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Echo, Recensione: non tutto è da buttare

di Francesco Schinea

Pubblicato il 2024-01-16

La recensione della nuova serie Marvel che vede i ritorni di Kingpin e Daredevil

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Echo è la nuova serie dei Marvel Studios in streaming su Disney Plus. Cinque puntate rilasciate tutte d’un fiato, che riportano il Marvel Cinematic Universe sulle strade di New York, ma non solo.

Pur essendo incentrata sul personaggio di Maya Lopez, introdotto in Hawkeye, molti probabilmente vedranno Echo per altri motivi: i ritorni di Daredevil e Kingpin. Ci dispiace deludervi. Questa è (giustamente) una serie su Echo, non Daredevil: Born Again.

Una serie che ha anche qualche spunto interessante. In fin dei conti, però, è solo l’ennesima serie Marvel che corre troppo e ci dimenticheremo presto.

Passato e presente

Il punto di partenza di Echo è il finale di Hawkeye, con la presunta uccisione di Wilson Wisk (Vincent D’Onofrio) da parte di Maya (Alaqua Cox). L’obiettivo di Maya è proprio quello di prendere il controllo dell’Impero costruito dal suo zio adottivo. Il primo passo per farlo è tornare a casa.

Cinque mesi dopo gli eventi di Hawkeye, Maya torna a Tamaha, nell’Oklahoma. Una città che rievoca i ricordi del passato della protagonista, che rivediamo nelle sequenze flashback. Scopriamo di più sulla sua famiglia, sia sulla madre che sul padre, ucciso da Clint Barton nel periodo tra Infinity War ed Endgame.

Ma i flashback più interessanti sono quelli che riguardano la piccola Maya dopo il trasferimento a New York. Il rapporto controverso con lo zio adottivo, sequenze come quella del gelataio che mostrano il contesto di violenza che ha portato la protagonista a diventare una spietata combattente.

Ma la serie mette in luce anche un altro aspetto del suo passato, ancor più profondo: la sua appartenenza al popolo Choctaw. Echo ne offre una rappresentazione riuscita solo in parte, perdendosi nel momento in cui il rapporto con gli antenati si avvicina troppo a Ms. Marvel, con tutti i suoi problemi.

Echo

Finalmente una serie Marvel vietata ai minori

Partiamo con l’elencare i pregi di Echo, che fortunatamente non mancano. Primo fra tutti, il rating della serie, adeguato a quello che si vede sullo schermo. A differenza di Moon Knight, in Echo la violenza serve e c’è. Le atmosfere a tratti ricordano (con le dovute proporzioni) quelle delle serie Netflix a cui tanto vorrebbe ispirarsi.

In tal senso, anche il breve ritorno di Charlie Cox non delude le aspettative, come in generale le sequenze di combattimento, ben girate e messe in scena. Stesso dicasi per Kingpin, che è probabilmente la cosa più bella della serie. Come detto, tuttavia, non aspettatevi la quarta stagione di Daredevil. Questa è una serie su Echo in tutto e per tutto.

Con i suoi lati positivi, perché le origini del personaggio sono narrate in modo abbastanza convincente, almeno fino a quando non si trasforma, come detto, in Ms Marvel. La scelta di inserire una storyline supereroistica è il più grande difetto di un prodotto che, limitandosi al livello degli eroi di strada, sarebbe potuto essere più che promosso.

Echo

E poi c’è il classico problema delle serie Marvel: il finale affrettato. Se dopo 4 puntate di alti e bassi eravamo fiduciosi, la solita conclusione da supereroe con un nuovo costume che porta a termine il proprio obiettivo in una puntata di mezz’ora fa crollare tutte le speranze. Si nota il lavoro di taglia e cuci, che dà la sensazione di essersi persi qualche pezzo per strada. Magari mettendo in scena cose apprezzabili, ma prive di senso logico.

Nel complesso, Echo si avvicina al livello delle serie Netflix solo vagamente per quanto riguarda gli aspetti visivi ed i combattimenti. A livello di scrittura, c’è un abisso. Se non altro però possiamo nutrire un minimo di speranza per il futuro, grazie ad una scena post-credit imperdibile e gli altri spunti positivi di una serie di cui resta impresso ben poco.

5.5
Echo è una serie con ottime idee realizzate male. La scelta di inserire una storyline supereroistica e non limitarsi ai combattimenti da strada, insieme ai difetti di scrittura, rende Echo uno spreco di ottime sequenze d'azione, della bella rappresentazione del popolo Choctaw e soprattutto del sempre impeccabile Kingpin di Vincent D'Onofrio. Un prodotto che vorrebbe avvicinarsi alle serie Netflix ma ricade nei soliti problemi di quelle del MCU.

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