare al tappeto.

Per quanto un’orda nemica possa sembrare imbattibile, il tempo a disposizione degli avversari per la conquista della fattoria è limitato. Sta quindi al giocatore scegliere se mantenere un approccio conservativo o gettarsi nella mischia con la volontà di sterminare anche il più innocuo ostile.

I combattimenti vengono giostrati attraverso un fucile di cui è armato il giocatore, in grado di sparare colpi a cadenza regolabile. Enter the Gungeon, in questo caso, sembra essere stata la principale fonte d’ispirazione.

Una sapiente coordinazione tra movimenti del personaggio e posizionamento del mirino sono la chiave per sopravvivere di scontro in scontro.

L’abbattimento di un nemico offre ricompense spendibili al mercato, che possono tornare utili proseguendo con gli scenari.

Aspetto tecnico

Come molti giochi indie, gli sviluppatori hanno optato per una grafica in pixel-art.

Più che un espediente artistico, l’abuso di questa tecnica è spesso un mezzo per mascherare la scarsità di fondi di cui gode lo studio. Atomicrops non trae giovamento dalla grafica a pixel, ma la mancanza di dettaglio contribuisce ad un gioco fluido e privo di problemi particolari.

Il sonoro non è degno di nota, ma contribuisce a calare il giocatore all’interno di un mondo autoironico e demenziale.

Atomicrops: un gioco divertente e nulla di più

Il panorama indie si è allargato a dismisura negli ultimi anni, regalando raramente prodotti memorabili e molto più spesso divertenti parentesi facilmente dimenticabili.

Atomicrops non è sicuramente un videogioco che andrà a rivoluzionare il mercato essendo egli stesso un colpo di coda della Terraria-mania degli ultimi anni.

Lo scopo evidente è quello di regalare qualche ora di divertimento all’utente curioso, che difficilmente ne rimarrà attaccato per più di qualche giorno.

La creatura Bird Bath manca di ambizione e si limita al compitino che ultimamente accomuna tutte le creazioni indipendenti: strappare qualche euro al videogiocatore medio, da ripagare con brevi divertenti sequenze di gioco e niente di più.

Atomicrops è disponibile per tutte le piattaforme ed è soprattutto godibile su Nintendo Switch, grazie alla portatilità che si presta ottimamente a questa tipologia di giochi.

Hai già provato Marvel’s Avengers?

5.7

Atomicrops è sicuramente un prodotto simpatico ed originale ma che non rimarrà negli annali dei videogiochi indie. In un settore estremamente competitivo come questo, probabilmente, la creatura Bird Bath verrà dimenticato nei backlog di videogiocatori medi.

  • Fluido e stravagante
  • Sistema rogue-like intrigante
  • Idea simpatica di unire post-apocalittico a gestionale agricolo
  • Noioso dopo poche ore di gioco
  • Profondità di gameplay inesistente
  • Graficamente clone di migliaia di altri giochi

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